COMUNICATO STAMPA – AGISCO: FINANZIARIA 2015 E CTD: FILM GIA’ VISTO, COSI’ SI LEGITTIMA PER LEGGE LA DOPPIA RETE DI RACCOLTA

COMUNICATO STAMPA – AGISCO: FINANZIARIA 2015 E CTD: FILM GIA’ VISTO, COSI’ SI LEGITTIMA PER LEGGE LA DOPPIA RETE DI RACCOLTA

AGISCO: FINANZIARIA 2015 E CTD: FILM GIA’ VISTO, COSI’ SI LEGITTIMA PER LEGGE LA DOPPIA RETE DI RACCOLTA

Francesco Ginestra, Presidente AGISCO Associazione Giochi e Scommesse

Equiparare i CTD solo ad alcuni degli obblighi operativi che ha la rete legale non può “assicurare parità di condizioni competitive” fra la rete di Stato e quella dei CTD. Anche perché molte di queste norme sono state già previste da precedenti Leggi e, a quanto noto, non applicate o bloccate da contenziosi. Lo Stato italiano pensa davvero di risolvere così la sleale concorrenza che subiamo?

Le misure normative introdotte si traducono tecnicamente in un riconoscimento della posizione giuridica dei CTD agevolando e rafforzando la tesi difensiva di questi ultimi – che trae spunto dalle sentenze della Corte di Giustizia Europea – sulla legittimità del servizio transfrontaliero nella raccolta di gioco in Italia. Si delinea così una legittimazione a livello nazionale di un doppio canale di raccolta: quello dei Concessionari dello Stato – che se non rispettano le regole incorrono in sanzioni gravi immediatamente efficaci  – e quello dei CTD che se non rispettano le regole vanno incontro ad un contenzioso nazionale anche tributario dall'esito incerto per l'influenza inevitabile dei principi affermati dalla Corte di Giustizia Ue.

Attendiamo di vedere se la norma sarà davvero emanata in questi termini e, soprattutto, se si riuscirà a metterla in pratica davvero. Vogliamo infine capire cosa farà il Governo con i decreti attuativi della Legge Delega, che devono mettere una parola definitiva all’esistenza di due reti parallele che operano in maniera estremamente squilibrata a favore dei soggetti fuori dal sistema concessorio.

COMUNICATO AGLI ASSOCIATI – INCONTRO MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014

COMUNICATO AGLI ASSOCIATI – INCONTRO MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014

Gentile Associato,

Mercoledì 15 ottobre alle ore 15.00 presso la sede di Confcommercio (Piazza G.G. Belli, 2 00153 Roma Trastevere) ho organizzato un incontro per confrontarci sulle problematiche riferite alla raccolta delle scommesse, di interesse delle nostre imprese che operano nel settore.

Molti colleghi saranno già a Roma per l’Assemblea SNAI Servizi e per Enada, per cui confido che saremo in tanti all’incontro per costruire insieme il nostro futuro.

In attesa di vederci il 15, Ti invio un cordiale saluto.

Francesco Ginestra

RASSEGNA STAMPA – LANCI STAMPA COMUNICATO AGISCO

RASSEGNA STAMPA – LANCI STAMPA COMUNICATO AGISCO

AGIPRONEWS

Scommesse: blackout Sogei, gli operatori pronti alla class action

ROMA – Una class action contro l`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E` quanto annuncia Agisco, l`Associazione Giochi Scommesse, dopo il blackout della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre. Una situazione che ha causato “problemi di ordine pubblico e operatori minacciati da clienti esasperati“ si legge in una nota dell`associazione. “L`Agenzia dovrà risarcire il mancato introito e i danni di immagine. Oltre a consentire l`esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela  – prosegue Agisco – l`Agenzia regala il fatturato di una domenica calcistica e non fornisce alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori“. Per questo “se l`ADM non procederà; autonomamente a risarcire i danni provocati l`associazione promuoverà una `class action` per chiedere il risarcimento“. RED/Agipro

AGIMEG

Giochi: “Adm rimborsi i danni causasti dal blocco delle giocate”

Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14.00 in poi è un’ulteriore conferma di come Adm tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse. Oltre a consentire l’esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella della Stato Italiano gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna. Se Adm non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l’associazione promuoverà̀ una “class action” per chiedere il risarcimento”.    cz/AGIMEG

GIOCONEWS

AgiSco: “Blocco raccolta scommesse di domenica, risarcimento o promuoveremo class action

Lo afferma in una nota AgiSco, Associazione giochi e scommesse, secondo la quale “oltre a consentire l’esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella dello Stato italiano, gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna”. La nota si conclude annunciando che “se Adm non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l’associazione promuoverà una class action per chiedere il risarcimento”. Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14 in poi è un’ulteriore conferma di come Adm tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse.

BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

Comunicato Stampa AGISCO

AGISCO: DA ADM ALTRO REGALO AI CTD – IN TILT IL CERVELLONE DI AAMS SCOMMESSE SPORTIVE – PROBLEMI DI ORDINE PUBBLICO NEI PUNTI DI GIOCO – CONCESSIONARI MINACCIATI DA CLIENTI ESASPERATI – ADM DOVRÀ RISARCIRE IL MANCATO INTROITO E I DANNI DI IMMAGINE. 

Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14.00 in poi è un'ulteriore conferma di come ADM tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse.

Oltre a consentire l'esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella della Stato Italiano gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna.

Se ADM non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l'associazione promuoverà una "class action" per chiedere il risarcimento. 

 

Lanci di Agenzia

06/10/2014 Ore 10:01 – Scommesse sportive: domenica di black-out per il sistema Sogei, rete legale in difficoltà

ROMA – Una domenica di black-out per i gestori delle agenzie di scommesse e dei siti di betting-exchange. Secondo quanto riferiscono ad Agipronews fonti del settore, il sistema Sogei che gestisce le transazioni sullo sport è stato bloccato dal primo pomeriggio alla tarda serata di ieri. I concessionari non hanno così potuto offrire il consueto servizio – sia online che nei punti vendita – ai propri clienti: il danno medio è calcolabile attorno ai 2-3 mila euro per un`agenzia media dislocata in città, con conseguente, indubbio vantaggio commerciale per la rete di accettazione collegata ai bookmaker esteri privi di concessione.   NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 14:09 – ​Scommesse sportive: black-out sistema Sogei, impennata degli incassi per i bookmaker senza concessione (+15-20%)

ROMA – Un incremento degli incassi valutabile attorno al 15-20% per chi opera in Italia senza autorizzazioni. E` questo l`effetto più evidente del “black-out“ del sistema Sogei, bloccato per tutto il pomeriggio e la serata di ieri, secondo quanto apprende Agipronews da alcuni bookmaker esteri privi di concessione. Il pomeriggio di domenica – spiegano i concessionari – è stato caratterizzato da lunghe file agli sportelli degli oltre 5mila punti vendita non autorizzati aperti in tutta Italia. Il mancato incasso per la rete legale, secondo stime del settore, può essere quantificato in circa 20 milioni di euro.  NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:10 – Scommesse, black out Sogei: per la rete legale un buco da 15 milioni di euro

ROMA – Il black out alla rete delle scommesse made in Italy, gestita da Sogei, potrebbe aver causato un buco nella raccolta da circa 15 milioni di euro: è la stima di alcuni operatori interpellati da Agipronews, che ritengono il blocco delle giocate un danno diretto anche per le casse dello Stato, con le giocate tassate mediamente al 4% si traduce in circa 600 mila euro che mancano all`appello, tutto a vantaggio, invece, della rete non autorizzata, online e nei centri collegati con l`estero.

Domenica scorsa la raccolta totale è stata di circa 22 milioni di euro: ieri, con il big match Juve-Roma e altri incontri internazionali di cartello (come Chelsea-Arsenal in Premier League) gli incassi sono stati invece di molto inferiori al previsto.

