AGIPRONEWS: Tassa 0,50% salvasport, Tar Lazio accoglie ricorso urgente dei bookmaker: sospeso fino al 4 dicembre il prelievo scommesse

AGIPRONEWS: Tassa 0,50% salvasport, Tar Lazio accoglie ricorso urgente dei bookmaker: sospeso fino al 4 dicembre il prelievo scommesse

Tassa 0,50% salvasport, Tar Lazio accoglie ricorso urgente dei bookmaker: sospeso fino al 4 dicembre il prelievo scommesse
 

ROMA – Il Tar Lazio ha sospeso fino al 4 dicembre l’efficacia del decreto ministeriale firmato a fine maggio dal Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, che ha istituito il fondo "salvasport", previsto dal Dl Rilancio e alimentato dalla raccolta delle scommesse sportive. La decisione è arrivata oggi con un decreto monocratico firmato dal giudice Salvatore Mezzacapo che ha accolto il ricorso urgente dei concessionari. «Si possono ritenere sussistenti i presupposti dell’estrema gravità ed urgenza – si legge nel provvedimento – stante l’oggettiva e immediata lesività dei provvedimenti impugnati, in particolare nella parte in cui impongono un cospicuo versamento entro il prossimo 30 novembre». Tali circostanze «inducono a concedere la misura cautelare richiesta con effetti sino e non oltre la data della camera di consiglio», fissata il 4 dicembre, «nel cui contesto potranno essere assunte le eventuali determinazioni idonee alla definizione del giudizio nello stato in cui versa». Già in settimana il Tar Lazio aveva accolto l’istanza cautelare presentata da Betfair, sospendendo in questo caso il versamento della tassa per i soli operatori di betting exchange, la modalità che consente ai giocatori se fare da banco o se puntare. LL/Agipro

NEWS: Giochi, vertice Mef-Adm in vista della Legge di Bilancio: le proroghe delle concessioni al vaglio della Ragioneria dello Stato

NEWS: Giochi, vertice Mef-Adm in vista della Legge di Bilancio: le proroghe delle concessioni al vaglio della Ragioneria dello Stato

Giochi, vertice Mef-Adm in vista della Legge di Bilancio: le proroghe delle concessioni al vaglio della Ragioneria dello Stato

ROMA – Nessuna certezza per le proroghe delle concessioni, un passaggio necessario per procedere al riordino generale del settore giochi. Il vertice di ieri tra Mef e Agenzia delle Dogane, durante il quale si sono discussi i contenuti delle misure giochi in Legge di Bilancio, si è svolto in un clima di piena collaborazione ma alla fine è risultato – per ora – interlocutorio. Secondo quanto apprende Agipronews da fonti istituzionali, prima di inserire le proroghe onerose nel testo – 24 o 36 mesi per le concessioni di online, Bingo, scommesse, Apparecchi – bisognerà conoscere il parere (decisivo) della Ragioneria dello Stato. Le gare per le nuove licenze sono previste nel prossimo anno e comportano entrate per lo Stato vicine ai 2 miliardi di euro. Se si dovesse procedere al rinvio delle procedure al 2022, come sembra, sarebbe quindi necessaria una sostanziosa correzione dei conti con il semaforo verde della Ragioneria. Le aziende, colpite della crisi della pandemia Covid, non sarebbero in ogni caso in grado di partecipare alle gare. I contenuti della prima versione della legge di Bilancio 2021 saranno completati entro la fine della settimana. L’altro grande tema cruciale per il futuro del comparto – il testo della delega per il riordino giochi – sarà inserito in un altro provvedimento normativo. 
NT/Agipro

 

Emilia Romagna, operatori di gioco alla Regione: “Prorogare chiusura delle sale al 2020: misure regionali inefficaci, aumenta rischio illegalità”

Emilia Romagna, operatori di gioco alla Regione: “Prorogare chiusura delle sale al 2020: misure regionali inefficaci, aumenta rischio illegalità”

