News: Mascherine. Fino al 30 giugno per titolare e dipendenti in sale giochi e scommesse
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Dal 1 maggio non sarà più obbligatorio esibire il Green Pass nè indossare la mascherina per l'accesso ai locali di gioco.
L'ordinanza del Ministro della Salute (in allegato) comunque evidenzia che è "raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico".
Il Decreto cd. "Milleproroghe" (D.L. 30 dicembre 2021, n. 228), convertito in legge il 25 febbraio 2022 N. 15 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28.02.2022, ripristina il tetto massimo dell'utilizzo di denaro contante a 1.999,99€ fino al 31 dicembre 2022.
Ippica, Ginestra (Pres. Agisco): “Pronti per una stagione di collaborazione con ADM ed a chiudere i contenziosi attraverso un tavolo negoziale per salvare un comparto vivo, fatto di professionalità e passione”
“Dal 2003 le storiche Agenzie Ippiche attendono di fare pace con l’amministrazione pubblica sulla questione dei Lodi arbitrali. Il contenzioso ha ottenuto il parere favorevole della suprema corte di Cassazione che ha riconosciuto a favore delle agenzie ippiche la piena legittimità dei Lodi Arbitrali. L’esecuzione però richiede una serie di ulteriori passaggi che potrebbero rallentare i tempi di qualche anno ancora. Per questo le storiche ippiche sono pronte a sotterrare l’ascia e addivenire a una transazione con ADM al fine di vedersi corrispondere le somme del capitale rinunciando a quanto ulteriormente sarà loro dovuto per rivalutazione, interessi e spese legali”. E’ quanto ha dichiarato Francesco Ginestra, presidente di Agisco.
“La raccolta delle scommesse ippiche è rappresentata dagli operatori “storici”, che sono specializzati nella vendita dei giochi ippici e sono riusciti a mantenere la loro clientela per competenza anche passione. Se queste agenzie chiudono, l’ippica avrà il tracollo definitivo, mettendo a rischio un intero comparto con le migliaia di famiglie che ci lavorano. E’ necessario che ADM porti avanti un tavolo negoziale per chiudere definitivamente questo contenzioso. La mia parola è che Agisco – ha concluso Ginestra – siederà a quel tavolo con l’impegno di sempre e con la volontà di raggiungere un giusto equilibrio tra le parti in causa”. lp/AGIMEG
"Nessuno è contrario al fatto che ci sia una certificazione che consente nel tempo di non chiudere più gli esercizi come i nostri. Questa certificazione sia da garanzia che si può stare aperti, perché con la stessa accertiamo che tutti i clienti che entrano non sono contagiosi. E' anche perciò una tutela per i lavoratori e per i clienti. Ne prendiamo quindi atto. Faccio, però una analisi da punto di vista organizzativo del negozio di gioco. Ci sono tre tipi di certificazione: a seguito del Bi-vaccino, a seguito dell'aver contratto il Covid e quella di chi non è ancora vaccinato ma tamponato e per 48 ore può affermare di non essere contagioso perché ha dimostrato di essere immune. Mi arriva uno di questi tre soggetti e mi fa vedere il Green Pass e io lo faccio entrare. Ma lo faccio entrare perché leggo il Green Pass con qualche sistema automatico e sono collegato a una banca dati per verificare che non sia autonomamente camuffato da qualcuno? Oppure me lo fanno vedere e basta e io li faccio entrare? Se me lo fanno vedere e basta chi mi dice che quel Green Pass appartenga proprio a chi lo mostra? A questo punto devo chiedere obbligatoriamente il documento di riconoscimento? E se lo chiedo vuol dire che l'ingresso all'interno dei negozi è di fatto nominativo, anche se poi le scommesse sono anonime e non abbinate al soggetto che ha dichiarato la sua identità e la sua certificazione di immunità? Tutti questi quesiti hanno bisogno di risposte. Qualora ci fossero risposte complicate, dovremmo tenere un registro. Chi lo tiene questo registro? Tutte queste cose ci devono essere chiarite prima del 6 di agosto, altrimenti non riusciamo ad ottemperare alla richiesta non perché non vogliamo ma perché non siamo nelle condizioni. Mettiamo che fossero tutte nella maniera più complicata. Anche se non credo. Penso che basti che qualcuno ci faccia vedere il certificato e noi possiamo farlo entrare. Non posso essere però responsabile del fatto che magari fuori dalla sala c'è un bagarino che invece di vendere biglietti vende QrCode. Ovviamente è una provocazione. Come Agisco abbiamo mandato una lettera ad ADM perché ci chiarisca come dobbiamo agire e come ci dobbiamo comportare. Ci sono le norme generali, ma il nostro regolatore ci darà indirizzi di carattere particolare e si adopererà nei confronti degli organi competenti per sapere come ci dobbiamo comportare". E’ quanto afferma ad Agimeg Maurizio Ughi (Agisco). "In un negozio di scommesse si deve entrare con un certificato, in un corner di scommesse, perciò in un bar, da quanto stabilito dal decreto, non si deve entrare con un certificato. Perciò si può fare la stessa scommessa che si fa in un negozio di scommesse, dove si entra con il Green Pass, in maniera non certificata. C'è una discriminazione. Posso accettare la discriminazione tra online e fisico quando il fisico è chiuso e l'online gioca. Ma non la discriminazione di territorio tra uno che vende le scommesse in maniera più facile e l'altro più complicata. Il territorio deve essere regolato in maniera equilibrata. Parlando di scommesse sportive, il corner vende le nostre identiche scommesse. Si parla di partire il 6 agosto, il 22 agosto inizierà il Campionato e prima le Champions, perciò si inizia con la vera attività dello sport dove un corner e un negozio di scommesse hanno gli stessi prodotti di vendita. E' giusto che il regolatore pensi anche a questa situazione. Da una parte c'è una barriera all'ingresso e uno scoraggiamento a poter effettuare una scommessa perché c'è un sistema di certificazione, dall'altra la certificazione non esiste. E' giusto che il regolatore risponda a un problema di discriminazione sul territorio. Mi auguro ci sia una risposta e una rapida convocazione da parte di ADM delle associazione di categoria interessate per cercare di trovare una linea comune che possa soddisfare le esigenze di tutti e quella superiore di non discriminazione", ha concluso. cdn/AGIMEG
AGISCO: INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PER SALVARE IL COMPARTO DEI GIOCHI PUBBLICI. LA MANIFESTAZIONE DI ROMA E MILANO DEL 18 FEBBRAIO SERVA DA MONITO AL NUOVO GOVERNO.
