RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Legge di stabilità, dall’aumento del prelievo allo stop alla sanatoria: tutti gli emendamenti sui giochi in Commissione Bilancio

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Legge di stabilità, dall’aumento del prelievo allo stop alla sanatoria: tutti gli emendamenti sui giochi in Commissione Bilancio

Legge di stabilità, dall'aumento del prelievo allo stop alla sanatoria: tutti gli emendamenti sui giochi in Commissione Bilancio

ROMA – Dall’aumento del prelievo su slot e VLT al divieto della pubblicità, oltre alla cancellazione della sanatoria per le agenzie collegate a bookmaker esteri e a un ritocco dei bandi di gara per scommesse, bingo e gioco online: sono queste le proposte di modifica presentate, in Commissione Bilancio, dai senatori di diversi schieramenti all’articolo 48 della legge di stabilità. 

AUMENTO PRELIEVO SLOT E VLT – La senatrice Bencini (Misto), in diversi emendamenti, chiede di aumentare il prelievo fiscale sulle slot machine (da un minimo del 20% a un massimo del 50%, invece del 15% previsto dalla legge di stabilità) e di aumentare il prelievo sulle VLT (da un minimo del 10% a un massimo del 50%). Il senatore Endrizzi (M5S) chiede di ritoccare il prelievo erariale unico al 16% per le slot e al 6,5% sulle VLT. Anche il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (Cor) propone di intervenire sul preu delle slot e delle VLT, portandolo rispettivamente al 20% e al 7,5%, e di incrementare del 7% il fondo istituito per il gioco patologico. Stesso discorso per SEL, che propone di aumentare il prelievo sulle slot al 16,5% e sulle VLT al 7%. 

TASSA SULLA FORTUNA AL 9% – Più complesso l’intervento proposto dal senatore Giuseppe Ruvolo (AL) che oltre al preu per le slot al 16%, propone di aumentare la tassa sulla fortuna al 9%. Inoltre, per il gioco del lotto e per i gratta e vinci, chiede che la percentuale di ridistribuzione delle vincite sia pari al 3%. Per il lotto e per i gratta e vinci, poi, propone una riduzione degli aggi rispettivamente dell’1,80% e dello 0,90% "del totale della raccolta di gioco a decorrere dal 1° gennaio 2016". Le maggiori entrate saranno poi "destinate al fondo per la cura del gioco patologico".

APPARECCHI NON COLLEGATI – Sugli apparecchi da intrattenimento, il senatore Ruvolo (AL) propone sanzioni per i titolari di qualsiasi negozio, "circolo o locale aperto al pubblico" nel quale sono installate slot o altri apparecchi non collegati alla rete statale che consentono "l’esercizio di gioco con vincite in denaro, anche se proposto sotto forma di gioco promozionale". Ognuno di questi soggetti dovrà pagare il prelievo unificato previsto e un’aliquota del 6 per cento "su un imponibile medio forfetario giornaliero di euro 3.000" per ogni anno di presunta operatività degli apparecchi, oltre a una sanzione amministrativa di 20.000 euro "di cui non è ammesso il pagamento in misura ridotta". E’ inoltre prevista la sospensione della licenza e, in caso di reiterazione delle violazioni, la sua revoca; in questo caso il soggetto sanzionato "non può ottenere il rilascio di nuove autorizzazione per pubblico esercizio per 10 anni". 

PREU ANCHE A SOGGETTI PRIVI DI CONCESSIONE – Imporre il prelievo erariale unico anche alle società di giochi prive di concessione statale: lo prevede un emendamento del senatore Santini (PD). Il Preu, secondo la proposta, deve essere versato da "chiunque, in assenza di concessione e dei titoli abilitativi previsti, effettua con qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all’estero, giochi con vincite in denaro, concorsi, pronostici o scommesse". Viene inoltre proposto un prelievo massimo del 60% per gli apparecchi "che si attivano con l’introduzione di moneta metallica ovvero con appositi di strumenti di pagamento elettronico"; un prelievo del 50% per apparecchi "che si attivano esclusivamente in presenza di un collegamento a un sistema di elaborazione della rete stessa". Per scommesse (anche virtuali), giochi a quota fissa e a totalizzatore il prelievo proposto è del 20%, per il bingo il 42%. 

SANATORIA CTD – Sopprimere il comma 3 dell’articolo 48 che prevede nuova sanatoria per le agenzie di scommesse collegate a bookmaker esteri. E’ quanto chiedono il senatore Endrizzi (M5S) e la senatrice Bencini (Misto). Endrizzi, poi, attraverso altre proposte di modifica chiede, "che i soggetti che non aderiscono alla procedura di regolarizzazione entro i termini previsti" sia "preclusa la possibilità di partecipare alla gara per l’attribuzione delle concessioni per la raccolta delle scommesse sportive, ippiche e non sportive", prevista dalla manovra. Sempre sulla questione regolarizzazione-gara scommesse, la senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti, chiede che al bando possano partecipare i soggetti che aderiscono alla nuova sanatoria "purché la procedura di regolarizzazione sia avvenuta entro 30 giorni dell’entrata in vigore della legge".

STABILE ORGANIZZAZIONE – La legge di stabilità prevede anche un intervento di banche e istituti di credito sui versamenti dei centri verso gli operatori esteri: dove è verificata la “stabile organizzazione” verrà applicata una “ritenuta d’acconto pari al 25 per cento” sugli importi “generalmente pagati con carte di credito e bonifici internazionali” dai gestori dei punti alle società estere: la senatrice Bencini chiede di innalzare la percentuale al 40%.

GARA SCOMMESSE – Sulla gara scommesse torna anche la senatrice Bencini chiedendo "di mettere a bando concessioni di cinque anni per 5 mila agenzia e 2 mila corner, e 500 diritti per bar e tabacchi", mentre il senatore Endrizzi chiede che, sempre all’interno del bando, sia specificato che "i punti vendita" devono essere ubicati "al di fuori dei centri storici e comunque ad una distanza non inferiore a 500 metri, misurata in base al percorso pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale". Sempre il senatore grillino specifica, ancora modificando il comma che riguarda il bando scommesse, che "l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli provveda alla pubblicazione annuale di tutti i dari taccolti relativi al comparto giochi". Due emendamenti di Mauro (Gal) e Gualdani (AP) propongono, inoltre, che, "per assicurare la massima concorrenzialità e parità di condizioni tra i partecipanti" al bando scommesse, i Monopoli predispongano "uno schema di contratto tipo recante le clausole minime dei contratti di commercializzazione di giochi". E’, simmetricamente, dovere dei partecipanti al bando comunicare "l’intervenuta risoluzione senza addebito di indennità di qualsiasi loro contratto di commercializzazione di giochi precedentemente in vigore in Italia".

GARA BINGO E GIOCO ONLINE – Per quanto riguarda il bando del bingo, la senatrice Bencini chiede di abbassare a 100 il numero delle concessioni messe a gara, con una base d’asta di 400mila euro, per una durata di sei anni. Anche per quanto riguarda il gioco online, propone di abbassare il numero a 50 o 90 concessioni. 

DIVIETO TOTALE PER IL GIOCO – La senatrice Bencini chiede anche di sopprimere l’intero articolo 48 e di introdurre il divieto totale per il gioco (tranne lotto, lotterie e totocalcio). 

DIVIETO DI PUBBLICITA’ – Il senatore Endrizzi (M5S) propone il "divieto assoluto di qualsiasai forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni communicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro, offerti in rete di raccolta, sia fisiche sia online, con la previsione di una sanzione amministrativa da 50mila a 500mila in caso di violazione del divieto". In un’altra proprosta di modifica simile Endrizzi chiede che "i proventi derivanti dalle sanzioni" siano "destinati alla prevezione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco". La stessa proposta è stata avanzata dalla senatrice Bencini (Misto).

ENTI LOCALI – Per quanto riguarda gli enti locali, il senatore Santini (PD) propone maggiore adesione, da parte di Regioni e Comuni, alle disposizioni statali in materia di gioco. "Nell’esercizio delle loro potestà normative e amministrative – si legge nell’emendamento – le Regioni e i Comuni conformano i rispettivi ordinamenti alle disposizioni della presente legge, astenendosi dall’introdurre misure o assumere azioni idonee a vanificare l’unitarietà del quadro regolatorio nazionale". Le intese tra Stato ed enti locali sono previste "in sede di Conferenza unificata", attraverso la quale le Regioni possono accordarsi sulla distribuzione territoriali delle sale. In ogni caso, le intese dovranno "risultare tali da assicurare la possibilità di concessioni di gioco uniformi a livello statele e sull’interno territorio nazionale, nonché la salvaguardia dei loro valori patrimoniali". 