ROMA – Prorogare alla fine del 2020 il termine per la chiusura delle sale da gioco, procedendo nel frattempo ad una valutazione anticipata della legge regionale per il contrasto alla ludopatia. È quanto chiedono gli operatori di gioco  – Agisco, Astro, SGI-Confindustria Sistemi Innovativi Tecnologici, Res Cogitans, Sapar, Utis e il concessionario Eurobet – in una lettera inviata alla Giunta e all’Assemblea della Regione Emilia Romagna. I lavoratori del settore erano già scesi in piazza la scorsa settimana per chiedere la rivalutazione urgente sull’efficacia della legge regionale contro il gioco patologico, che prevede l’applicazione del "distanziometro" di 500 metri per sale e apparecchi. Nella richiesta formale inviata oggi, apprende Agipronews, gli operatori chiedono di «prorogare l’entrata in vigore dei divieti alla data di emanazione di un testo unico nazionale in materia di gioco, rinviando e uniformando al 31 dicembre 2020 il termine per eventuali chiusure delle attività di gioco previste dalle Delibere della Giunta Regionale». Nel 2018 in Emilia-Romagna – riportano le associazioni – «si è registrato un aumento della raccolta complessiva di gioco, nonostante il settore delle awp sia stato quasi dimezzato dal processo di riduzione imposto dalla Legge di Stabilità 2016, oltreché dai divieti imposti dalla legge regionale e dai singoli comuni», vale a dire distanze minime e limitazioni orarie. Altro punto chiave è la richiesta «di sancire l’irretroattività della normativa, prevedendo che i divieti e le prescrizioni si applichino solo ai nuovi locali, sia dedicati che generalisti». Per le associazioni è infine fondamentale «procedere ad una verifica urgente» sull’efficacia della legge regionale. Il rischio paventato dai lavoratori del settore è l’«effetto espulsivo»: in base al "distanziometro" varato in regione, la quasi totalità dei punti gioco presenti sul territorio sarebbe costretta a chiudere. Le ricadute sull’occupazione e sugli introiti erariali sarebbero solo alcune delle conseguenze; ad alimentare i dubbi degli operatori è anche il possibile «trasferimento della domanda di gioco verso il settore illegale» e del cosiddetto «pendolarismo dei giocatori», ovvero lo spostamento di questi verso zone limitrofe in cui non sono presenti misure restrittive. A rendere più difficile lo scenario è anche l’incertezza sull’efficacia del "distanziometro" nel contrasto alla ludopatia: «A oggi – scrivono le associazioni – non è stata censita alcuna diminuzione dei soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo» e secondo diversi studi condotti sulla materia «il distanziometro non farebbe altro che incentivare ed assecondare la compulsività dei giocatori problematici». La proposta degli operatori è dunque quella di aprire un tavolo di confronto con la Regione per sviluppare «soluzioni capaci di tutelare la salute pubblica, l’economia, l’occupazione e l’imprenditoria del settore che rappresenta l’unico presidio di legalità sul territorio». In particolare, la proposta delle associazioni è di innalzare «il livello qualitativo dei punti gioco attraverso nuove misure di prevenzione»; promuovere campagne di informazione per i giocatori, le Amministrazioni locali e le Forze dell’Ordine; definire «un diverso sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco»; istituire un fondo comunale per il welfare e la prevenzione delle dipendenze e aumentare la sicurezza dei prodotti con le innovazioni tecnologiche in arrivo. LL/Agipro

NEWS: MANIFESTAZIONE BOLOGNA PRINCIPALI LANCI AGENZIE

NEWS: MANIFESTAZIONE BOLOGNA PRINCIPALI LANCI AGENZIE

Ginestra (A.GI.SCO.): "Solidarietà a colleghi e lavoratori dell'Emilia Romagna, invitiamo a sospendere la raccolta del gioco durante la manifestazione del 17 settembre"

"Siamo solidali con i colleghi e i lavoratori dell'Emilia Romagna che manifestano martedì 17 alle ore 9 di fronte alla sede della Regione per preservare la rete di raccolta del gioco pubblico ed abbiamo invitato tutti i nostri Associati a sospendere l'attività fino alle ore 16, in concomitanza della protesta. Del resto la problematica, come noto, non è limitata all'Emilia-Romagna, dove in conseguenza della scadenza dei termini previsti dalla Legge Regionale sul Gioco d’Azzardo Patologico, i comuni stanno applicando le norme sul distanziometro, intimando alla quasi totalità dei punti di raccolta gioco di cessare l’attività". E' quanto afferma Francesco Ginestra, Presidente A.GI.SCO. Associazione Giochi Scommesse, in vista della manifestazione in programma il prossimo 17 settembre. "L’applicazione del distanziometro – prosegue Ginestra – è un argomento estremamente grave che riguarda tutta la categoria, non solo i colleghi coinvolti che hanno la sfortuna di operare nelle Regioni che non hanno modificato le precedenti norme e non salvaguardano le attività esistenti prima dell’entrata in vigore della Legge che prevede questo strumento sbagliato che non serve per combattere eventuali problematicità legate al Gioco. Auspichiamo – conclude Ginestra – che il Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna accolga i manifestanti, ascolti le nostre motivazioni e proceda, al pari di altre Regioni, a modificare la Legge per non cancellare l'attuale rete legale di accettazione del gioco pubblico". lp/AGIMEG

Emilia Romagna, Ughi (Obiettivo 2016) ad Agimeg: “Proroga di 12 mesi strada percorribile, operatori di gioco non hanno colpe”

“Ritengo che la proroga per un anno possa essere una strada percorribile, ho notato un atteggiamento favorevole da parte dei capigruppo delle diverse parti politiche. Hanno ammesso con onestà che quando si fa una legge non è detto che si centrino tutte le condizioni per le quali è stata fatta e che alcune modifiche in corsa possano anche essere giuste”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Maurizio Ughi, patron di Obiettivo 2016, che ha partecipato all’incontro odierno a Bologna con gli assessori per discutere della legge regionale Emilia Romagna sul gioco, che con l’applicazione del distanziometro rischia di portare alla chiusura moltissime attività con conseguenti gravi ricadute occupazionali. “Il problema è che noi – interlocutori e imprese – non abbiamo colpe per questa situazione, non abbiamo fatto altro che adempiere, siamo concessionari dello Stato e invece veniamo colpiti da queste misure restrittive. Sono tuttavia convinto che si riuscirà ad arrivare a un provvedimento di sospensione per 12 mesi dell’applicazione della legge regionale sul gioco”, ha concluso Ughi. lp/AGIMEG

Legge sui giochi Emilia Romagna, Astro e Sapar: "A rischio chiusura aziende del gioco legale e perdite di posti di lavoro"

La legge sul gioco dell'Emilia Romagna, porterà esclusivamente alla chiusura delle aziende di gioco legale e perdite occupazionali. E' quanto affermano le associazioni del settore Astro e Sapar. In una nota inviata alla Giunta regionale sottolineano come "in Emilia-Romagna iniziano a registrarsi i primi effetti derivanti dall’applicazione del distanziometro di 500 metri imposto ai punti dedicati al gioco dalla Legge Regionale n.5/2013. Uno strumento – quello della distanza minima – adottato con il fine ultimo di contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo, ma con un’applicazione sul campo che rischia di mancare completamente l’obiettivo ispiratore. Oggi, infatti, l’unico esito a cui si sta assistendo è quello della chiusura delle aziende di gioco legale e delle conseguenti perdite occupazionali, mentre mancano evidenze positive con riguardo alla lotta contro la ludopatia." ac/AGIMEG