Lo svantaggio ha colpito in particolare gli operatori dell`online e in negozi di gioco, meno accentuato – apprende Agipronews – il danno derivante dal blocco per i “corner“, i punti scommessa piazzati in bar ed altri esercizi pubblici, che solitamente nel pomeriggio di domenica sono chiusi.  PG/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:20 – Scommesse, Allara (Paddy Power): “Black out Sogei: incalcolabili i danni d`immagine“

ROMA – “Non si tratta solo di un danno diretto al business degli operatori e alle entrate statali: il black out di Sogei ha causato danni di immagine incalcolabili agli operatori che domenica pomeriggio pubblicizzavano la propria offerta di gioco live“. E` il parere di Alessandro Allara, Direttore della Comunicazione di Paddy Power Italia, che ritiene il blocco delle giocate “un favore enorme a operatori illegali e non autorizzati. Credo che per il solo settore online la perdita complessiva di gioco sia stimabile sui 5 milioni di euro, per il settore scommesse nel complesso si può arrivare anche a tre volte tanto. Ma per chi in quel momento stava facendo pubblicità per il gioco live – e invece aveva il sito in “down“ – il danno d`immagine è incalcolabile“. PG/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – TOTOGUIDA SCOMMESSE – Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

RASSEGNA STAMPA – TOTOGUIDA SCOMMESSE – Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

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Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

Dura la replica di Agisco all’invito di Stanley al dialogo. Per  Ginestra il contrasto non è stato efficace

Un tema che non smette di sorprendere e che non riesce ad assicurare soluzioni: quella delle controverse vicende dei Ctd è una storia iniziata ormai 15 anni fa e, nonostante le promesse di intervento, le assicurazioni di un esito certo e le speranze di un happy  end, continua ad animare il mondo dei giochi made in Italy. E lo fa con una serie di vicende culminata in un’interrogazione  al ministro dell’Economia e delle Finanze dal parte del leghista Guido Guidesi, a pochissimi giorni da uno scambio di battute tra Stanleybet e Agisco. L’interrogazione ha ricevuto la sua risposta da parte del sottosegretario Zanetti con l’assicurazione che nei decreti attuativi della Legge Delega la questione dei Ctd esteri sarà sviscerata.

Intanto l’azienda anglomaltese, pioniere del contrasto al sistema concessorio nazionale giudicato discriminatorio, e vincente ben quattro volte in Corte di Giustizia Europea grazie a queste tesi, aveva proposto una tregua ad Agisco, ex Assosnai, associazione che tutela la rete concessoria delle scommesse talvolta con durezza di toni nei confronti dei Monopoli di Stato, rei di un mancato intervento risolutivo. Un appello fatto attraverso una lettera aperta a cui l’associazione guidata da Francesco Ginestra ha risposto aspramente: «Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad Adm – si legge in una nota Agisco – annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi». «Attendo – ha dichiarato Ginestra – di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti. La “lettera aperta” dimostra che la rete dei Ctd è cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole. In questi procedimenti si è costituita Adm a difesa dell’applicazione della normativa in materia? Si sono costituiti i ministeri interessati? Si sono costituiti i maggiori operatori di gioco che raccolgono scommesse sportive? Si sono costituite le altre associazioni di categoria? No, o in parte minima ed irrilevante. Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? È auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell’amministrazione concedente».

Agisco ha spinto quindi sull’acceleratore nella replica sottolineando come, nonostante gli investimenti di Stanleybet nell’assistenza legale alla propria rete non autorizzata, «l’operatore non sia riuscito a ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole». L’affondo di Agisco si conclude con un tema particolarmente delicato, centrale nell’interrogazione di Guidesi al Mef: quello dei procedimenti avviati da Stanley nei confronti di esponenti delle Fiamme Gialle e dei Monopoli di Stato. «Stanleybet persiste – continua Ginestra – nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentanti della società, su indicazione del Comando Generale della Guardia di Finanza».

