Agipronews: Giochi, Governo: Aams accorpato ad Agenzia delle Dogane, soppresso Ente ippico Assi

 

Giochi, Governo: Aams accorpato ad Agenzia delle Dogane, soppresso Ente ippico Assi
ROMA – Monopoli di Stato accorpati ad Agenzia delle Dogane e soppressione dell'Assi (Agenzia sviluppo settore ippico), con le competenze dell'ente ripartite tra il ministero delle Politiche agricole e la nuova agenzia delle dogane e dei Monopoli. Sono i due provvedimenti varati oggi dal Consiglio dei Ministri, come si legge nella nota di fine seduta, nell'ambito degli interventi di riordino e razionalizzazione della spesa pubblica, confermando le anticipazioni questa mattina di Agipronews. La Presidenza del Consiglio ha firmato un decreto legge che "include la soppressione dell'Aams accorpandola all'Agenzia delle Dogane. Il provvedimento prevede anche la soppressione dell'Assi (ex Unire), le cui funzioni sono ripartite tra il ministero delle Politiche agricole e la nuova agenzia delle Dogane e dei Monopoli".

MSC/Agipro

 

 

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Comunicato Stampa: ASSOSNAI, LA RETE AAMS PRIMA VITTIMA DEGLI ERRORI DELLO STATO

 

COMUNICATO STAMPA

ASSOSNAI, LA RETE AAMS PRIMA VITTIMA DEGLI ERRORI DELLO STATO

La richiesta di pagamento dell’imposta unica per i CTD è solo un primo passo per il raggiungimento di un modello valido per tutti. La mancata tutela della rete AAMS da parte dello Stato deve essere risarcita.

Roma, 15 giugno 2012

La recente circolare AAMS sul pagamento dell’Imposta Unica da parte dei CTD (Centri Trasmissione Dati collegati con operatori esteri), seguita dall’invio di formali richieste agli operatori privi di concessione,  è  un tentativo di ristabilire il corretto funzionamento del mercato delle scommesse, per il recupero di una situazione già da troppo tempo drammaticamente compromessa: finalmente saranno obbligati al pagamento dell’Imposta Unica e delle relative sanzioni anche i soggetti che esercitano la raccolta senza concessione AAMS. Al di la delle buone intenzioni, però, adesso la norma deve essere applicata o, in caso contrario anche i concessionari AAMS devono smettere di versare l’Imposta Unica sui Giochi.

Perdura comunque una situazione di evidente confusione, confermata anche dalla recente sentenza della Cassazione che ha evidenziato gli errori compiuti dallo Stato italiano nella gestione del regime concessorio. Ciò ha portato al proliferare di un sistema “autogestito” che affianca da anni la rete AAMS: da un lato, i concessionari che nel rispetto delle leggi nazionali sostengono gli elevati costi di concessione e di imposte sui giochi e si sottopongono a un sistema di rigidi controlli per il mantenimento di adeguati livelli di servizio; dall’altro alcune imprese che, seguendo unicamente procedure private e senza avere l’obbligo di contribuire alle entrate erariali, hanno la possibilità di offrire condizioni più vantaggiose alla clientela, praticando una concorrenza sleale nei confronti della rete AAMS. Tutto ciò lascia il consumatore abbandonato a se stesso in prodotti di gioco dove, la salute pubblica deve essere tutelata e quindi controllata. 

La causa della sofferenza della rete AAMS è da dunque da imputare agli errori ed alla mancata tutela da parte dello Stato: i bandi di gara emanati dal 2000 in poi sono stati puntualmente censurati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ciò  ha creato ingenti danni principalmente alle società concessionarie italiane: a quelle del 2000, che si sono aggiudicate le gare pagando cospicue somme per acquistare una “esclusiva” sui Giochi che in realtà lo Stato non possedeva; a quelle del 2006 che, in più, sono state limitate nell’attività d’impresa dovendo sottostare a contingentamenti, distanze, limiti territoriali che in seguito sono stati disapplicati dalle Sentenze della Corte Europea.

Il modello di accettazione scommesse in Italia deve essere dunque completamente ridisegnato, stabilendo un modello unico e valido per tutti, considerando che lo Stato Italiano non può vendere un diritto di esclusiva che non ha di fatto e che risulta non avere mai avuto neppure di diritto.  Se ciò dovesse portare ad un regime autorizzativo, dovranno essere rimborsate le somme versate dalle imprese concessionarie per l’acquisto dei diritti e il pagamento dell’imposta unica, lasciando spazio all’iniziativa privata, prevedendo le regole mancanti nel nostro ordinamento a tutela dello scommettitore-consumatore. 

E’ necessario che ciò avvenga prima dell’emanazione di una gara che porterà a nuovi contenziosi e inevitabili responsabilità dello Stato Italiano e dei dirigenti coinvolti.