Distante (Sapar): ”Urgente valutare gli effetti della legge Emilia Romagna, si rischia di cancellare la rete del gioco lecito lasciando spazi di manovra all'illegalità"

“In Emilia Romagna iniziano a registrarsi i primi effetti derivanti dall’applicazione del distanziometro di 500 metri imposto dalla legge regionale. Stiamo assistendo inermi alla chiusura delle piccole e medie aziende del gioco di Stato e alle conseguenti perdite occupazionali, mentre mancano evidenze positive riguardo alla lotta al GAP”. E' quanto ha dichiarato il presidente Sapar Domenico Distante, che con Astro ha inviato un’istanza alla Giunta della Regione Emilia Romagna, per richiedere con urgenza una valutazione dell’efficacia della legge regionale numero 5/2013 adottata con il fine ultimo di prevenire e contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo. “Il rischio è che si giunga alla cancellazione totale della rete terrestre del settore del gioco lecito, lasciando altresì ampi spazi di manovra al gioco illegale – ha detto il presidente Sapar -. Non è possibile che si adottino ancora politiche proibizioniste quando è stato decretato più volte da studi autorevoli che il distanziometro non risolve il problema della tutela della salute pubblica, mentre grava pesantemente sull’occupazione e sul bilancio delle piccole e medie aziende del settore. Per fortuna alcune regioni, in primis la Puglia, hanno iniziato a recepire queste evidenze, optando per una normativa in materia di gioco che salvaguardi sia la salute del giocatore che l’occupazione sul territorio. Pertanto, insieme all’associazione Astro, abbiamo ritenuto necessario richiedere alla regione una valutazione urgente circa l'efficacia della legge regionale, perché è nostro dovere difendere i lavoratori del gioco legale” ha concluso Distante. lp/AGIMEG

Emilia Romagna, Cardia (ACADI): “Legge regionale non tutela salute, libertà di impresa e livelli occupazionali. Fondamentale presidio del territorio da parte dell’offerta legale"

“ACADI con le filiere dei propri associati rappresenta oltre il 70% del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro. ACADI ed i propri Associati hanno già avuto modo di rappresentare in diverse sedi istituzionali che i distanziometri espulsivi per errore tecnico come quelli della legge Regione Emilia Romagna n. 5/2013, da un lato, non curano e, dall’altro, di fatto impongono il proibizionismo alla distribuzione del gioco pubblico sul territorio con perdite di posti di lavoro e chiusure di aziende sane, determinando conseguenze nefaste sul piano della mancata tutela della salute e del risparmio dei cittadini utenti, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, e su tutti dell’impresa e del lavoro.  A fronte della inidoneità dello strumento e dell’errore tecnico che lo caratterizza, consentire la cancellazione della sostanziale totalità dell’offerta legale attualmente esistente significa aprire le porte all’offerta illegale, significa far chiudere aziende del territorio sane e significa far licenziare il personale con cui le medesime svolgono attualmente per lo Stato funzioni di Incaricato di Pubblico Servizio nell’espletamento di attività per la distribuzione di prodotti controllati, per la raccolta di informazioni per il contrasto all’antiriciclaggio, per la tracciabilità dei flussi finanziari, per la raccolta di un gettito erariale unanimemente riconosciuto da emersione". Sono le parole di Geronimo Cardia, Presidente Acadi, l’Associazione Concessionari dei Giochi Pubblici in una lettera aperta indirizzata alla Regione Emilia Romagna. "ACADI – ha aggiunto – condivide la necessità di portare all’attenzione di tutti le esigenze di tutela della libertà di impresa, dei livelli occupazionali, della legalità e della salute e del risparmio dei giocatori, compromessi dalla regolamentazione regionale, rivelatasi e riconosciuta scientificamente inefficace ed inidonea rispetto agli scopi dichiarati di tutela del disturbo da gioco d’azzardo.Un aspetto che colpisce è dato anche dalla delibera della Giunta Regionale n. 68 del 21.1.2019 la quale tra l’altro prevede che il distanziometro espulsivo trovi applicazione anche per l’attività delle scommesse dalla “scadenza dei contratti di concessione in essere e comunque, comprese le eventuali proroghe, non oltre il 31 dicembre 2019”.  In questo modo verrebbero cancellate le verticali distributive del gioco pubblico non solo degli apparecchi ma anche delle scommesse.Vi è già una presa di coscienza a livello nazionale del problema, come peraltro cristallizzato nella Conferenza Unificata di settembre 2017 in cui Stato, Regioni e Provincie Autonome stimolati ad incontrarsi dal Legislatore Nazionale hanno finalmente convenuto sull’importanza del presidio del territorio da parte dell’offerta legale. Un’offerta legale ridotta e contenuta ai livelli voluti dal legislatore, ma esistente e capillare. Basterebbe applicarla.Per quanto sopra ACADI è a completa disposizione della Presidenza, della Giunta, del Consiglio, degli Assessori e delle istituzioni regionali per approfondire e documentare quanto sopra anche in un tavolo di confronto a cui sarà ben lieta di partecipare”, ha concluso. cdn/AGIMEG

Bologna, grande affluenza al sit-in dei lavoratori contro il distanziometro in Emilia Romagna

