2009112 – 2012.06.28 – Comunicazione – Ricorso Minimi Garantiti 2006_2011

 

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2009112 – 2012.06.28 – Comunicazione – Richiesta AAMS Minimi Garantiti 2006/2011 – Impugnativa al TAR Lazio +3 allegati

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2009012 – 2012.06.28 – Politiche – Rete VLT Punto SNAI

 

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2009012 – 2012.06.28 – Comunicazione – Rete VLT punto SNAI+1 allegato

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2008912 – 2012.06.28 – Comunicazione – Chiusura uffici Assosnai

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2008912 – 2012.06.28 – Comunicazione – Chiusura uffici ASSOSNAI

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2008812 – 2012.06.28 – Comunicazione – Contratto Snai Spa Gioco a Distanza

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2008812 – 2012.06.28 – Comunicazione – CONTRATTO SNAI SPA GIOCO A DISTANZA

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Circolari: 2008712 – 2012.06.26 – Comunicazione – Errata Corrige – Proroga concessioni rinnovate

 

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2008712 – 2012.06.26 – Comunicazione –  Errata Corrige –  PROROGA CONCESSIONI RINNOVATE

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Circolari: 2008612 – 2012.06.25 – Comunicazione – PROROGA CONCESSIONI RINNOVATE

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2008612 – 2012.06.25 – Comunicazione – PROROGA CONCESSIONI RINNOVATE

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2008512 – 2012.06.22 – Comunicazione – Minimi Garantiti 2006 2011

 

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2008512 – 2012.06.22 – Comunicazione – Richieste AAMS Minimi Garantiti 2006_2011

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GIOCONEWS: Richiesta pagamento imposte a Ctd esteri, Assosnai: “Primo passo, ma ora risarcimento per mancata tutela rete Aams”

 

Richiesta pagamento imposte a Ctd esteri, Assosnai: “Primo passo, ma ora risarcimento per mancata tutela rete Aams”

 

La recente circolare Aams sul pagamento dell’Imposta Unica da parte dei Ctd (Centri Trasmissione Dati collegati con operatori esteri), seguita dall’invio di formali richieste agli operatori privi di concessione, è un tentativo di ristabilire il corretto funzionamento del mercato delle scommesse, per il recupero di una situazione già da troppo tempo drammaticamente compromessa: finalmente saranno obbligati al pagamento dell’Imposta Unica e delle relative sanzioni anche i soggetti che esercitano la raccolta senza concessione Aams.

È quanto si legge in una nota di Assosnai, secondo la quale però, al di là delle buone intenzioni, adesso la norma deve essere applicata o, in caso contrario anche i concessionari Aams devono smettere di versare l’Imposta Unica sui Giochi.

Perdura comunque, a giudizio di Assosnai, una situazione di evidente confusione, confermata anche dalla recente sentenza della Cassazione che ha evidenziato gli errori compiuti dallo Stato italiano nella gestione del regime concessorio. Ciò ha portato al proliferare di un sistema ‘autogestito’ che affianca da anni la rete Aams: da un lato, i concessionari che nel rispetto delle leggi nazionali sostengono gli elevati costi di concessione e di imposte sui giochi e si sottopongono a un sistema di rigidi controlli per il mantenimento di adeguati livelli di servizio; dall’altro alcune imprese che, seguendo unicamente procedure private e senza avere l’obbligo di contribuire alle entrate erariali, hanno la possibilità di offrire condizioni più vantaggiose alla clientela, praticando una concorrenza sleale nei confronti della rete Aams. Tutto ciò lascia il consumatore abbandonato a se stesso in prodotti di gioco dove, la salute pubblica deve essere tutelata e quindi controllata.

La causa della sofferenza della rete Aams è da dunque da imputare agli errori ed alla mancata tutela da parte dello Stato: i bandi di gara emanati dal 2000 in poi sono stati puntualmente censurati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ciò ha creato ingenti danni principalmente alle società concessionarie italiane: a quelle del 2000, che si sono aggiudicate le gare pagando cospicue somme per acquistare una ‘esclusiva’ sui Giochi che in realtà lo Stato non possedeva; a quelle del 2006 che, in più, sono state limitate nell’attività d’impresa dovendo sottostare a contingentamenti, distanze, limiti territoriali che in seguito sono stati disapplicati dalle Sentenze della Corte Europea.

Secondo Assnosnai dunque il modello di accettazione scommesse in Italia deve essere dunque completamente ridisegnato, stabilendo un modello unico e valido per tutti, considerando che lo Stato Italiano non può vendere un diritto di esclusiva che non ha di fatto e che risulta non avere mai avuto neppure di diritto. Se ciò dovesse portare ad un regime autorizzativo, dovranno essere rimborsate le somme versate dalle imprese concessionarie per l’acquisto dei diritti e il pagamento dell’imposta unica, lasciando spazio all’iniziativa privata, prevedendo le regole mancanti nel nostro ordinamento a tutela dello scommettitore-consumatore.

È necessario che ciò avvenga prima dell’emanazione di una gara che porterà a nuovi contenziosi e inevitabili responsabilità dello Stato Italiano e dei dirigenti coinvolti.