COLLABORAZIONE MONOPOLI – SVILUPPO ECONOMICO – Una collaborazione tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Ministero dello sviluppo economico per individuare e contrastare "comportamenti elusivi del monopolio statale dei giochi pubblici": è la proposta del senatore Santini (PD) a proposito di concorsi e operazioni a premio. Ferme restando le attribuzioni al Ministero dello sviluppo economico, che normalmente gestisce tali concorsi, "spettano alla Agenzia anche le funzioni di controllo sulle attività che costituiscono, per la mancanza di scopi promozionali, elusione della riserva dei giochi pubblici". Per semplificare i compiti amministrativi il Ministero dello sviluppo economico dovrà trasmettere all’Agenzia la comunicazione preventiva dei avvio dei concorsi a premio; entro trenta giorni, poi, l’Agenzia dovrà dichiarare l’eventuale "coincidenza tra il concorso a premio e una attività di gioco riservato allo Stato". 

CESSIONE RETE – Sempre il senatore Endrizzi (M5S) chiede anche la soppressione della parte della legge di stabilità che prevede la cessione gratuita della rete di gestione e raccolta del gioco all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla scadenza della concessione. 

REATI CONNESSI AL GIOCO – Aggiungere al dipartimento della pubblica sicurezza la "direzione centrale per la polizia per la prevenzione e la repressione dei reati connessi al gioco d’azzardo": lo propone il senatore Endrizzi (M5S). Per l’istituzione – specifica ancora l’emendamento – è autorizzata "la spesa di 10 milioni di euro nel 2016, 12 milioni di euro nel 2017 e 15 milion di euro a decorrere dal 2018". Il funzionamento del dipartimento sarà disciplinato con decreto "del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della Giustizia, sentito il Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti".

IPPICA – "Il riordino urgente della discipina delle scommesse ippiche a totalizzatore e a quota fissa, con l’adozione di uno specifico regolamento del Mef da adottarsi entro il 31 marzo 2016": lo prevede un emendamento della senatrice Bianconi (AP). Una proposta di Marinello (AP) prevede di stabilire il prelievo sulle scommesse sulle corse dei cavalli "all’8% del movimento netto". Fino al 2018 e comunque "fino all’attuazione del riordino della disciplina sulle scommesse ippiche", le risorse del settore "verranno integrate fino a un importo massimo pari al 3,50% della quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi con vincita in denaro". 

FP/Agipro 

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Legge di stabilità approda in Senato: domani in Aula il calendario dei lavori

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Legge di stabilità approda in Senato: domani in Aula il calendario dei lavori

26/10/2015 | 11:40

Legge di stabilità approda in Senato: domani in Aula il calendario dei lavori

ROMA – A dieci giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri, è stata trasmessa ieri sera al Senato la Legge di Stabilità 2016, che ha ricevuto il via libera del Quirinale. Il provvedimento sarà inviato alla Commissione Bilancio – convocata per domani – per il parere preliminare: martedì alle 12 si riunirà la capigruppo di palazzo Madama per definire il calendario dell’esame del provvedimento; alle 16.30, il presidente del Senato Pietro Grasso riferirà in Aula e aprirà la sessione di bilancio. Le audizioni della Commissione dovrebbero svolgersi il 2 e il 3 novembre, per dare successivamente inizio della discussione del provvedimento (con la presentazione e votazione degli emendamenti), mentre da Bruxelles potrebbero arrivare delle richieste di modifica nel corso della settimana. 

LE NORME SUI GIOCHI  AUMENTO PREU SU SLOT E VLT – La legge di stabilità 2016 prevede un aumento del prelievo sulle slot al 15% e sulle VLT al 5,5%: una misura che – secondo le stime del Governo nella relazione tecnica – porterà nelle casse dello Stato 600 milioni all’anno dal 2016 al 2018: in particolare, per quanto riguarda le slot, “l’incremento di tassazione produrrebbe un maggior introito pari a 508 milioni di euro” e, per le VLT, il maggior introito sarebbe pari a 107 milioni di euro. In entrambi i casi, però, la relazione tecnica presuppone lo stesso livello di raccolta del 2014 anche per gli anni successivi, ma evidenza che su tale livello “potrebbero interferire gli sviluppi delle normative locali e delle relative modalità applicative”. Inoltre, l’incremento della tassazione “inciderebbe interamente sulla filiera (concessionari, gestori ed esercenti), senza possibilità di poterlo traslare sui giocatori se non variando la percentuale di pay out degli apparecchi)".  

SANATORIA CTD – Le agenzie di scommesse collegate ai bookmaker esteri che non hanno aderito alla sanatoria prevista dalla manovra 2014 hanno un’altra possibilità per regolarizzare la propria posizione, versando una tantum di 10mila euro e l’imposta unica pregressa. Con questa norma, il Governo – si legge nella relazione illustrativa – intende proseguire la linea di intervento a contrasto della raccolta parallela di scommesse, completamente “prive di regole”, che “desta ormai da tempo una seria preoccupazione”, sia per la mancata tutela dei giocatori, in particolare i minori, sia per gli effetti sulla competitività delle società regolarmente autorizzate e sugli incassi dello Stato. Per rendere ancora più efficace l’azione di contrasto e “intercettare gli introiti” dei centri non autorizzati, inoltre, il Governo prevede di agire sugli operatori senza licenza che abbiano una “stabile organizzazione” nel nostro Paese, tramite gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate: i centri pagheranno – oltre all’imposta unica anche per l’attività pregressa accertata e le relative sanzioni – anche un extraprelievo. E’ previsto un intervento degli “intermediari finanziari” – dunque banche e istituti di credito – sui versamenti dei centri verso gli operatori esteri: dove è verificata la “stabile organizzazione” verrà applicata una “ritenuta d’acconto pari al 25 per cento” sugli importi “generalmente pagati con carte di credito e bonifici internazionali” dai gestori dei punti alle società estere.  Dalla nuova sanatoria, però, il Governo "ritiene prudente non prevedere alcun maggiore introito". Nella sanatoria dello scorso anno, si legge nella relazione tecnica, era prevista “la partecipazione di 3.500 soggetti (pari al 50% dei circa 7.000 soggetti che si ritiene operino sul territorio dello Stato)", per un introito di 187 milioni. In realtà “hanno aderito alla procedura di regolarizzazione poco meno di 2.200 soggetti”: una scarsa adesione spiegata con “il costo elevato dell’obbligo di corrispondere l’imposta unica arretrata e la “prospettiva di regolarizzarsi mediante gara”, prevista nel 2016. 

GARA SCOMMESSE – Con una gara da svolgere dal 1° maggio, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18mila euro), per un totale stimato dal Governo, nella relazione tecnica, in 410 milioni di euro. Nella relazione illustrativa si precisa che attualmente sono circa 17 mila i punti gioco, compresi i 2 mila centri “emersi” nella precedente sanatoria, di cui 15 mila operativi, al netto di corner esclusivamente ippici “attualmente di scarsa attrattività e redditività”. La nuova gara metterà a bando “un numero di diritti inferiore al totale odierno”, con 10 mila negozi e 5 mila corner, di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”.  

GARA BINGO – Nel 2016 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettuerà una gara per l’attribuzione di 210 concessioni per il bingo con una soglia minima da 350 mila euro, per un totale una tantum – si legge nella relazione tecnica del Governo – di 73,5 milioni. La base d’asta è stata innalzata dai 200 mila euro della gara 2014 a 350 mila euro, "considerata la maggiore durata prevista per le nuove concessioni pari a 9 anni, rispetto ai 6 previsti per la gara precedente", spiega la relazione illustrativa. 

GARA GIOCO ONLINE – La norma contenuta nella Legge di Stabilità prevede che "la gara per il gioco online sia bandita per l’attribuzione di 120 concessioni" con base d’asta pari a 200 mila euro. Il Governo prevede di incassare 24 milioni una tantum. La nuova gara consentirà "da un lato, a coloro che vogliono proseguire la raccolta dei giochi a distanza – in particolare delle scommesse – di dotarsi di titolo idoneo e, dall’altro, l’ingresso ai soggetti che volessero accedere alla rete legale", si legge nella relazione illustrativa. 

MODALITA’ TECNICHE DEI GIOCHI – Data la natura strategica delle decisioni sulle modalità tecniche dei giochi, la Legge di Stabilità prevede che “tali modalità vengano stabilite con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze su proposta del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”. La legge del 2001 sul rilancio dell’economia, invece, prevedeva che le modalità tecniche fossero stabilite con decreto dirigenziale. 