Iniziato il sit-in a Bologna. Sono numerosi i lavoratori del gioco che hanno deciso di protestare davanti al Consiglio regionale in Emilia Romagna contro le nuove norme regionali. Secondo i protestanti, le nuove disposizioni sul gioco imporranno la chiusura di molte attività a causa dell’applicazione del distanziometro. Imprese e lavoratori, infatti, a breve saranno costretti, ove possibile, a delocalizzare la propria attività, alcuni invece dovranno chiudere per sempre e licenziare i lavoratori. cdn/AGIMEG

Sit-in dei lavoratori contro il distanziometro in Emilia Romagna, a rischio 1.000 posti di lavoro

Davvero numerosi sono stati i lavoratori del gioco che hanno deciso di protestare davanti al Consiglio regionale in Emilia Romagna contro le nuove norme regionali. Con fischietti e gilet arancioni con su scritto "Perché lavoro significa dignità", i proprietari dei negozi specializzati provenienti da tutta la regione hanno cercato di attirare l'attenzione dei responsabili della Regione Emilia per chiedere la modifica della legge regionale sul gioco e l'eliminazione della retroattività. Tale disposizione infatti porterà alla chiusura delle attività già esistenti sul territorio nel momento di entrata in vigore della legge. Sono circa 1.000 gli operatori del settore che rischiano di perdere il posto di lavoro. Al consigliere Michele Facci, che si è fermato a dialogare con i manifestanti, gli operatori hanno ricordato che le attività commerciali costituiscono un presidio di legalità sul territorio e che sono il primo baluardo di contrasto alla ludopatia. cdn/AGIMEG

Emilia Romagna, avv. Sbordoni ad Agimeg: "Consiglio regionale valuterà richiesta di proroga dell'entrata in vigore della legge sul gioco"

"Nell'incontro odierno siamo stati ascoltati dai capigruppo e dal vicepresidente del Consiglio, oltre che da un rappresentante degli assessori. Ne è emerso che verranno fatte valutazioni sulla richiesta di proroga dell'entrata in vigore della legge regionale Emilia Romagna sul gioco. I tempi per la modifica della norma non ci sono, tra l'altra a breve nella regione vi saranno le elezioni, ma in ottica futura vi è disponibilità a tornare sulla questione, anche perché c'è un effettivo problema di perdita di posti di lavoro nel settore". E' quanto ha dichiarato ad Agimeg l'avvocato Stefano Sbordoni (Segretario Generale Utis), a seguito dell'incontro con i rappresentati del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, a Bologna, dove stamani si è tenuto un sit-in di protesta di operatori e dipendenti delle attività di gioco legale per manifestare contro le norme regionali che impongono la chiusura di moltissime attività. Sono infatti circa 5.000 gli operatori del settore che rischiano di perdere il posto di lavoro. lp/AGIMEG

Giochi, Emilia Romagna: lavoratori in piazza contro il distanziometro, chiesta proroga alla Regione

ROMA – Obiettivo proroga per gli operatori di gioco dell’Emilia Romagna, oggi in campo per la manifestazione organizzata a Bologna, davanti la sede della Regione. I lavoratori del settore – circa mille quelli intervenuti oggi – hanno chiesto una rivalutazione urgente sull’efficacia della legge regionale contro la ludopatia, che prevede l’applicazione del "distanziometro" di 500 metri. «Una delegazione degli operatori è stata ricevuta dai capigruppo dei vari partiti e dall’assessore Andrea Corsini – racconta Christian Piccolo, uno dei promotori della manifestazione – Da parte dei rappresentanti della Regione è arrivata l’apertura a una possibile proroga, richiesta che le associazioni di settore formalizzeranno nei prossimi giorni». Piccolo che ricorda che sono circa 15mila i lavoratori dell’indotto dei giochi: «Di questi, 10mila saranno colpiti dal "distanziometro"». Gli operatori puntano dunque a una proroga che "salvi" provvisoriamente gli esercizi non in regola con la distanza minima dai luoghi sensibili, in attesa di una discussione più approfondita con la Regione per una eventuale revisione della legge. «È fondamentale ribadire che anche noi vogliamo contribuire al contrasto alla ludopatia – hanno spiegato i manifestanti giunti oggi a Bologna – Ma riteniamo che il "distanziometro" e la chiusura a tappeto dei punti fisici non sia una strategia efficace». LL/Agipro

Emilia Romagna, Pastorino (STS) ad Agimeg: “Legge regionale cancella settore del gioco, con nuovo Governo serve riprendere discussione a livello nazionale”

“Cancellare in un colpo solo slot e corner sportivi significa cancellare di fatto un settore importante: le nostre aziende non hanno possibilità di ricollocarsi in altro luogo, significherebbe chiudere l’attività e perdere posti di lavoro. Abbiamo fatto presente le nostre preoccupazioni ai rappresentanti della Regione”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Giorgio Pastorino, Presidente STS, nel giorno della manifestazione tenutasi a Bologna per protestare contro le norme regionali che impongono la chiusura di moltissime attività legate al gioco. Sono infatti circa 5.000 gli operatori del settore che rischiano di perdere il posto di lavoro con l’applicazione del distanziometro. “Il Consiglio regionale può decidere di attuare una proroga, ma in ogni caso il problema va affrontato e non lasciato andare. La cosa più logica a mio giudizio sarebbe riprendere fiato e rimandare la questione per capire come si possa svolgere la discussione a livello non solo regionale, ma nazionale, tanto più che nel nuovo Governo è stato eletto come sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che per anni ha lavorato a contatto con gli operatori di gioco e con le regioni”, ha concluso Pastorino. lp/AGIMEG