Circolari: 2008112 – 2012 06 14 – Fisco – Sospensione o Agevolazione adempimenti tributari

 

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2008112 – 2012.06.14 – Fisco – Sospensione o Agevolazione adempimenti tributari – + 2 allegati

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Circolari:2008412 – 2012.06.22 – Comunicazione – Quota Associativa Assosnai

 

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2008412 – 2012.06.22 – Comunicazione – Quota associativa ASSOSNAI

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Circolari: 2008212 – 2012.06.14 – Comunicazione – Regolamentazione VLT

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2008212 – 2012.06.14 – Comunicazione – Regolamentazione VLT+3 allegati

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Agipronews: Scommesse, i Monopoli chiedono imposte ai Ctd esteri

Agipronews: Scommesse, i Monopoli chiedono imposte ai Ctd esteri

14/06/2012 Ore 16:31

I Monopoli di Stato chiedono di pagare le imposte anche alle agenzie prive di concessione, collegate a bookmaker esteri. Sarebbero circa un centinaio le lettere di richiesta informazioni già inviate – come si legge su Gioconews.it – in particolare in Campania, e molte altre sono pronte a partire. La richiesta, come hanno precisato i Monopoli in una circolare dello scorso 7 giugno, si basa sulla Legge di Stabilità 2011, che prevede che anche i titolari dei centri privi di concessione paghino l`imposta unica sulle scommesse, che ammonta a circa il 4% degli incassi, “anche per i periodi pregressi“ per “le violazioni a decorrere dal 1° gennaio 2011“.

Gli Uffici regionali dei Monopoli hanno chiesto, entro 30 giorni, “dati, notizie e documentazione“ da inviare per accertare la base imponibile.

In caso di mancata risposta alla comunicazione inviata ai CTD, AAMS “procederà a determinare induttivamente la base imponibile ai fini dell`imposta unica utilizzando la raccolta media della provincia ove è ubicato il punto di gioco“, ricavata dai dati registrati nel totalizzatore nazionale.

In sostanza o i Ced consegnano e comunicano tutti i documenti e i dati del fatturato su cui calcolare l`imposta da pagare, o la Finanza è pronta a effettuare accertamenti e indagini accurate sui flussi di denaro movimentati nei centri.

 

RED/Agipro 

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Circolari: 2008012 – 2012.06.08 – Fisco – L’IMU – Imposta municipale propria.

 

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2008012 – 2012.06.08 – Fisco – L' IMU – Imposta municipale propria

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Agicoscommesse: AAMS, IMPOSTA UNICA ANCHE PER CTD

07-06-2012 ore 17:36 – cg

AAMS, IMPOSTA UNICA ANCHE PER CTD

Pubblicate disposizioni interpretative relative all'imposta unica su scommesse e concorsi pronostici ex art. 1 comma 66 della legge 13 dicembre 2010 n°220. Si precisa in particolare che le agenzie di scommesse collegate a bookmaker esteri, anche se prive di concessione Aams,  sono tenute a versare il prelievo fiscale: "Non pare esservi dubbio che nell'ipotesi di operatori esteri che agiscono in italia – in possesso o meno di regolare concessione amministrativa – tramite locali aperti al pubblico dove il giocatore effettua la puntata e riceve la ricevuta di gioco, le scommesse siano da considerare accettate nel territorio italiano, annulla rilevando, come afferma la legge, che la raccolta sia effettuata per conto proprio o di terzi anche ubicati all'estero". I soggetti privi di concessione "possono agevolmente autoliquidare l'imposta sulla base delle scommesse accettate ed effettuare il versamento analogamente ai soggetti concessionari mediante il modello F24 Accise". Secondo le stime, la rete parallela è composta da almeno mille agenzie che generano un volume d'affari tra gli 1 e i 2 miliardi di euro l'anno, mentre la raccolta dei concessionari scommesse nel 2011 è stata di 3,8 miliardi di euro.

 Il documento completo è consultabile a questo link

Circolari: 2007912 – 2012.06.06 – Comunicazione – Errata Corrige – Ricorso avverso dinieghi attivazione punto vendita gioco del lotto

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2007912 – 2012.06.01 – Comunicazione – Errata Corrige – Ricorso Avverso Dinieghi Attivazione Punto Vendita           Gioco del Lotto

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Agipronews: Giochi, Stanleybet replica ad Assosnai: «Noi parte del circuito legale»

Giochi, Stanleybet replica ad Assosnai: «Noi parte del circuito legale»



ROMA – “Stanleybet non può più essere considerata al di fuori del perimetro legale“, anche se costituisce “un`anomalia del settore in quanto operatore legale non inserito al momento nel sistema concessorio“: è quanto si legge in una nota del bookmaker che risponde alle dichiarazioni del presidente di Assosnai Francesco Ginestra, che aveva affermato che “le agenzie certificate dai Monopoli sono sopraffatte dalla sleale concorrenza dei soggetti non autorizzati e sono destinate a chiudere con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro“, senza aver chiarito che “Stanleybet fa parte del perimetro legale“ ed è “perfettamente legittimata ad offrire i propri servizi in Italia“. 

`Tuttavia – si legge ancora nella nota dell`operatore – confidiamo che si tratti di un periodo limitato e che tutto possa trovare una soluzione più facile proprio dopo che le 700 concessioni storiche saranno scadute, e, volenti o nolenti, saranno state costrette a chiudere“.

Secondo l`operatore estero, si legge nella nota, non si può più “usare il solito ritornello della lotta alla rete illegale senza aver chiarito che Stanleybet fa parte del perimetro legale“, il rischio è di creare confusione e di perdere efficacia nel contrasto a “i veri operatori illegali“ che invece “sono stati rafforzati usando poi le vittorie Stanleybet per confondere i giudici di prima istanza. Ed oggi tutti noi operatori della rete legale (Stanleybet + Concessionari) abbiamo di fronte un fenomeno ben difficile da affrontare“, con lo sforzo aggiuntivo di chiarire le diverse posizioni. “Stanleybet ha iniziato questa attività di contrasto, sostenuta da vari concessionari, ma i risultati saranno lenti all`inizio e potrebbe essere veramente tutto vanificato“ si legge ancora, se si prosegue “a fare confusione“.

RED/Agipro