CESSIONE RETE – Il Governo ha deciso di abrogare la norma che prevede la cessione gratuita della rete di gestione e raccolta del gioco all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al termine del periodo di concessione. Tale norma – che era stata introdotta per evitare una “carenza” di servizio di raccolta e di “presidio” di ordine pubblico e sicurezza – potrebbe costituire un ostacolo alla partecipazione alle prossime gare per le scommesse, bingo e gioco a distanza, si legge nella relazione illustrativa del Governo alla manovra. MSC/Agipro  

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – LEGGE STABILITA’ 2016 SUI GIOCHI PUBBLICI

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – LEGGE STABILITA’ 2016 SUI GIOCHI PUBBLICI

Stabilità 2016, Giochi: bozza Governo, aumento tassa su slot (+1,4%) e vlt (+0,5%), entrate per 460 milioni

Aumentano i prelievi su slot e videolotteries, si riaprono i termini per il condono delle agenzie estere senza concessione, apertura di un contenzioso fiscale con le società straniere che raccolgono gioco in Italia a cui potrà essere contestata la stabile organizzazione in Italia, una gara per le concessioni di scommesse da svolgere tra il primo maggio e il 31 luglio 2016 per 22mila punti. Sono le misure contenute nella bozza della legge di Stabilità 2016, che Agipronews ha potuto visionare.  

PRELIEVI SLOT – Il Prelievo sulle slot machine sale al 15 per cento, con un aumento di 1,4 punti, mentre sulle Vlt si passa dal 5 al 5,5 per cento. Le nuove entrate per lo Stato supereranno i 460 milioni di euro.

GARE SCOMMESSE, BINGO E ONLINE – L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel rispetto dei principi e delle regole europee e nazionali, attribuisce con gara da espletare “dal 1° maggio al 31 luglio 2016”, mediante procedura aperta, competitiva e non discriminatoria, tutte le concessioni per la raccolta delle scommesse. La durata della concessione sarà di nove anni per un numero di 15.000 diritti presso punti di vendita avente come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, fino ad un massimo di 7.000 diritti per chi ha un’attività accessoria di gioco. In caso di aggiudicazione, versamento della somma offerta entro la data di sottoscrizione della concessione. Le basi d’asta per le due tipologie di gioco sono 30mila e 15mila euro. Per il Bingo, la base d’asta sarà di 250mila euro, mentre per il gioco online sarà bandita una gara per 80 licenze a 200mila euro ciascuna. Dalle gare, il Governo prevede di incassare complessivamente mezzo miliardo di euro.

SANATORIA AGENZIE ESTERE – Si riaprono i termini per il condono delle agenzie di scommesse collegate a bookmaker esteri non dotate di concessione, che non avevano approfittato dell’occasione fornita nella legge di Stabilità 2015. Le condizioni di accesso saranno le stesse, quindi un versamento una tantum di 10mila euro.  Quest’anno il condono a cui hanno aderito 2.200 agenzie ha portato nelle casse statali 40 milioni, oltre a un aumento della raccolta e della relativa imposta unica.

STABILE ORGANIZZAZIONE – L’Agenzia delle Entrate convocherà  in contraddittorio il gestore e il soggetto estero, che raccolgono giochi e scommesse in Italia, i quali possono fornire prova contraria circa la presenza in Italia di una stabile organizzazione, allorché i flussi finanziari, relativi alle suddette attività ed intercorsi tra il gestore e il soggetto non residente, “superino, nell’arco di un periodo non inferiore a sei mesi, un milione di euro”. Laddove, all’esito del predetto procedimento in contraddittorio, da concludersi entro 90 giorni, sia accertata in Italia la stabile organizzazione del soggetto estero, l’Agenzia delle Entrate emetterà motivato accertamento, liquidando la maggiore imposta e le sanzioni dovute.

NT/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, Obiettivo 2016 al Consiglio di Stato: “Libera iniziativa unica soluzione per risolvere ambiguità del mercato”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, Obiettivo 2016 al Consiglio di Stato: “Libera iniziativa unica soluzione per risolvere ambiguità del mercato”

05/10/2015 | 08:32

Scommesse, Obiettivo 2016 al Consiglio di Stato: "Libera iniziativa unica soluzione per risolvere ambiguità del mercato"

ROMA – L’autorizzazione ufficiale dei Monopoli alla libera iniziativa degli operatori è l’unica soluzione per risolvere l’ambiguità del mercato delle scommesse in Italia. E’ la provocatoria conclusione a cui giunge Obiettivo 2016 nel ricorso depositato in queste ore al Consiglio di Stato. La società si oppone alla sentenza del Tar Lazio dello scorso marzo, con la quale veniva respinta la richiesta di operare come bookmaker senza concessione statale. Un’idea formalmente impossibile da soddisfare ma utile per sottolineare lo scenario "sdoppiato" del mercato: da una parte gli operatori italiani, regolarmente muniti di concessione, dall’altra i bookmaker esteri, privi di autorizzazione statale e senza i vincoli imposti dalla concessione. "Nell’attuale contesto normativo – si legge nel ricorso – un ’assenso’ ufficiale di ADM all’iniziativa di qualsiasi operatore è l’unico modo per garantire piena applicazione non solo dei principi di libertà di circolazione e stabilimento ribaditi dalla Corte di Giustizia europea, ma anche e soprattutto dei principi di parità di trattamento e non discriminazione tra imprese, diverse solo per nazionalità, che intendono operare nello stesso settore".  Obiettivo 2016 sottolinea che, nel corso degli anni, si è affermato un quadro normativo chiaro: "Tutte le disposizioni del nostro ordinamento e le prassi che, recependo il diritto europeo, generano una paradossale disparità di trattamento a danno dei cittadini italiani non hanno ragion d’essere alcuna: devono essere disapplicate". Per questo, secondo la società, i Monopoli sarebbero tenuti a tenere in considerazione tale disposizione, soprattutto alla luce del condono per i centri non autorizzati previsto dalla legge di stabilità 2015: "Ciò che la ‘sanatoria’ sembra confermare è la inconsistenza della ragione addotta a motivo del diniego opposto all’istanza di Obiettivo 2016 e cioè che i titoli abilitativi reclamati dalla ricorrente non sarebbero contemplati dal quadro giuridico-istituzionale nel quale essa stessa opera, dato che invece il legislatore ha ben integrato il quadro giuridico-istituzionale dotando i CTD di un titolo abilitativo a sanatoria della loro operatività priva di concessione". Una palese violazione del principio di uguaglianza, secondo la società, che dunque oltre al consenso per operare senza concessione solleva al Consiglio di Stato anche la questione di legittimità costituzionale. LL/Agipro 

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05/10/2015 | 08:52

Obiettivo 2016 al Consiglio di Stato, Ughi: "Proroga concessioni senza gara significherebbe la fine del sistema"

ROMA – "Noi lottiamo perché non ci sia più lo sdoppiamento della rete e di conseguenza tutte le nostre azioni giuridiche vanno avanti. Dato che il Governo non prende decisioni, chiederemo ai giudici di esporsi". Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, commenta ad Agipronews la decisione di andare avanti in Consiglio di Stato. La società ha depositato in queste ore un ricorso a Palazzo Spada contro la sentenza del Tar Lazio dello scorso marzo, con la quale veniva respinta la richiesta di operare come bookmaker senza concessione statale. "Il Tar ha detto che tutto si sarebbe risolto con il riordino del settore previsto dalla delega fiscale – spiega Ughi – Di fatto, però, la delega è defunta e in questo modo lo Stato ci spinge a chiedere ancora attenzione su questo problema. Il Governo avrebbe potuto risolvere la questione con il codice dei giochi che avrebbe portato alla definizione di tutti i rapporti tra concessionari e Stato, senza lasciare aperto il discorso dello sdoppiamento della rete – prosegue Ughi – Se questo fosse avvenuto mi sarei sentito obbligato moralmente nei confronti del Governo a non riprendere in mano il ricorso". Una rete unica, questa la richiesta più volte ribadita dall’amministratore unico di Obiettivo 2016: "La mia linea rimane sempre la stessa e la porto avanti con sistemi di approccio diversi", aggiunge Ughi che in merito alla possibile proroga delle concessioni per le scommesse sportive e allo slittamento del bando inizialmente previsto per il 2016, chiarisce: "Le gare sono fatte apposta per permettere l’integrazione con nuovi soggetti a vantaggio degli operatori del settore e, di conseguenza, del consumatore finale. Sono necessarie per garantire la concorrenza come indicano anche le norme comunitarie". Un nuovo bando scommesse, dunque, è necessario perché "a giugno 2016 c’è la scadenza amministrativa di tutte le concessioni. – prosegue Ughi – Noi abbiamo sempre detto che fino alla nuova gara si dovevano studiare formule per arrivare a una rete unica. Il Governo dovrebbe garantire proprio questo e se non ci sarà una rete unica noi lotteremo e rivendicheremo che lo Stato, anche con la proroga, sta rinunciando e decretando la fine del sistema concessorio. Con la proroga lo Stato non solo non rispetta i termini che lui stesso aveva previsto ma ammette al regime concessorio operatori prima non ammessi e li ratifica, senza però consentire l’immissione di nuovi operatori nel mercato. Una situazione che porterà inevitabilmente alla fine del sistema concessorio". Il bando di gara per il 2016, dunque, ci deve essere, spiega ancora Ughi. "Non ammettiamo una proroga senza la definizione dei problemi esistenti. Perché lo Stato non vuole fare una nuova gara? Perché ha paura di cambiare il titolo abilitativo. Il decreto Balduzzi – spiega – ha previsto limiti nelle aree cosiddette ’sensibili’ ma ha lasciato l’autorizzazione ai punti già esistenti su territorio. Lo Stato, dunque, ha così affrontato il problema del gioco patologico e in parte lo ha risolto, ma rimangono sul territorio locali presidiati, come le sale scommesse, e locali non presidiati come ricevitorie e esercizi pubblici dove un minore può entrare comunque anche se poi il titolare non lo fa giocare. Lo Stato con il codice dei giochi avrebbe risolto anche questo tipo di problema per questo il Governo prima di pensare a nuova proroga dovrebbe prevedere il cambio di titolo abilitativo con un nuovo concessionario anche in caso di proroga. Se così non fosse lo Stato continuerebbe a rinunciare al sistema concessorio con da una parte gli operatori transfrontalieri, e dall’altra i Comuni che fanno le loro regole senza prendere in considerazione quelle dello Stato. Sono queste le due minacce per il sistema concessorio". "E’ inutile – conclude Ughi – che il Governo faccia finta di non capire. Bisogna affrontare il problema e prendere in considerazione la regolarità del sistema altrimenti sembrerà che lo Stato voglia soltanto fare cassa dai giochi e tutti noi saremmo costretti a ricorrere alla Corte di giustizia europea per rivendicare i nostri diritti". SA/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA: RACCOLTA NEWS SU LEGGE STABILITA’ E NUOVI BANDI