Comuni in ordine sparso, tempi sfasati e proroghe: la legge sul gioco in Emilia-Romagna provoca il caos

ROMA – Proroga: è la richiesta formulata oggi a Bologna da una rappresentanza dei lavoratori dei giochi, riuniti davanti al palazzo della Regione. In realtà, nell’ambito della complessa disciplina vigente sul gioco in Emilia-Romagna, il concetto di proroga non può essere univoco, dato che i termini di legge cambiano a seconda che si parli di sale giochi, esercizi pubblici o corner scommesse. Vale la pena di ripercorrere in sintesi i lineamenti di quella che senza alcun dubbio può essere definita la normativa sul gioco patologico più complicata fra le regioni italiane. Punto di partenza è il distanziometro previsto dalla legge 5/2013, che vieta l’esercizio dei punti di gioco, nonché l’installazione di apparecchi, entro 500 metri da una serie di luoghi sensibili. Per rendere operativo il provvedimento, nel 2017 la Regione ha imposto ai Comuni di predisporre una mappatura dei luoghi sensibili e di inviare in base a questa, nei sei mesi successivi, due tipi di comunicazione alle attività fuori regola: provvedimenti di chiusura per sale giochi e sale scommesse, divieti di installazione di nuovi apparecchi e di rinnovo dei contratti ai titolari degli esercizi pubblici. Agli esercenti delle sale che volevano proseguire la propria attività in zone non proibite era concessa una proroga fino ad un massimo di ulteriori sei mesi rispetto alla data del provvedimento di chiusura.  
Alla sollecitazione della Regione, i Comuni hanno risposto in tempi diversi, provocando un notevole sfasamento sul territorio: in alcune zone le chiusure sono già avvenute, in altre non sono neanche cominciate. Le difficoltà palesate da alcune amministrazioni e le proteste degli operatori hanno indotto nel gennaio scorso la Giunta a prorogare alcuni termini, configurando per i punti di gioco non in regola con il distanziometro la situazione seguente: alle sale che intendano trasferire la propria attività in zone non proibite, i Comuni potranno raddoppiare la proroga di sei mesi prevista originariamente dalla normativa. Particolare la disciplina dei corner scommesse: l’attività non potrà protrarsi oltre la scadenza dei contratti in essere, ma sono permesse proroghe fino al 31 dicembre 2019. Più larghi i tempi per gli esercizi pubblici che ospitano al loro interno le slot: non potranno più installare nuovi apparecchi, ma tenere quelli già installati fino al 2022. Quanto alla protesta in atto, gli operatori hanno fatto sapere che dalla Regione è arrivata l’apertura a una possibile proroga. Visto il ginepraio sollevato dalla normativa, resta da capire di quale proroga si parli. MF/Agipro

Emilia Romagna, Avv. Modugno ad Agimeg: “Le istituzioni hanno accolto il nostro invito al dialogo. Serve una proroga della legge regionale”

“Le istituzioni hanno accolto il nostro invito al dialogo. Tutte le parti politiche hanno mostrato interesse ad approfondire la tematica del gioco legale e in particolare la legge regionale, che con queste condizioni avrà effetti nefasti. Una nostra delegazione è stata accolta dei capigruppo e ciò ci ha permesso di analizzare i punti negativi dell’applicazione del distanziamento, che non ha alcuna valenza scientifica nella lotta alla ludapatia, e non fa altro che contrastare il gioco legale. L’esigenza di arrivare ad una situazione più equilibrata ha quindi portato alcuni nostri interlocutori a valutare la proposta di proroga della legge regionale. C’è un intero comparto che rischia la chiusura delle sale e il licenziamento dei dipendenti. Dobbiamo restare con i piedi per terra, vista la situazione, ma sicuramente la sforzo di circa di un migliaio di partecipanti al sit-in un giorno lavorativo, ha aperto un spiraglio”. E’ quanto dichiara ad Agimeg l’avvocato Francesco Modugno, tra i promotori del sit-in di protesta, davanti al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, di operatori e dipendenti delle attività di gioco legale che oggi hanno manifestato contro le norme regionali che impongono la chiusura di moltissime attività a causa dell’applicazione del distanziometro. lp/AGIMEG

AGIPRONEWS: Giochi, Puglia: Agisco si unisce alla manifestazione dei lavoratori, stop alla raccolta dalle 10 alle 13

AGIPRONEWS: Giochi, Puglia: Agisco si unisce alla manifestazione dei lavoratori, stop alla raccolta dalle 10 alle 13

Giochi, Puglia: Agisco si unisce alla manifestazione dei lavoratori, stop alla raccolta dalle 10 alle 13

ROMA – Anche Agisco, l’Associazione Giochi Scommesse, si unisce alla manifestazione delle organizzazioni sindacali a Bari in programma domani. È quanto si legge in una nota. L’associazione «rinnova l’invito a sospendere l’attività di raccolta dei giochi dalle 10 alle 13 di mercoledì 29 maggio in concomitanza della manifestazione indetta dai sindacati della Puglia per protestare contro l’entrata in vigore della legge regionale pugliese sul distanziometro». L’invito è rivolto agli operatori di tutta Italia, «poiché la problematica è estremamente grave e riguarda tutta la categoria, non solo gli operatori e le 20mila famiglie coinvolte in Puglia dall’applicazione di uno strumento sbagliato, che non serve per combattere problemi legati al gioco». La norma, prosegue Agisco, porterà «solo allo smantellamento della rete legale dei concessionari di giochi e scommesse, alla consegna del gioco nelle meni della criminalità organizzata, al licenziamento di oltre 20mila occupati del settore e all’abbandono dei giocatori problematici, che non saranno più seguiti da personale competente». L’associazione «rinnova l’invito ad essere presenti dalle ore 10.00 con i propri dipendenti di fronte alla nuova sede del Consiglio Regionale della Puglia». RED/Agipro 