A tale proposito Stanleybet ha risposto respingendo l’affermazione di aver mai chiamato in giudizio funzionari di polizia giudiziaria o dipendenti dei Monopoli di Stato che eseguivano gli  ordini delle Procure. In una nota di risposta all’interrogazione di Guidesi il book maker anglomaltese ha sottolineato che l’azione  di citazione in giudizio per il risarcimento del danno derivante dalla reiterazione dei sequestri ad iniziativa degli agenti di polizia giudiziaria (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, ecc.) non riguarda quei funzionari mandati dai pubblici ministeri: «Ciò non è mai accaduto né potrebbe accadere – si legge in un comunicato. – È però vero che Stanleybet ha chiamato in giudizio per il risarcimento del danno funzionari che, di propria iniziativa, senza alcun ordine della Magistratura, hanno violato consapevolmente, e quindi con colpa grave, il giudicato della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione, andando a sequestrare Ctd Stanleybet che erano già stati chiusi e riaperti dalla Magistratura, che aveva già verificato la regolarità e la legittimità dell’attività». L’avvocato difensore dei centri Stanley Daniela Agnello, su questo tema, ha  dichiarato a TS: «In tema di citazioni a giudizio degli agenti di polizia giudiziaria per reiterazione dei sequestri a seguito di giudicati cautelari o altro, segnalo che l’autorità giudiziaria si è già pronunciata in proposito accogliendo la domanda di Stanleybet e dichiarando testualmente “la sussistenza di colpa grave nella condotta degli agenti nel sequestro penale operato ai danni di un Ctd Stanleybet”. Si tratta della prima sentenza emessa dai giudici italiani e in particolare dal Tribunale di Roma, sezione distaccata di Ostia. Gli agenti in quel procedimento erano costituiti in giudizio a mezzo di un difensore privato. Negli ultimi anni si è assistito a numerosi episodi in cui Ctd Stanleybet sono stati sottoposti a 3, 4 o 5 sequestri consecutivi per le medesime circostanze e sugli stessi presupposti, violando i giudicati cautelari e i provvedimenti dell’autorità giudiziaria».

Passaggi delicati che prescindono da un invito al confronto e alla collaborazione, da parte di Stanleybet, che comunque resta valido. Nel dibattito con Agisco è intervenuta anche un’altra associazione di categoria, Acogi, nata nel 2009 da un gruppo di titolari di centri di trasmissione dati collegati ad operatori esteri di raccolta di gioco, e che ha sempre sostenuto la necessità di una regolamentazione in materia di scommesse più chiara e precisa in linea con i principi del Trattato in modo da risultare non soggetta a interpretazioni varie e discordanti. L’associazione, guidata da Ugo Cifone (da cui prende il nome la sentenza della Corte di Giustizia Costa-Cifone che ha confermato le tesi di Stanley in merito alle discriminazioni subite con i bandi Bersani), ha espresso il proprio favore rispetto a quanto proposto dai vertici di Stanleybet al presidente e al vicepresidente dell’associazione Agisco, ossia l’idea di fare fronte comune per permettere al betting italiano di superare storture e squilibri che incombono come un “peccato originale”. Non solo, è arrivata una proposta concreta: sarebbe il caso, si legge nella nota di Acogi, che «il Legislatore italiano, aderendo alle pronunce ed ai principi espressi dalla Corte di Giustizia Europea, intervenisse con delle norme transitorie che legittimino l’operatività dei Ctd legati a bookmaker esteri che hanno subito discriminazioni dal sistema concessorio- autorizzatorio». «Sulla questione – ha dichiarato il presidente Cifone – sarebbe auspicabile che il Bando del 2016 venisse preventivamente sottoposto al vaglio della Corte di Giustizia in modo da evitare errori e con l’obiettivo di costruire un assetto normativo chiaro ed inequivocabile. L’obiettivo comune è quello di rendere inattaccabile il settore delle scommesse italiane».

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse ippiche: minimi garantiti e lodi arbitrali, sì del Mipaaf alla transazione con i concessionari

15/09/2014 Ore 12:49

Scommesse ippiche: minimi garantiti e lodi arbitrali, sì del Mipaaf alla transazione con i concessionari

ROMA – La partita infinita che vede di fronte concessionari di scommesse ippiche e ministeri competenti potrebbe essere vicina ad una soluzione. In una riunione istituzionale che si è svolta venerdì, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del ministero dell`Economia e della Ragioneria generale dello Stato, il ministero delle Politiche Agricole ha dato il suo benestare all`ipotesi di una transazione in grado di chiudere il lunghissimo contenzioso – avviato nel 2000 – tra operatori e amministrazione, in particolare su minimi garantiti e applicazione dei lodi arbitrali ippici.