RASSEGNA STAMPA: RACCOLTA NEWS SU LEGGE STABILITA’ E NUOVI BANDI

28/09/2015 | 18:39 – Legge di stabilità, Baretta (Mef): "Misure sui giochi ancora da definire, nessuna stima su entrate" RPT

ROMA – «L’obiettivo principale è quello di mettere ordine in un sistema di tassazione introducendo un regime più trasparente». Il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, a margine di un convegno della Cisl sull’occupazione, ha commentato la notizia della stangata di 800 milioni di euro su slot machine e vlt che dovrebbe arrivare con la prossima Legge di Stabilità, sottolineando che «nessuno ha parlato di 800 milioni, noi non l’abbiamo mai detto e non ci sono stime del Mef», riporta l’Ansa. L’ipotesi circolata è quella di modificare le modalità di calcolo delle tasse sui giochi dall’attuale 13,6% sugli incassi al 60% sul margine lordo (giocate meno vincite). Si tratta però di «una modifica delle modalità di tassazione, tutto il resto è ancora in discussione – continua Pier Paolo Baretta – Non c’entra niente con una manovra eventuale, l’abbiamo proposto ma ancora non si sa se sarà messa nella Legge di Stabilità». Ha spiegato il sottosegretario del Mef, aggiungendo che questo eventuale cambiamento «rende trasparenti le entrate di tutta la filiera e dà certezza sia allo Stato che agli operatori». Questo l’obiettivo di fondo, «i cui effetti in termini di quantità non dipendono dalla tassazione ma dal volume di gioco, mentre i cambiamenti delle percentuali (dei prelievi ndr) sono un’altra cosa che può essere valutata e che valuteremo, ora non c’è niente di sicuro», ha concluso Baretta. PG/Agipro 

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AGIPRONEWS – Stabilità 2016, giochi: il governo studia la stangata sulle slot: 800 milioni di nuove tasse

ROMA – Una stangata da oltre 800 milioni di euro su slot machine e videolotteries. E’ la misura più rilevante – secondo quanto apprende Agipronews – tra quelle allo studio del ministero dell’Economia in vista della prossima Legge di stabilità 2016. La decisione di cambiare le modalità di calcolo delle tasse, dall’attuale 13,6 per cento sugli incassi al 60 per cento sul margine lordo (giocate meno vincite), porterebbe un sostanzioso incremento degli incassi per lo Stato e un appesantimento dei conti delle aziende. Le slot machine darebbero nel 2016 un contributo pari a 3900 milioni di euro, cioè il 60% di 6,5 miliardi, la base imponibile che si ottiene sottraendo le vincite (19 miliardi) dalla raccolta (25,5). Nel 2014, le entrate del fisco grazie alle slot machine sono state molto inferiori (3250 milioni circa) e lo stesso trend è previsto a chiusura 2015. La svolta verso la tassazione sul margine si chiuderebbe così con un saldo di nuove entrate per il Governo per circa 650 milioni di euro. Analogo calcolo i tecnici lo hanno ipotizzato sulle videolotteries, gli apparecchi che consentono vincite fino a 500mila euro. Su una base imponibile di 2,5 miliardi, allo Stato andrebbe il 50% – la metà esatta del ricavo lordo – vale a dire 1250 milioni, contro i 1070 del 2014 e i 1080 previsti quest’anno: in questo caso, l’ipotesi è di almeno 150 milioni di nuove imposte nel prossimo anno. Con queste misure, il Mef prevede una forte contrazione del numero di macchinette. Sul tavolo di via XX Settembre anche uno schema – per ora solo abbozzato – delle gare per Scommesse e Bingo, le cui concessioni sono in scadenza o già in regime di proroga di fatto. Nel caso del betting, però, sarebbe allo studio la possibilità di allungare per un tempo breve (un anno o due) le attuali licenze, riaprendo nei prossimi mesi i termini del condono per chi non ha le autorizzazioni statali e procedendo successivamente ad un riordino complessivo del settore. Se invece si procedesse a nuovi bandi di assegnazione, gli operatori di scommesse – per ottenere i 15mila punti da assegnare – dovrebbero prepararsi ad un esborso di diverse centinaia di milioni di euro. Ma questo ulteriore pacchetto di misure sarà deciso solo dopo un’analisi politica approfondita. NT/Agipro

AGIMEG – Giochi, nella Stabilità 2016 possibile riforma della tassazione per slot e Vlt. Il Mef valuta proroga concessioni delle scommesse e riapertura Sanatoria

Le slot machine e le Vlt di nuovo nel "mirino" della politica. Il Ministero dell'Economia sta infatti valutando l'inserimento nella Legge di Stabilità 2016 di una nuova modalità di calcolo della tassazione per il settore dell'intrattenimento. Per le Newslot si tratterebbe di cambiare dall'attuale prelievo del 13,6% sulla raccolta, al 60% sul margine lordo, vale a dire la raccolta meno le vincite. Per le Vlt la tassazione andrebbe al 50% sempre sul margine lordo. Praticamente, nel 2016 dalle slot andrebbero allo Stato 3,9 miliardi (contro i circa 3,3 del 2014 e del 2015), mentre dalle videolottery poco più di 1,3 miliardi (contro gli 1,1 miliardi del 2014 e di quest'anno). Possibili novità anche per gli operatori di scommesse. Il Mef sta infatti analizzando anche l'ipotesi di rimandare la gara per le concessioni del 2016, allungando di fatto quelle attuali per uno o due anni e prevedere la riapertura della Sanatoria per gli operatori senza concessione che non avevano aderito a quella prevista nella Stabilità 2015. Pronta anche una prima bozza per la gara del Bingo. rg/AGIMEG

AGIPRONEWS – Legge di stabilità 2016: concessioni scommesse, Mef valuta bando di gara e proroga onerosa

ROMA – Una proroga onerosa o un bando di gara per continuare a gestire corner e agenzie di scommesse. Sono le due ipotesi attualmente allo studio del Governo, a partire dall’allungamento delle concessioni. In un dossier che i Monopoli hanno inviato al ministero dell’Economia, secondo quanto riporta il sito de “Il Fatto Quotidiano”, l’eventuale estensione delle licenze viene considerata percorribile solo dopo un confronto con gli organi comunitari (il rischio di infrangersi contro i limiti fissati dall’Unione Europea in materia di gare e concessioni rimane alto) e comunque costerebbe agli operatori 3mila euro per ciascuno degli 8mila corner e 5mila euro per i seimila negozi di betting: l’incasso sarebbe pari a 54 milioni di euro. Ben più onerosa – per le casse dei bookmaker – sarebbe invece la partecipazione ad una gara per 15mila punti, da svolgersi nel corso del prossimo anno. Le basi d’asta per ciascun punto sarebbero in quel caso, secondo quanto risulta ad Agipronews, superiori ai 20mila euro per punto vendita. Una decisione è attesa nelle prossime settimane e non lascia tranquilli gli operatori, che rischiano di pagare salata la permanenza in un sistema che non li protegge – attualmente – né dalle leggi regionali né dalla concorrenza dei bookmaker non autorizzati. NT/Agipro

AGIMEG – Giochi, i dettagli del documento inviato dai Monopoli al Mef. Ecco quanto costerebbe agli operatori di scommesse la proroga delle concessioni, prevista al posto della gara del 2016