Giochi, Agisco: “Dal Governo solo demagogia, sosterremo protesta della Fit”

Giochi, Agisco: “Dal Governo solo demagogia, sosterremo protesta della Fit”

Giochi, Agisco: “Dal Governo solo demagogia, sosterremo protesta della Fit”


ROMA – «L’attuale Governo ha fatto della lotta al gioco il proprio cavallo di battaglia, ma è solo demagogia». E’ quanto dichiara Francesco Ginestra, Presidente dell’associazione Agisco, in una nota che annuncia il sostegno alla manifestazione convocata per domani dalla Federazione Italiana Tabaccai. «E’ grazie a questo atteggiamento che gli Enti Locali hanno introdotto norme che, pezzo a pezzo, stanno portando all’espulsione del gioco legale dal territorio nazionale, con l’introduzione di distanziometri scellerati e di fasce orarie disparate, provvedimenti che lungi dal curare la ludopatia stanno unicamente facendo spostare il gioco dalla rete legale a quella illegale – dice ancora Ginestra – E’ necessario che il Governo ascolti le voci dei propri operatori, delle piccole e medie imprese italiane che rappresentiamo e che sono quotidianamente a contatto con i cittadini, affinché si inizi un dialogo costruttivo: è triste veder mortificata una categoria che oltre a garantire la legalità porta ingenti risorse nelle casse dello Stato. E’ per tale ragione che la nostra Associazione si affianca alla FIT nella protesta di domani». 
RED/Agipro

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RASSEGNA STAMPA: AGIPRONEWS: Legge di bilancio 2017: dall’ippica all’aumento del preu, da domenica al voto gli emendamenti sui giochi

RASSEGNA STAMPA: AGIPRONEWS: Legge di bilancio 2017: dall’ippica all’aumento del preu, da domenica al voto gli emendamenti sui giochi

Legge di bilancio 2017: dall’ippica all’aumento del preu, da domenica al voto gli emendamenti sui giochi

ROMA – Tra le proposte di modifica alla manovra che hanno superato il vaglio dell’ammissibilità da parte della presidenza della Commissione Bilancio e che saranno votate a partire da domenica prossima, circa trenta riguardano il settore dei giochi.

RILANCIO DELL’IPPICA – La Commissione Agricoltura propone la tassazione sul margine per le scommesse ippiche al 33% (al 37% per il gioco a distanza), destinando il 75% del gettito così conseguito al montepremi, alla gestione degli impianti delle corse e alle provvidenze per l’allevamento dei cavalli. Il deputato di FI Paolo Russo propone – per garantire ulteriori risorse al settore – di consentire ai concessionari di "offrire palinsesti di scommesse complementari al palinsesto ufficiale delle scommesse ippiche". Per accelerare il rilancio del settore ippico, due emendamenti presentati dai deputati Giovanni Falcone (PD) e Giulio Cesare Sottanelli (SC) propongono la tassazione sul margine per le scommesse ippiche al 30% "relativamente alle corse da disputarsi sul territorio italiano organizzate dal Mipaaf" e del 20% con riferimento alle altre corse. Il Ministero "fornisce gratuitamente ai concessionari le immagini relative alle corse da disputarsi sul territorio italiano o incluse nel programma ufficiale" e "con decreto del direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono stabilite le modalità per il versamento dell’imposta unica da parte dei concessionari". Inoltre, "entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge", con un decreto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli" vengano introdotte "espressamente le corse dei cavalli fra gli avvenimenti che possono essere oggetto di scommesse del programma complementare". Infine, il deputato del Movimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate chiede che sia alzata – da 32mila a 35mila euro – la base d’asta del bando scommesse previsto dalla legge di stabilità 2016 e che, "conseguentemente, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi di concerto con il Ministro delle politiche agricole, siano definiti i criteri per l’assegnazione al settore ippico delle risorse derivanti dalla maggiorazione della base d’asta".

GARA DEL SUPERENALOTTO – La deputata Paola Binetti (AP) chiede di aggiungere che la gara del SuperEnalotto, prevista dalla legge di bilancio 2017, si svolga "nelle more dell’adozione della legge di riordino dei giochi pubblici che preveda una disciplina uniforme delle concessioni delle reti di gioco" e che la la concessione sia affidata "nel rispetto dei princìpi e delle regole europei e nazionali", ma anche rispettando "requisiti di onorabilità e trasparenza del contraente e di controllo dei capitali utilizzati". Il deputato Roberto Capelli (CD) propone di alzare la base d’asta da 100 a 200 milioni di euro. Il deputato Matteo Mantero (M5S) chiede "il divieto per il concessionario di qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti".

STOP A NUOVI GIOCHI PER 5 ANNI – Mantero inoltre chiede che sia "vietata l’introduzione di nuovi apparecchi e piattaforme on line per il gioco d’azzardo a valere sulle concessioni già in essere e di nuove tipologie di giochi d’azzardo per un periodo di almeno cinque anni".