Lo apprende Agipronews da fonti istituzionali, che confermano come ormai sia stata imboccata la strada giusta per arrivare – nel giro di qualche settimana – alla compensazione delle somme (nell`ordine di alcune decine di milioni di euro tra crediti e debiti) che si sono accumulate negli ultimi 14 anni. L`accelerazione si spiega soprattutto con la scadenza della delega fiscale: prima del varo di nuove norme per il rilancio dell`ippica e in vista delle gare del 2016, è ormai considerato necessario da Mef e Mipaaf trovare un punto di equilibrio tra la partita dei minimi garantiti – cioè le somme indicate in gara dai concessionari per ottenere le licenze e oggetto negli anni di interventi normativi, rinvii, spalmature e contenziosi di ogni genere – e l`applicazione dei lodi arbitrali vinti dagli operatori, avviati dopo che, oltre dieci anni fa, i concessionari constatarono che l`amministrazione era inadempiente su alcuni punti previsti dalle convenzioni: i controlli contro il gioco clandestino, l`attivazione di canali di gioco come le scommesse telefoniche e telematiche, il lancio di multiple a riferimento e scommesse a quota fissa.

I lodi Di Majo e Scotti – peraltro ancora in attesa di un esito definitivo – hanno riconosciuto le ragioni dei concessionari, in buona parte rappresentati dall`associazione Agisco, che è stata la prima ad attivarsi per trovare una soluzione condivisa ed è ora è in pole position per far valere le ragioni dei propri associati nel caso in cui si arrivi ad una transazione tra debiti e crediti. Ora, dopo un lungo stallo, la macchina è ripartita e, secondo quanto si apprende, si vuole fare in fretta: il piano di lavoro prevede al primo punto un`istruttoria approfondita – anche attraverso i dati Sogei -per ricostruire la situazione contabile di ciascun concessionario, resa complicata dal fatto che nel corso degli anni sono stati cambiati più volte i codici concessione delle singole agenzie. In un secondo momento, si procederà con una proposta di accordo ai diversi gruppi di concessionari che hanno partecipato ai tanti lodi contro l`amministrazione (Di Maio e Scotti sono solo i più noti ma si contano decine di iniziative legali dello stesso genere), ciascuno dei quali si è concluso con la decisione dei collegi arbitrali di riconoscere agli operatori la compensazione di una parte variabile (tra l`8 e il 18 per cento) delle quote di prelievo da versare all`amministrazione. 

Al termine dei calcoli, che dovranno confermare chi tra ministeri e concessionari vanti un credito nei confronti della controparte, occorrerà passare alla fase delle liquidazione delle somme, per la quale si potrebbe utilizzare il decreto del governo Renzi sui debiti della Pubblica Amministrazione. Nel caso in cui la transazione abbia un esito favorevole a Mef e Mipaf, invece, si ipotizza la spalmatura nei prossimi anni di concessione delle somme dovute dagli  operatori. NT/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

GIOCO NEWS

Agisco: "Scommesse senza concessione, aspettiamo decisioni organi giustizia"

"Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad Adm, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti".

Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agiscoin merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l’azienda britannica annunciava che sosterrà l’azione legale Snai Servizi al Tar Lazio.

Secondo Agisco la lettera conferma come “la rete dei Ctd sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole". "Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? È auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell’amministrazione concedente".

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – "non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati Adm ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l’attività dei Ctd. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite Ctd non è compatibile con l’art.88 del Tulps. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?".

"Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori Adm, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze".

 

AGIPRONEWS

11/09/2014 Ore 14:36

Scommesse senza concessione, Ginestra (Agisco) risponde a Stanleybet: “Attendiamo giudizio della magistratura“

ROMA – “Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti“.  Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agisco, in merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l`azienda britannica annunciava che sosterrà l`azione legale Snai Servizi al Tar Lazio. 

Una lettera – spiegano da Agisco – che conferma coma “la rete dei CTD sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole“. “Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? – si legge ancora nella nota – E` auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell`amministrazione concedente“.

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – “non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L`azione informativa e legale dell`Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all`affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l`attività dei CTD. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l`art.88 del TULPS. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?“. 

 “Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d`informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze“. RED/Agipro

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COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

Comunicato stampa

Francesco Ginestra, Presidente AGISCO

Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti.

La “lettera aperta” conferma che la rete dei CTD è cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole. In questi procedimenti si è costituita ADM a difesa dell'applicazione della normativa in materia? Si sono costituiti i Ministeri interessati? Si sono costituiti i maggiori operatori di gioco che raccolgono scommesse sportive? Si sono costituite le altre associazioni di categoria? No, o in parte minima ed irrilevante. Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori?

E' auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell'amministrazione concedente.

Nonostante gli investimenti di Stanleybet nell'assistenza legale alla propria rete non autorizzata dallo Stato italiano, l’operatore di CTD non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l'attività dei CTD. L'attività mediatica e di comunicazione della Stanleybet e delle altre società che operano tramite CTD, non impedisce che alcuni gestori di CTD, dopo i provvedimenti delle Questure, decidano di recedere dai contratti di raccolta.

Comprendo che Stanleybet non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l'art. 88 del TULPS, poiché contrasta con le esigenze di adeguato controllo e spezzetta il sistema di raccolta delle scommesse. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?

Vogliamo interrogare sul punto la Direzione Nazionale Antimafia?

Stanleybet persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società, su indicazione del Comando Generale della Guardia di Finanza. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze.  

Approfondimenti:

2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

2014.09.11 – COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

09/09/2014 Ore 11:17

Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

ROMA – Stanleybet sarà al Tar Lazio a sostenere l`azione di Snai Servizi sulla richiesta avanzata ai Monopoli di Stato di poter raccogliere scommesse senza concessione. E` quanto si legge in una lettera aperta inviata da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, a Maurizio Ughi, presidente di Snai Servizi, e Francesco Ginestra, presidente di Agisco.

"Ci saremo anche noi, ad adiuvandum non della vostra singola proposta, ma del fatto che non vi abbiano risposto. Perché almeno una risposta, negativa, ve la meritavate" si legge nella lettera di Whittaker, che ritiene "surreale che mentre noi avremmo voluto e vorremmo, se ci fosse stato e ci fosse oggi consentito, essere concessionari, sembra che Voi, invece, vorreste, se Vi fosse consentito, diventare CTD".

Se il Governo italiano dovesse puntare su nuove norme ancora più restrittive nei confronti dei centri collegati a operatori a Stanleybet, queste saranno "censurate dai Giudici europei e disapplicate dai tribunali italiani. E i CTD si rafforzeranno come fenomeno indipendente, anzicché divenire parte del sistema". Secondo Whittaker "è necessario che le Autorità italiane mantengano lucidità e chiarezza nel perseguimento dell`obiettivo di salvare il sistema concessorio, non di farlo fallire definitivamente". Un obiettivo che non può essere raggiunto condividendo gli obiettivi "con i rappresentati dei Concessionari, con Stanleybet e con altri legittimi rappresentanti dei CTD per trovare una soluzione condivisa, nell`interesse della collettività, non di Maurizio Ughi e Francesco Ginestra".

RED/Agipro

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Qui il testo integrale della Lettera Aperta: 2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIPRO : Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati

02/09/2014 Ore 12:40

Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati“

ROMA – Le istituzioni e le autorità italiane, a partire dall`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, devono al più presto avviare una collaborazione per contrastare in maniera efficace i centri scommesse non autorizzati, estirpandoli dal territorio nazionale. E` quanto chiede l`associazione Agisco (Associazione Giochi Scommesse), in un comunicato stampa che ripercorre le recenti pronunce dei tribunali e le notizie di cronaca relative alla presenza di punti gioco collegati a operatori esteri non autorizzati.
Solo con un`azione coordinata e incisiva “il mercato potrà conoscere la sua reale dimensione e il suo valore – si legge nel comunicato – e sarà possibile consentire agli operatori nazionali ed internazionali di fare adeguate e ponderate valutazioni di investimento in vista del nuovo assetto del 2016“.

L`ultima pronuncia del Consiglio di Stato, ricorda Agisco, ha ribadito la legittimità del sistema italiano, che prevede una concessione ministeriale e un`autorizzazione di polizia. “In questo contesto, ancora caratterizzato da persistenti contrastanti giurisprudenziali e conseguente incertezza del diritto, è necessario e indifferibile, come più volte invocato da questa Associazione, che a partire da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), tutte le istituzioni e autorità preposte, a livello centrale e periferico, diano vita al già auspicato coordinamento e collaborazione operativa affinché l`attività dei CTD venga efficacemente contrastata ed estirpata dal territorio nazionale“.
RED/Agipro

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