I Monopoli hanno inviato al Mef un documento ufficiale dal titolo “Misure in materia di giochi”. Si tratta di un dossier di 13 pagine, con tanto di tabelle, inviato direttamente a Padoan in vista della preparazione della prossima Legge di Stabilità. L’agenzia spiega nel documento che negoziare una riduzione dell’aggio, per il Lotto ed i giochi numerici, è troppo complicato e quindi meglio aspettare la gara prevista per il 2016. Nel documento si parla anche delle concessioni delle scommesse in scadenza a giugno del prossimo anno ed in questo caso i Monopoli suggeriscono un allungamento, anche se a titolo oneroso, delle concessioni stesse piuttosto che l’indizione di una gara. Nel capitolo intitolato “Riduzione degli aggi”, i Monopoli simulano con una serie di tabelle gli eventuali incassi aggiuntivi dello Stato derivanti da una limatura, ma contemporaneamente nel documento consigliano a Padoan di non procedere in tal senso, motivando nel dettaglio la scelta. I Monopoli infatti definiscono alto il rischio che comporterebbe un nuovo negoziato con i concessionari, con l’aggio ritoccato in modo unilaterale. Per quanto riguarda il Lotto dall’Agenzia viene evidenziata anche la non opportunità di procedere ad una limatura dell’aggio, visto che lo stesso dovrebbe scendere al 6% (contro l’attuale 6,3%) con la gara del prossimo anno. Per quanto riguarda le concessioni delle scommesse sportive, ippiche e non sportive, i Monopoli ricordano che nel corso dell’anno prossimo scadono le concessioni di migliaia di soggetti. E nel dossier preparato per il ministro simulano che cosa potrebbe succedere in termini di nuovi incassi in seguito all’indizione di gare. Anche se poi dedicano un intero capitolo alla “Proroga delle concessioni” da ottenere “previa interlocuzione con gli organi comunitari”. Per la proroga gli interessati dovrebbero pagare: 5mila euro ognuno dei 6mila negozi di scommesse, 3mila euro gli 8mila corner. In totale 54 milioni di euro. rg/AGIMEG

AGIPRONEWS – Legge di stabilità, Ughi (Obiettivo 2016): «Dallo Stato norme schizofreniche che non aiutano solidità del settore»

ROMA – «Se siamo arrivati a questo punto è a causa degli organi dello Stato che non si sono assunti le proprie responsabilità e che stanno distruggendo valore per le imprese nazionali di gioco, costrette ad aggregarsi e fondersi tra loro: i grandi player si riuniscono e fagocitano i più piccoli, perchè lo Stato italiano – con le sue norme non chiare e schizofreniche – non ha dato solidità alle imprese». E’ il commento di Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, in merito alle recenti indiscrezioni sulla prossima legge di stabilità. «Lo Stato ha dimostrato di non avere la forza di far chiudere le società transforntaliere e, nel sanare la loro posizione, ne ha incrementato il valore: è imbarazzante vedere che le imprese italiane invece hanno perso valore. Lo Stato deve fare ammenda, riconoscere le proprie colpe e non ’pestare i piedi’ ai propri contrattualizzati che finora hanno contribuito agli incassi dell’erario», ha spiegato Ughi ad Agipronews.  Per quanto riguarda una eventuale proroga delle concessioni delle gare delle scommesse sportive, «dal punto di vista della norma, è necessario che ci sia una nuova gara» anche perchè è facile pensare che «la proroga non sarà ammessa a livello comunitario, la Corte di giustizia UE risponderà in maniera diversa: più volte i giudici di Bruxelles hanno confermato che le gare ci devono essere». La proroga, ha aggiunto Ughi, «non darebbe la possibilità ai nuovi player di entrare nel mercato e tanti piccoli operatori sarebbero obbligati a continuare a lavorare con i contratti in essere, mentre invece «gli operatori dovrebbero poter scegliere il concessionario che gli dà più garanzie» e, in caso di estensione dei termini, potrebbero essere «costretti a ricorrere alla Corte di giustizia europea per rivendicare i propri diritti». MSC/Agipro

AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016) "Lo Stato ha distrutto valore per i concessionari e creato valore per i transfrontalieri. No alla proroga senza rinegoziazione dei contratti"

E’ una posizione dura ma condivisibile quella espressa da Maurizio Ughi, ex presidente di Snai ed attuale amministratore unico di Obiettivo 2016, in merito alla “discriminazione” che stanno subendo i concessionari italiani di scommesse. “E’ a dir poco strano che lo Stato, nei confronti dei concessionari autorizzati, abbia distrutto valore, mentre per gli operatori privi di concessione lo Stato abbia creato valore. L’opera dello Stato italiano nei confronti dei concessionari ha creato un grande clima di incertezza, nessuna stabilità, tanta confusione e l’impossibilità di fare piani economici seri. Inoltre, uno Stato che non rispetta gli impegni presi attraverso i contratti e modifica in corsa le regole, mina di fatto non solo la sua credibilità ma anche la fiducia di chi aveva scelto la via della legalità. Questo ha portato, ad esempio, alla necessità di avviare fusioni proprio perché gli operatori sono in grossa difficoltà. La cosa scandalosa – sottolinea ad Agimeg Ughi – è che per gli operatori transfrontalieri avviene l’esatto contrario. Lo Stato per loro ha infatti creato valore sottostando a sentenze della Cge che hanno messo in evidenza la debolezza dello Stato stesso nel difendere il suo operato e dando vita ad operazioni, come le sanatorie, che hanno permesso ad operatori privi di concessione di creare grande valore ed essere pronti a vendere, con un ovvio forte ritorno economico, le proprie aziende. Mi chiedo perché distruggere e combattere di fatto chi si è fidato dello Stato. Noi concessionari non siamo solo dei tappabuchi per i bilanci dello Stato, che con il suo fare schizofrenico e con l’unico pensiero di far cassa, ha distrutto valore per i concessionari creando valore per gli altri. Non è più auspicabile, ma necessario che lo Stato faccia ammenda, si assuma la colpa per le condizioni in cui vige l’attuale mercato delle concessioni, perché se continuerà a mettere “toppe” al proprio operato prima o poi la coperta si spezza”. Maurizio Ughi è anche intervenuto, nelle dichiarazioni rilasciate ad Agimeg, sul tema di attualità della possibile proroga delle concessioni di scommesse in scadenza a giugno 2016: “L’ipotesi di proroga delle concessioni merita un approfondimento. Una proroga, in quanto tale, sappiamo bene che non è ammessa a livello comunitario, anche se lo Stato potrebbe trovare il solito escamotage che però potrebbe reggere a livello politico ma non a quello giuridico. Basterebbe infatti che un solo operatore, in qualche modo danneggiato dalla proroga, facesse ricorso alla Corte di Giustizia Europea perché la proroga stessa venisse subito messa in discussione. Io sono contrario alla proroga, perché pensavo che da luglio 2016 si potesse vivere un nuovo mercato più ordinato e permettendo alle aziende di sistemare i conti messi in crisi proprio dall’opera dello Stato. Insomma la nuova gara, se fatta in maniera ineccepibile sia dal punto di vista statale, industriale e comunitario, darebbe la un nuovo slancio economico ed emotivo al settore. Se proprio ci dovesse essere la proroga, la stessa – conclude l’amministratore unico di Obiettivo 2016 – andrebbe fatta inserendo la possibilità per gli operatori di rinegoziare i contratti, altrimenti la Cge vivrà una nuova stagione di ricorsi”. es/AGIMEG

AGIPRONEWS – Legge di Stabilità, Curcio (Sapar): "Dialogo e confronto con le Istituzioni, al settore serve certezza"

ROMA – "Mi auguro che finalmente, cogliendo magari l’opportunità che il sottosegretario Baretta ci ha offerto tramite un tavolo di confronto con il governo, venga dato seguito alle nostre ragioni, per trovare una linea comune condivisa dall’intera filiera. Tra l’altro, è ipotizzabile che nella prossima legge di stabilità verranno inserite delle norme sul gioco. La Sapar proseguirà la propria battaglia per cercare un dialogo con le istituzioni prima che venga redatto il testo, al fine di avere qualche certezza in più nei prossimi decreti sul settore”. E’ quanto ha detto Raffaele Curcio, presidente di Sapar, nel corso dell’assemblea dei soci di Puglia e Basilicata. In merito all’addizionale sulle slot da 500 milioni Curcio ha sottolineato che l’associazione sta "cercando di riprendere una trattativa con le concessionarie, ma vedremo comunque come si esprimerà il Tar", mentre sul ddl Mirabelli "ho ribadito che a mio avviso il problema fondamentale è che probabilmente stiamo assistendo non ad un riordino del settore, quanto ad un taglio irresponsabile del settore gioco, perché se per riorganizzare un settore si intende solo ridurre l’offerta degli apparecchi nei bar e tabacchi, razionalizzando la presenza delle sale gioco nel territorio, si rischia di annullare parte della filiera". L’appello alle istituzioni per una maggiore solidità è arrivato anche da Domenico Distante, vicepresidente vicario di Sapar. "Nonostante le promesse del Governo che aveva garantito la formulazione di un decreto per una ripartizione equa della tassa dei 500 milioni – ha detto Distante – ancora ci ritroviamo nell’incertezza sulle modalità con le quali verranno versati i 300 milioni rimanenti; e ciò sta a testimoniare ancora una volta che questa è una legge che non possiamo accettare così come è stata elaborata: noi siamo disposti a pagare, però in maniera proporzionale e non in quota fissa". FP/Agipro