MODIFICA AL PAYOUT DEI GIOCHI – Il deputato del M5S Massimo Enrico Baroni chiede anche che "a decorrere dal 1° gennaio 2017, la percentuale minima di restituzione in vincite (pay out) della raccolta derivante da giochi sia trasformata in percentuale massima della raccolta derivante dai giochi ed è fissata nella misura del 72 per cento. Una quota pari a 200 milioni di euro delle maggiori entrate derivanti dall’attuazione" di questa norma "sarà poi destinata ad incrementare il Fondo per la prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico".

PROROGA SANATORIA – Il deputato Paolo Tancredi (AP) chiede un’ulteriore proroga dei termini (al 31 dicembre 2016) della procedura di regolarizzazione in materia di giochi per i bookmaker esteri senza autorizzazione, "con almeno 700 centri non autorizzati, che non hanno aderito entro il 31 gennaio 2016 alla procedura di regolarizzazione di cui al medesimo comma, nonché a quelli attivi successivamente alla data del 30 ottobre 2014, che comunque offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi, anche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli".

SCADENZA CONCESSIONI – Il deputato Filippo Piccone (AP) propone una modifica della durata dei contratti di servizio connessi alle concessione sui giochi, secondo cui, "alla scadenza delle concessioni cessano anche i contratti degli attuali concessionari con i loro gestori e con i fornitori di servizio di connettività e, i contratti, sono prorogati fino alla data di sottoscrizione delle nuove concessioni attribuite con la predetta procedura selettiva".

LOTTERIA DELLO SCONTRINO – Sergio Boccadutri (PD) ha presentato un emendamento alla norma sulla lotteria dello scontrino per "incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici da parte dei consumatori", aumentando del 20% "la probabilità di vittoria, rispetto alle transazioni effettuate mediante denaro contante, per le transazioni effettuate attraverso strumenti che consentano il pagamento con carta di debito e di credito".

MAGGIORI ENTRATE DAI GIOCHI – Sono una decina le proposte di modifica che riguardano l’aumento del prelievo erariale delle slot e delle VLT per finanziare diversi provvedimenti, mentre un emendamento di Vittorio Ferraresi (M5S) che chiede di alimentare l’istituzione di un fondo di solidarietà per l’indennizzo delle vittime dei reati intenzionali violenti con "gli introiti derivanti dalla specifica destinazione di un’aliquota delle ritenute erariali dei proventi dei giochi e scommesse determinata annualmente con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia" e con "i premi vinti e mai incassati del fondo giochi e scommesse istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze".

NUOVE LOTTERIE – Infine l’emendamento di Lara Ricciatti (SI) propone l’indizione di lotterie nazionali per la valorizzazione dei carnevali storici italiani, come pure tutti gli emendamenti arrivati dai gruppi parlamentari di minoranza che chiedevano di modificare il prelievo delle slot e delle VLT.  MSC/Agipro 

RASSEGNA STAMPA – RIORDINO GIOCHI – RACCOLTA NEWS

RASSEGNA STAMPA – RIORDINO GIOCHI – RACCOLTA NEWS

AGIMEG – Giochi, esclusiva Agimeg: ecco tutte le griglie del documento condiviso tra Governo ed Enti Locali, con gli esercizi, divisi per tipologia di gioco, regione e provincia, che violano le distanze dai luoghi sensibili

È certamente l'argomento più caldo dell'estate per quanto riguarda il settore del gioco.

L'accordo tra Governo ed Enti locali è infatti atteso da tutti gli operatori per definire le nuove strategie che disegneranno il mercato del gioco in Italia nei prossimi anni.

Nel documento che il sottosegretario all'Economia con delega ai Giochi, Pier Paolo Baretta, ha illustrato agli enti locali durante il tavolo tecnico della scorsa settimana e che Agimeg ha potuto visionare in anteprima, ci sono anche una serie di griglie sull'indagine fatta sulla distribuzione di sale scommesse, sale bingo ed apparecchi sul territorio italiano.

La distribuzione riguarda le singole regioni e provincie e le violazioni, divise per tipologie di giochi, dai luoghi sensibili quali scuole, sanità, sport e luoghi di culto.

Nelle griglie sono evidenziate anche la distribuzione media degli apparecchi per numero di esercizi.

Ecco in anteprima tutte le tabelle del documento:

  • All. EserciziRegioni all. 1 – Media numero di apparecchi per esercizio diviso per provincia
  • All. EserciziRegioni all. 2 – Totale esercizi, per tipologie di gioco, che violano distanze da luoghi sensibili diviso per regione con percentuale di riduzione
  • All. EserciziRegioni all. 3 – Dettaglio esercizi per tipologia di gioco (scommesse, bingo, apparecchi) presenti vicino a luoghi di sport, scuole, sanità e luoghi di culto
  • All. EserciziRegioni all. 4 – Dettaglio esercizi per tipologia di gioco (scommesse, bingo, apparecchi) violano distanza 500 metri da luoghi di sport, scuole, sanità e luoghi di culto

AGIMEG – Giochi, le distanze minime dai luoghi sensibili possono mettere fuori legge fino al 97,5% delle agenzie di scommesse, il 100% delle sale bingo, e oltre il 94% dei punti slot

Le distanze minime dai luoghi sensibili possono mettere fuori legge fino al 97,5% delle agenzie di scommesse, il 100% delle sale bingo, e oltre il 94% dei punti slot.

Sono dieci le regioni che hanno adottato i distanziometri: Abruzzo, Liguria e Trentino Alto Adige impongono una distanza di almeno 300 metri dai luoghi sensibili; si passa a 500 metri in Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta.

Nel caso delle agenzie di scommesse, la regione con la percentuale più alta di sale a norma è il Trentino Alto Adige (dove comunque il 69% dei punti non rispetta il distanziometro, e quindi 116 punti su 168 non sono a norma).