Agicos: ASSOSNAI, RETE AAMS VITTIMA ERRORI STATO

ASSOSNAI, RETE AAMS VITTIMA ERRORI STATO

Assosnai parla della situazione della rete di agenzie in seguito alla sentenza della Cassazione e alla recente circolare dei Monopoli sul pagamento dell'Imposta Unica da parte dei CTD

"La recente circolare AAMS sul pagamento dell'Imposta Unica da parte dei CTD (Centri Trasmissione Dati collegati con operatori esteri), seguita dall'invio di formali richieste agli operatori privi di concessione, è un tentativo di ristabilire il corretto funzionamento del mercato delle scommesse, per il recupero di una situazione già da troppo tempo drammaticamente compromessa: finalmente saranno obbligati al pagamento dell'Imposta Unica e delle relative sanzioni anche i soggetti che esercitano la raccolta senza concessione AAMS. Al di la delle buone intenzioni però, riporta una nota Assosnai, adesso la norma deve essere applicata o, in caso contrario anche i concessionari AAMS devono smettere di versare l'Imposta Unica sui Giochi.

Perdura comunque una situazione di evidente confusione, confermata anche dalla recente sentenza della Cassazione che ha evidenziato gli errori compiuti dallo Stato italiano nella gestione del regime concessorio. Ciò ha portato al proliferare di un sistema "autogestito" che affianca da anni la rete AAMS: da un lato, i concessionari che nel rispetto delle leggi nazionali sostengono gli elevati costi di concessione e di imposte sui giochi e si sottopongono a un sistema di rigidi controlli per il mantenimento di adeguati livelli di servizio; dall'altro alcune imprese che, seguendo unicamente procedure private e senza avere l'obbligo di contribuire alle entrate erariali, hanno la possibilità di offrire condizioni più vantaggiose alla clientela, praticando una concorrenza sleale nei confronti della rete AAMS. Tutto ciò lascia il consumatore abbandonato a se stesso in prodotti di gioco dove, la salute pubblica deve essere tutelata e quindi controllata. 

La causa della sofferenza della rete AAMS – si legge ancora nella nota Assosnai – è da dunque da imputare agli errori ed alla mancata tutela da parte dello Stato: i bandi di gara emanati dal 2000 in poi sono stati puntualmente censurati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea e ciò  ha creato ingenti danni principalmente alle società concessionarie italiane: a quelle del 2000, che si sono aggiudicate le gare pagando cospicue somme per acquistare una "esclusiva" sui Giochi che in realtà lo Stato non possedeva; a quelle del 2006 che, in più, sono state limitate nell'attività d'impresa dovendo sottostare a contingentamenti, distanze, limiti territoriali che in seguito sono stati disapplicati dalle Sentenze della Corte Europea.

Il modello di accettazione scommesse in Italia deve essere dunque completamente ridisegnato, stabilendo un modello unico e valido per tutti, considerando che lo Stato Italiano non può vendere un diritto di esclusiva che non ha di fatto e che risulta non avere mai avuto neppure di diritto.  Se ciò dovesse portare ad un regime autorizzativo, dovranno essere rimborsate le somme versate dalle imprese concessionarie per l'acquisto dei diritti e il pagamento dell'imposta unica, lasciando spazio all'iniziativa privata, prevedendo le regole mancanti nel nostro ordinamento a tutela dello scommettitore-consumatore. 

E' necessario che ciò avvenga prima dell'emanazione di una gara che porterà a nuovi contenziosi e inevitabili responsabilità dello Stato Italiano e dei dirigenti coinvolti".

Agipronews: Giochi, Assosnai: “La rete Aams prima vittima degli errori dello Stato”

Giochi, Assosnai: "La rete Aams prima vittima degli errori dello Stato"

15/06/2012 Ore 15:02

ROMA – Gli operatori italiani non sono stati tutelati dallo Stato e devono essere risarciti. E` quanto si legge in una nota di Assosnai dopo la circolare Aams sul pagamento dell`Imposta Unica da parte dei CTD. “Un giusto tentativo – si legge nel comunicato – di ristabilire il corretto funzionamento del mercato delle scommesse“. Nonostante questo, nella nota si ricorda la situazione complicata del mercato italiano, dove alla rete Aams si affianca la presenza di imprese che “senza avere l`obbligo di contribuire alle entrate erariali, hanno la possibilità di offrire condizioni più vantaggiose alla clientela, praticando una concorrenza sleale“. Il modello di accettazione scommesse in Italia deve, secondo Assosnai, essere completamente ridisegnato prima dell`emanazione di una gara, “stabilendo un modello unico e valido per tutti considerando che lo Stato Italiano non può vendere un diritto di esclusiva che non ha di fatto e che risulta non avere mai avuto neppure di diritto“. Se questo portasse ad un regime autorizzativo, “dovranno essere rimborsate le somme versate dalle imprese concessionarie per l`acquisto dei diritti e il pagamento dell`imposta unica, lasciando spazio all`iniziativa privata, prevedendo le regole mancanti nel nostro ordinamento a tutela dello scommettitore-consumatore“. 

“La causa della sofferenza della rete Aams – continua la nota – è da imputare agli errori ed alla mancata tutela da parte dello Stato: i bandi di gara emanati dal 2000 in poi sono stati puntualmente censurati dalla Corte di Giustizia dell`Unione Europea e ciò  ha creato ingenti danni principalmente alle società concessionarie italiane: a quelle del 2000, che si sono aggiudicate le gare pagando cospicue somme per acquistare una `esclusiva` sui Giochi che in realtà lo Stato non possedeva; a quelle del 2006 che, in più, sono state limitate nell`attività d`impresa dovendo sottostare a contingentamenti, distanze, limiti territoriali che in seguito sono stati disapplicati dalle Sentenze della Corte Europea“.

RED/Agipro

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