AGIMEG – Scommesse, Goldbet e Betaland interessati alla “Sanatoria bis” ma solo a condizioni diverse rispetto al primo condono

Tra le ipotesi al vaglio del ministro Padoan, in merito alla prossima Legge di Stabilità, c’è anche la proposta di riaprire la Sanatoria per i centri di scommesse non autorizzati. Ricordiamo che l’ultima Legge di Stabilità ha permesso di sanare circa 2.200 punti, per un introito allo Stato di circa 40 milioni di euro. E’ stato un risultato però inferiore alle attese, visto che le previsioni dello Stato puntavano sull’adesione di 3.500 punti sui circa 7.000 ctd presenti in Italia. Alla prima Sanatoria avevano aderito tre grandi operatori, Planetwin, Goldbet e Betaland. Questi ultimi due, secondo quanto appreso da Agimeg, potrebbero essere interessati ad una nuova Sanatoria e quindi all’inserimento nelle loro reti di punti di ex centri appartenenti ad altri operatori .com. Però sia Goldbet sia Betaland evidenziano come un eventuale riapertura dovrebbe avere parametri e condizioni diverse dalla prima Sanatoria, perché altrimenti non sarebbe possibile intraprendere un nuovo percorso di regolarizzazione. es/AGIMEG

AGIMEG – Bingo, Barbieri (Ascob): "Prima di indire la nuova gara, lo Stato dovrebbe risolvere i conflitti con Regioni e Comuni"

"Non siamo contrari alla gara per il rinnovo delle concessioni del Bingo, ma l'attuale quadro normativo non dà alcuna certezza sugli investimenti effettuati". Salvatore Barbieri, presidente di ASCOB, non nasconde le perplessità sul fatto che il Ministero dell'Economia potrebbe inserire il nuovo bando nella prossima legge di Stabilità. "Il primo passo" spiega a Agimeg, "dovrebbe essere quello di risolvere il conflitto con gli enti territoriali, altrimenti le sale che partecipano alla gara rischiano di non poter proseguire l'attività nei comuni in cui hanno sempre operato. Molte norme regionali o comunali considerano infatti il rinnovo della concessione una nuova attività, e scatta quindi la norma che vieta l'apertura di nuove sale. Cosa compra a quel punto chi partecipa alla gara?" ASCOB aveva anche formulato una proposta alternativa, in sostanza quella di concedere agli attuali operatori una sorta di proroga onerosa: "Ci eravamo detti disponibili a anticipare in qualche modo almeno una parte della quota di partecipazione alla gara, fino a quando lo Stato non avesse risolto i conflitti con gli enti locali. Oltretutto bisogna considerare che alcune delle vecchie concessioni scadranno nel 2.018, altre nel 2.020: la soluzione migliore sarebbe stata quella di allineare le scadenze temporali". Del resto, alcune sale già operano in regime di proroga – una proroga che oltretutto si sta protraendo più del previsto , dal momento che il Tar, circa un anno fa ha annullato il precedente bando – "e stanno pagando 2.800 euro al mese, come corrispettivo"puntualizza Barbieri. E sul contenuto della nuova gara: "L'augurio è che non ripropongano la vecchia gara, epurata delle clausole controverse. C'erano diversi punti controversi – come il numero delle concessioni, la fideiussione, che comunque alcuni concessionari stanno cercando di far valere in appello di fronte al Consiglio di Stato – il Tar si è pronunciato sulla sola clausola che imponeva di versare la metà dell'offerta economica al momento della partecipazione". Il giudice amministrativo ha ritenuto quella clausola sufficiente per annullare l'intero bando, e non ha esaminato alcune delle altre censure. Barbieri da un lato non nasconde la preoccupazione – "In base alle indiscrezioni che circolano, i Monopoli avrebbero deciso di inserire la gara del bingo nella Stabilità solo per fare cassa" – dall'altro spera in una maggiore oculatezza da parte delle Amministrazioni: "Se avessero voluto riproporre la stessa gara, avrebbero potuto farlo il giorno successivo alla sentenza del Tar Lazio. Invece, hanno aspettato tutto questo tempo prima". gr/AGIMEG

AGIPRONEWS – Scommesse, bwin “sbarca” sulla terra in partnership con Obiettivo 2016

AGIPRONEWS – Scommesse, bwin “sbarca” sulla terra in partnership con Obiettivo 2016

29/07/2015 | 12:30

Scommesse, bwin "sbarca" sulla terra in partnership con Obiettivo 2016

ROMA – bwin, il colosso del betting che ha scritto la storia della scommessa on line, rivoluziona la propria filosofia di business e, per la prima volta a livello mondiale, “scende in campo” nelle agenzie terrestri scegliendo come partner Obiettivo 2016, storica azienda fondata dai professionisti delle scommesse in Italia, offrendo così un’ulteriore opportunità di mercato ai concessionari indipendenti. Per scommettere con bwin si potrà, quindi, entrare nei negozi di gioco e nei corner, oltre che utilizzare un pc o uno smartphone. Obiettivo 2016 forte dell’esperienza che gli ha consentito di essere conosciuto in Italia come il creatore della scommessa made in Italy, inizia questa nuova attività, a fianco di un partner di grande prestigio, bwin, offrendo un’opportunità a chi voglia entrare nel mercato del betting. Il grande marchio e il pacchetto completo e competitivo di servizi saranno garanzia di qualità, serietà e senso etico del gioco. Ronaldinho, Kakà, Beckham. E poi Cristiano Ronaldo, Benzema e Robben. Giocatori immensi, in grado di ridefinire il concetto di calcio a ogni giocata. Per tutti, è lo sport che diventa arte, per bwin, è stata l’opportunità di offrire un’opera artistica, un affresco in movimento del pallone. Bwin li ha ’collezionati’ tutti, offrendoli al pubblico mondiale, sponsorizzandone le squadre da leggenda: Milan e Real Madrid, tanto per fare due esempi recenti. Adesso bwin è pronta a seguire il loro esempio, scendendo in campo in Italia con Obiettivo 2016. "Siamo orgogliosi di essere partner di Obiettivo 2016 con il nostro marchio bwin, punto di riferimento per gli scommettitori italiani ed europei da oltre 10 anni – ha commentato Sam Sadi, Director bwin labels – Le capacità di chi ha introdotto le scommesse sportive in Italia e il prestigio del marchio bwin, che ha sponsorizzato 3 squadre vincitrici della Champions League in 7 anni, garantiscono ai concessionari indipendenti un pacchetto di servizi ideale per essere vincenti sul mercato italiano”. "Un provider indipendente per i concessionari indipendenti. Un marchio conosciuto e di successo per la necessaria visibilità. Un modello vincente che si imporrà nel mercato per la qualità dei servizi – ha dichiarato Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016 -. Una soluzione efficiente affinché i singoli concessionari possano competere con i grandi concessionari. Un progetto sviluppato con successo per le necessità del passato, oggi evoluto e implementato per le sfide del prossimo futuro. Obiettivo2016 e bwin insieme per regalare nuove emozioni". RED/Agipro   

Partnership Obiettivo 2016-bwin, Ughi: "Entro fine anno arriveranno i punti sul territorio"

ROMA – Un "evento storico e unico". Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, ha definito l’accordo tra Obiettivo 2016 e bwin presentato oggi a Roma. "Una rete storica si unisce con un marchio storico, – ha evidenziato Ughi – Obiettivo 2016 si unisce a bwin che ha deciso di "incarnarsi sul territorio tramite noi". Entro settembre o ottobre, ha poi aggiunto Ughi, "presenteremo anche il suffisso marchio ed entro fine dell’anno arriveranno i punti sul territorio". SA/Agipro

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): "Contatto col cliente è la forza dei concessionari indipendenti"

ROMA – "La nostra logica radicata sul territorio parte dall’esigenza del cliente che poi trasmettiamo a tutti i punti di accettazione. Quindi pensiamo che la forza dei piccoli concessionari indipendenti possa essere proprio questa, riuscire a essere più a contatto con i clienti e a trasferire meglio le sue esigenze". Lo ha evidenziato Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso della presentazione dell’accordo con bwin che si sta svolgendo a Roma. "A livello di servizio pensiamo di poter sempre dare qualcosa in più distinguendoci in maniera evidente", ha chiarito Ughi. Locali freschi, trasparenti e molto colorati, ben serviti dal punto di vista dell’ospitalità, così si presenteranno i punti che nasceranno dall’accordo tra Obiettivo 2016 e bwin. "Il progetto si farà avendo una nostra individualità e marchio sul territorio con agenzie abbastanza innovative che puntino a qualità del prodotto offerto. – ha spiegato Ughi – In questo momento esiste una gestione particolare dei negozi, tanti prodotti ’buttati’ e non organizzati. Noi partiremo alla rovescia, daremo forza al negozio armonizzando tra loro i giochi e gli spazi in maniera logica in modo che cliente sappia cosa fare. Il negozio nasce per raccogliere esigenze del cliente".  SA/Agipro 