All'estremo opposto la Puglia, dove addirittura il 97,5% è troppo vicino a un luogo sensibile (1.204 su 1.235).

Nel caso dei bingo, in Abruzzo un terzo delle sale non rispetta le distanze (2 su 6); in Liguria (6 sale), Puglia (7), Trentino Alto Adige (2) e Umbria (2) tutte le sale sono fuorilegge.

Nel caso delle slot, le sale irregolari vanno dal 66,3% della Valle d'Aosta (114 su 172), al 94,2% della Puglia (4.378 su su 4.648). 

Rendere più flessibili le leggi regionali – tagliando l'elenco dei luoghi sensibili – potrebbe produrre effetti contenuti. Se si considerassero solo le scuole ad esempio, nel caso delle agenzie di scommesse si avrebbe una forbice che va dal 50,6% dei punti irregolari in Trentino (la cerchia dei punti irregolari scenderebbe da 116 a 85), al 96,2 della Puglia (ora si arriva al 97,5%, in pratica si passerebbe dalle attuali 1.204 agenzie irregolari, a 1.188).

Una maggiore flessibilità si avrebbe se come luoghi sensibili venissero scelti i soli impianti sportivi come campi da calcio da tennis. In questo caso in Abruzzo solo il 19,3% delle agenzie di scommesse sarebbe fuori norma, contro il 75,1% attuale (in pratica da 327 agenzie fuori norma, si passerebbe a 84). Più marcati gli effetti in Valle d'Aosta, dove il 55,5% delle agenzie violerebbe comunque il distanziometro (ora sono il 77,8%). Tre regioni poi sono comunque vicine al 50%: Liguria (46,1%), Toscana (47,7%) e Friuli Venezia Giulia (49,5%). gr/AGIMEG

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Rassegna stampa – Agipronews – Scommesse, Concessioni in scadenza: senza riordino operatori dovranno estendere fideiussioni e garantire partecipazione alla gara

Rassegna stampa – Agipronews – Scommesse, Concessioni in scadenza: senza riordino operatori dovranno estendere fideiussioni e garantire partecipazione alla gara

Scommesse, Concessioni in scadenza: senza riordino operatori dovranno estendere fideiussioni e garantire partecipazione alla gara
ROMA – Il riordino dei giochi non è arrivato entro il 30 aprile – il termine fissato dalla legge di Stabilità 2016 – e le concessioni per le scommesse ippiche e sportive sono ormai prossime alla scadenza, fissata al 30 giugno. Per evitare lo “stop” della raccolta tra qualche settimana, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli chiederà nei prossimi giorni agli operatori di estendere – per ulteriori sei o dodici mesi – le garanzie per versamenti delle imposte e vincite dei giocatori, oltre ad un impegno formale a partecipare alla gara per 15mila punti che sarà bandita dopo l’accordo Stato-regioni. Il “Libro blu” dei Monopoli di Stato quantifica la rete di vendita del betting in 4609 corner sportivi, 1326 negozi sportivi, 226 corner ippici e 3461 agenzie ippiche (quasi sempre negli stessi locali dei negozi sportivi, ndr). Secondo quanto apprende Agipronews da fonti del settore, analogo impegno (fideiussione più partecipazione al bando) sarà chiesto ai bookmaker esteri che hanno usufruito della sanatoria fiscale nel 2015, a cui fanno capo circa 2200 punti vendita. I tre operatori principali – Planetwin365, Goldbet e Betaland – dovranno però nel frattempo allacciare le proprie agenzie al totalizzatore Sogei. Attualmente, i gestori stanno ancora trasmettendo le giocate ad Aams in modalità “offline” e, proprio per questo motivo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha già irrogato multe per 100 mila euro per il mese di marzo: le sanzioni, secondo quanto si apprende, continueranno anche per i mesi successivi di mancato collegamento. Il 30 giugno sarà per i centri sanati, in ogni caso, la “deadline” definitiva: in quei giorni gli uffici tecnici di Aams svolgeranno una ricognizione sulla rete e, in caso di risposta negativa da Sogei, avvieranno i relativi procedimenti di decadenza dal decreto disciplinare che regola l’attività dei centri esteri sanati, sospendendone di fatto l’attività. NT/Agipro 

www.AGIPROnews.it | agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Snai: Del Torchio si dimette da presidente della società

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Snai: Del Torchio si dimette da presidente della società

Giochi, Snai: Del Torchio si dimette da presidente della società

MILANO – Gabriele Del Torchio ha rassegnato, con efficacia dal 13 giugno 2016, le proprie dimissioni dalla carica di presidente esecutivo e consigliere di amministrazione di Snai. "Il gruppo Snai – afferma la società in una nota – ringrazia Del Torchio per il proficuo lavoro svolto a favore di Snai, anche nell’ambito dell’integrazione delle sue attività con quelle del gruppo Cogemat/Cogetech". Snai corrisponderà al manager "l’importo omnicomprensivo lordo definitivo di 400mila euro, a saldo e stralcio di ogni spettanza dovuta a Del Torchio in relazione alle cariche ricoperte da quest’ultimo nel gruppo Snai, pagato alla decorrenza delle dimissioni. Con la sottoscrizione del suddetto accordo non vi saranno più obbligazioni contrattuali, inclusi patti di non concorrenza, con Del Torchio”. La risoluzione del rapporto con Gabriele del Torchio è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna con il parere favorevole del Comitato per la Remunerazione, del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e del Collegio Sindacale. RED/Agipro 


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