Scommesse sportive, ippiche e virtuali: bwin e Obiettivo 2016 puntano al 15% del mercato

ROMA – L’obiettivo del nuovo progetto presentato questa mattina da Obiettivo 2016 e bwin è raccogliere il 15% di tutte le scommesse sportive, ippiche e virtuali effettuate in Italia: in particolare, il 10% di quanto si scommette nelle agenzie e dal 10 al 20% nei corner di gioco, anche attraverso “accordi con catene di distribuzione con immagine e valori coerenti”. Nei primi sei mesi del 2015 scommesse sportive, ippiche e virtuali hanno totalizzato incassi – tra fisico e online – pari a 3,7 miliardi di euro. La proiezione per fine anno è dunque intorno ai 7,4 miliardi di euro: con una partnership già a regime il target di bwin-Obiettivo 2016 sarebbe un turnover da 1,1 miliardi di euro. PG/Agipro

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): «Accordo tra Stato e enti locali è fondamentale per il settore»

ROMA – "Noi pensiamo, lavoriamo e non demordiamo per arrivare a un mercato completamente sotto il controllo dello Stato". Lo ha ribadito Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso della presentazione dell’accordo con bwin che si sta svolgendo a Roma. "Dunque lo Stato deve operare per una transazione in base a quello che hanno detto le sentenze della Corte di giustizia europea e fare un accordo con Regioni e Comuni – ha aggiunto Ughi – Soltanto in questo modo si potrà parlare di un Mercato unico. Questo mercato sarà potrà andare incontro alle esigenze del giocatore". Al momento, ha ricordato ancora Ughi, "Comuni e Regioni sono scappati di mano al legislatore centrale, e hanno cominciato a minare la riserva di legge dello Stato. Ribadiamo che la sinergia con Comuni e regioni è fondamentale. Inoltre abbiamo fatto appelli anche al premier Renzi per rete parallela affinchè si arrivi a unica formula con regole di Stato". SA/Agipro

Partnership Obiettivo 2016-bwin, Costanzo: "Un'opportunità da prendere al volo"

ROMA – La partnership con Obiettivo 2016 era un’opportunità da prendere "subito perché nella nostra storia non avevamo mai utilizzato il marchio per avvicinarci alla rete fisica". È quanto ha spiegato Antonio Costanzo di bwin durante la presentazione dell’accordo, questa mattina a Roma. Così la "società non tradisce le sue origini – ha aggiunto Costanzo – ma utilizza un percorso complementare. Fare gioco sul territorio è un mestiere che Maurizio Ughi e suoi partner sanno fare benissimo". SA/Agipro

Scommesse, Marino (Mag): "Nei prossimi 10 anni spesa stabile, online in crescita e fisico prodotto d'eccellenza"

ROMA – "Da qui al 2025 ci aspettiamo un mercato sostanzialmente stabile nei volumi di spesa dei giocatori". E’ quanto ha detto Guido Marino, amministratore unico Mag Consulenti Associati, nel corso della presentazione dell’accordo tra Obiettivo 2016 e bwin. Nei primi sei mesi del 2015 la spesa degli scommettitori – includendo le puntate sullo sport, quelle sull’ippica e quelle virtuali – è stata di oltre 614 milioni di euro, con oltre 138 milioni spesi online. "Anno dopo anno l’online crescerà ancora e il gioco ’fisico’ sarà sempre di più un prodotto di eccellenza – ha detto ancora Marino – sarà importante fornire ai giocatori dei motivi in più per scegliere il gioco in agenzia: la sfida di Obiettivo 2016 e bwin per i prossimi dieci anni sarà proprio questa, i giocatori dovranno trovare un qualcosa in più per entrare in un negozio e passare del tempo a scommettere e divertirsi". SA/Agipro

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): "Puntiamo a rete da 500 agenzie"

ROMA – "Alcuni concessionari indipendenti hanno già deciso di aderire al progetto quindi alcuni punti contiamo di averli per la fine dell’anno. Obiettivo, a fine progetto, di arrivare a 400-500 agenzie". Lo ha detto Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso della presentazione dell’accordo con bwin che si sta svolgendo a Roma. Secondo Ughi alla fine gli aderenti al progetto potranno essere "anche di più, perché tanti saranno anche più ’tranquilli’ di partecipare a una nuova gara e tanti saranno invogliati a prendere anche qualche punto in più". SA/Agipro

Giochi, Costanzo (bwin): «Divieto assoluto per la pubblicità sarebbe errore: impossibile distinguere chi è autorizzato e chi no»

ROMA – "Sarebbe un errore da parte dello Stato vietare completamente la pubblicità sul gioco, perché non sarebbe più possibile distinguere gioco autorizzato e non autorizzato. La visibilità anche sul web resterebbe, ma non si riuscirebbe più a distinguere chi è autorizzato e chi no". Così Antonio Costanzo (bwin) – nel corso della presentazione dell’accordo con Obiettivo 2016, questa mattina a Roma – commenta l’ipotesi di introdurre un divieto totale per la pubblicità del gioco d’azzardo. SA/Agipro

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): "Riordino giochi bloccato da opinione pubblica, lo Stato torni a fare le regole"

ROMA – "In passato lo Stato ha avuto poca attenzione con i provvedimenti sul gioco, in particolare con le slot e le Vlt, che non hanno una collocazione precisa e sono sparpagliate sul territorio. Oggi il settore degli apparecchi viene criminalizzato, in particolare dalle proteste dei Comuni, e lo Stato è in difficoltà perché i provvedimenti sul gioco spesso vanno contro l’opinione pubblica. E anche per questo è rimasto tutto fermo". E’ quanto ha detto Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso della presentazione dell’accordo con bwin, analizzando la situazione generale del settore. "Noi facciamo riferimento a un segmento diverso, le scommesse, che ritengo sdoganato – dice ancora – Ogni tanto sorgono problemi che non riguardano tanto le puntate, quanto i risultati dei match che sono anomali. Il nostro settore di riferimento predominante è quello delle scommesse e credo che riusciremo a cambiare immagine di questo gioco, anche grazie a un marchio così importante come bwin. Il gioco fa parte della vita, poi che debba essere organizzato è un dato di fatto. Lo Stato deve avere il coraggio e anche l’arroganza di intervenire e regolamentare, come ha fatto in precedenza". SA/Agipro

 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Antiriciclaggio, UIF (Bankitalia): nel 2014 raddoppiano le segnalazioni dal settore giochi, sono oltre 2 mila

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Antiriciclaggio, UIF (Bankitalia): nel 2014 raddoppiano le segnalazioni dal settore giochi, sono oltre 2 mila

13/07/2015 | 11:20

Antiriciclaggio, UIF (Bankitalia): nel 2014 raddoppiano le segnalazioni dal settore giochi, sono oltre 2 mila

ROMA – Nel corso del 2014 sono quasi raddoppiate le segnalazioni concernenti il settore giochi e scommesse (2.200 circa), portate all’attenzione dell’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia. E’ quanto si legge nel report annuale pubblicato oggi dalla UIF, che specifica come le segnalazioni sono arrivate sia dagli operatori del settore che dagli intermediari bancari. Relativamente ai dati forniti dagli operatori del settore giochi le segnalazioni per il 2014 sono state 1.053 (il 91,7% fra gli operatori non finanziari), in crescita del 36% rispetto alle 774 del 2013. Una crescita dovuta anche al "maggiore coinvolgimento nella prevenzione del riciclaggio" dimostrato dagli operatori del settore, con il comparto del gioco (fisico e online) che "può costituire un campo d’azione della criminalità, attraverso l’acquisizione e l’intestazione a prestanome dei punti di offerta del settore, manovre fraudolente sulle vincite, artifici per abbattere i prelievi erariali". La UIF ha ricevuto numerose segnalazioni riguardanti versamenti di contante da parte di operatori del gioco per importi ritenuti superiori all’attività ricavabile dai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con una massiccia presenza di banconote di grosso taglio. Spesso sono stati segnalati casi di "versamento di assegni emessi a soggetti terzi apparentemente non giustificati da rapporti di gioco". Tra le forme di gioco su rete fisica risultano in aumento le segnalazioni di anomalie collegate al l’utilizzo degli apparecchi Video Lottery Terminal (VLT). La maggior parte delle segnalazioni riguardano la presenza presso il medesimo gestore di vincitori ricorrenti che "potrebbe sottendere un mercato occulto di ticket vincenti", segnala la UIF, "nell’ambito del quale i riciclatori acquisterebbero i titoli dagli effettivi vincitori, in contropartita di un corrispettivo maggiorato". Altri casi riguardano il possibile utilizzo distorto delle VLT che "consentono, dopo l’inserimento di banconote, l’erogazione di ticket di vincita anche in assenza di un’effettiva giocata". Nell’ambito del gioco online, come rilevato anche nel documento sull’Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, le piattaforme di gioco di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi "possono determinare vulnerabilità molto significative, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al monitoraggio delle autorità italiane". Le segnalazioni analizzate dalla UIF, infine, hanno messo in luce ricariche di conti di gioco mediante carte presumibilmente rubate o clonate o con mezzi di pagamento provenienti da terzi. PG/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, ok a integrazione Snai-Cogemat: Gabriele Del Torchio sarà nuovo presidente, Fabio Schiavolin Amministratore delegato

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, ok a integrazione Snai-Cogemat: Gabriele Del Torchio sarà nuovo presidente, Fabio Schiavolin Amministratore delegato

NEWS AGIPRO – 13/07/2015 | 09:05

Giochi, ok a integrazione Snai-Cogemat: Gabriele Del Torchio sarà nuovo presidente, Fabio Schiavolin Amministratore delegato

ROMA – E’ stato sottoscritto l’accordo di investimento tra SNAI, i Soci di Maggioranza e International Entertainment S.A. per l’integrazione delle attività del Gruppo Cogemat/Cogetech con le attività del Gruppo SNAI attraverso un’operazione di conferimento nel capitale sociale di SNAI: è quanto comunicano le società in una nota congiunta. "Gabriele Del Torchio (che entra nel Consiglio di SNAI per cooptazione a seguito delle dimissioni per motivi personali di Stefania Rossini) assumerà le cariche di Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo SNAI, che manterrà finché l’accordo di integrazione non sarà stato perfezionato – si legge nella nota – A conclusione del processo di integrazione, Fabio Schiavolin – attuale Amministratore Delegato di Cogemat e Cogetech – sarà nominato Amministratore Delegato del Gruppo SNAI, mentre Gabriele Del Torchio manterrà la carica di Presidente esecutivo". L’operazione di integrazione creerà "il primo polo quotato in Italia dedicato all’entertainment e consentirà al nuovo Gruppo SNAI di affermarsi come leader del gioco non in monopolio in Italia, consolidando la propria posizione nel segmento delle gaming machines dove sarà co-leader del mercato con una quota superiore al 15%, oltre a rafforzare la leadership del Gruppo nel segmento delle scommesse ippiche e sportive". Per completare l’integrazione si attendono "il rilascio del nulla osta dell’Autorità antitrust e dell’Autorità delle Dogane e dei Monopoli, nonché il rilascio del parere di congruità della società di revisione", il processo dovrebbe comunque completarsi "entro settembre 2015 e avere piena efficacia entro ottobre 2015. La richiesta di ammissione a quotazione delle azioni SNAI di nuova emissione dovrebbe intervenire entro la fine di questo esercizio". "Il Gruppo SNAI ringrazia Giorgio Sandi, già Presidente e Amministratore Delegato della Società – si legge ancora – per il lavoro svolto in questi anni, per i risultati ottenuti in un ambiente di rara complessità, per l’impegno profuso nel raggiungimento dell’accordo di integrazione delle attività del Gruppo Cogemat/Cogetech con quelle del Gruppo SNAI e per l’attività dedicata al rilancio delle attività ippiche". SNAI corrisponderà a Giorgio Sandi "l’importo omnicomprensivo lordo definitivo di Euro 900.000, da pagarsi entro il 28 luglio 2015. Tale importo è da intendersi a saldo e stralcio di ogni spettanza dovuta a Giorgio Sandi in relazione alle cariche ricoperte da quest’ultimo nel gruppo SNAI". FP/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

09/07/2015 | 14:02

Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

ROMA – “Una decisione saggia”. E’ l’opinione di Giovanni Garrisi, membro del board Stanleybet, sulla decisione di ieri del Tar Lazio di rinviare la discussione del ricorso del bookmaker inglese, che contesta la regolarità del condono per i centri trasmissione dati previsto dalla legge di stabilità 2015. “E’ una decisione saggia perché dà tempo alla Stanleybet e alle autorità italiane di ricercare una soluzione al problema dei ctd in Italia. Perché è chiaro che risolvere la questione Stanley vuol dire sciogliere il nodo di tutti i ctd in Italia. Ho la piena consapevolezza che questa sia la strada giusta e sarei meravigliato se l’Amministrazione e il ministero dell’Economia non avessero lo stesso obiettivo”. Secondo Garrisi, è interesse di tutti che alla Stanleybet sia “consentito di stabilirsi in Italia: al riconoscimento della sua legittimità seguirebbero sia la regolarizzazione fiscale di Stanleybet che la partecipazione alla creazione di ricchezza e di occupazione in Italia”. 

Agipronews ha incontrato Garrisi all’uscita del Tribunale di Roma, dove ha chiesto di essere sentito dalla Procura della Repubblica, in relazione all’ennesimo procedimento penale che riguarda lo stesso Garrisi e i principali dirigenti di Stanleybet. Pochi giorni fa, la Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza sulla richiesta (respinta) di un maxisequestro da 56 milioni di euro a carico di Stanley e dei dirigenti sotto indagine. La Corte di Cassazione, su parere conforme della Procura Generale, ha respinto il ricorso della Procura di Roma, proposto dopo che il Tribunale del Riesame aveva già dato ragione a Garrisi e alla Stanley. 

Secondo la Cassazione, “è pacifico che l’attività di gestione della piattaforma di gioco non è in alcun modo svolta in Italia" e che "la presenza di figure manageriali, unitamente all’attività dei centri trasmissione dati, non può certo esaurire la più complessa attività di gestione”. 

Garrisi auspica l’archiviazione anche di questo procedimento, al fine di definire i contenziosi giudiziari pendenti in Italia che hanno ripercussioni sul gruppo societario, danneggiato da vicende giudiziarie che ormai si protraggono da oltre 15 anni. 

Ma quali potrebbero essere le linee guida di una possibile soluzione? "Dopo le discriminazioni – aggiunge Garrisi, ipotizzando uno scenario futuro – che hanno impedito alla Stanley la partecipazione alle gare del 1999 sono stati instaurati nel tempo migliaia di procedimenti penali che consentirebbero all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a sua discrezione e qualora Stanley si aggiudicasse delle concessioni, la revoca delle concessioni stesse e la escussione delle fideiussioni, che sono "a prima richiesta e senza alcuna eccezione ammessa". Anche nell’ultima gara Monti era così: è chiaro che un operatore in queste condizioni non può partecipare, per definizione, a nessuna gara”. 

"Si profilerebbe quindi un vero e proprio incubo per tutti, Stanley compresa" – continua Garrisi – "Il fenomeno Ctd continuerebbe ad esistere anche dopo il 2016, qualora anche alla prossima gara la Stanley non potesse partecipare. E’ necessario un approccio speciale al problema. Perfettamente inutili sarebbero – a mio parere – nuove e più restrittive leggi contro i Ctd. La Stanley riuscirebbe ad ottenerne la disapplicazione dai tribunali e si profilerebbe il rischio, per i concessionari, di definitivo svuotamento del valore delle concessioni. Il mercato potrebbe addirittura anticipare questi eventi e considerare la nuova gara, in queste condizioni di incertezza, di dubbia convenienza. In tale scenario si sarà così realizzato nei fatti una sorta di sistema autorizzatorio del tutto fuori controllo. Sono certo che non lo vogliono i concessionari, di sicuro non lo vuole la Stanley. Auspico quindi che l’occasione fornita dalla saggezza del Tar Lazio non venga sprecata".

NT/Agipro 

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

03/07/2015 | 09:18

Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

ROMA – “Con grande dolore sono costretto a presentare la mia disdetta al contratto con Snai: una scelta che non avrei mai immaginato di poter fare. Non è più possibile produrre profitto nelle condizioni in cui siamo, e lo dico dalla posizione di maggior raccoglitore d’Italia in termini di volumi per punto vendita. Tanti miei colleghi mi stanno chiamando per chiedermi una soluzione e a loro dico che si può uscire dal vincolo contrattuale: per il futuro, confido nel progetto di Obiettivo 2016, l’unica via d’uscita per le nostre attività”. Francesco Ginestra, presidente di Agisco e agente “storico” (le sue agenzie sono aperte dal 1971), annuncia così la propria uscita dalla rete Snai, che anch’egli ha contribuito a creare. “Il network è in uno stato di coma profondo – prosegue – la convention organizzata questa mattina ha confermato che non si può continuare solo a fare i gestori di agenzie, occorre tornare ad essere concessionari. Gli accordi in corso tra gestori e Snai spa sono tortuosi ma, secondo i legali dell’associazione, consentono una via d’uscita”. Nelle prossime settimane, secondo quanto si apprende, Obiettivo 2016 organizzerà un incontro a Roma per illustrare lo stato d’avanzamento del progetto Ludus. NT/Agipro   

 

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