Vogliamo produrre per il Paese. I nostri locali sono sicuri e non sono mai stati fonte di contagio, è incomprensibile come si possa mettere in ginocchio senza scrupolo una rete di raccolta che garantisce legalità e sostiene l’economia.
Francesco Ginestra, Presidente AGISCO – Associazione Giochi e Scommesse, rappresentativa delle piccole e medie imprese che raccolgono Giochi Pubblici per conto dello Stato prevalentemente nei “Negozi di Gioco”:
Il 18 febbraio l’intero comparto dei Giochi Pubblici deve essere presente a Milano in Piazza del Duomo e a Roma in Piazza del Popolo per testimoniare la compattezza del comparto nel richiedere la riapertura delle nostre aziende chiuse da oltre 220 giorni, con oltre 150.000 posti di lavoro sospesi e che rischiano di essere definitivamente persi.
Mancano i ristori e l’accesso al credito del sistema bancario per le nostre imprese. Le nostre famiglie e quelle dei nostri dipendenti hanno sempre contato sulla propria capacità di produrre reddito e di contribuire allo sviluppo del Paese. Lo scorso giugno abbiamo effettuato ingenti investimenti per soddisfare tutte le prescrizioni dei protocolli di sicurezza, nonostante i nostri locali, per via della conformazione medio grande degli immobili, già garantisse un adeguato distanziamento sociale. Mai nessun caso di focolaio è stato registrato in un locale da gioco, ma, nonostante ciò, siamo stati trattati come degli appestati.
Ancora una volta, giovedì 18, dobbiamo essere in tanti a gridare la nostra disponibilità di ricominciare a lavorare per produrre ricchezza per il nostro paese a presidio della legalità e recuperare lo spazio che in questi 220 giorni è stato nuovamente occupato della criminalità organizzata.
Invitiamo i nostri Associati, le loro imprese e i dipendenti ad aderire alla manifestazione del 18 febbraio promossa da ATI GIOCO LECITO, reperendo tutte le informazioni utili per partecipare sul sito web https://www.atigiocolecito.it/manifestazione.html
Nuovo DPCM: confermata la chiusura fino al 5 marzo delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo
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Il decreto legge recante "Ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del Covid-19", approvato dal Consiglio dei Ministri nella notte di mercoledì 13 gennaio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, in vigore fino al 5 marzo, prevede il divieto di spostamento tra Regioni fino al 15 febbraio, conferma il coprifuoco tra le 22 e le 5 e la suddivisione in zone gialle, arancioni e rosse, e individua una nuova zona "bianca", in cui sarà consentita la riapertura delle attività, nella quale si collocheranno le Regioni «con un livello di rischio basso, in cui si manifesti un’incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti».
Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di alcuni operatori del betting che contestavano il provvedimento con cui è stata istituita la nuova tassa dello 0,5% sulle scommesse, denominato "Fondo salva sport". Il Tribunale ha affermato che "il suddetto prelievo non si presenta come un’imposta diretta parametrata sui ricavi del concessionario, bensì come una forma di imposizione indiretta che colpisce la manifestazione di ricchezza consistente nella partecipazione al gioco delle scommesse, in quanto l’aliquota dello 0,5% si applica sul totale della raccolta al netto della sola imposta unica di cui al Decreto Legislativo 23
dicembre 1998, n. 504". Inoltre il Tar del Lazio sostiene che vada "rilevato che il sostegno ai soggetti operanti nel settore sportivo, che sono i protagonisti e gli organizzatori degli eventi sportivi oggetto delle scommesse, tutela evidentemente anche l’interesse dei
concessionari di scommesse sportive (con qualsiasi modalità effettuate) in quanto l’eventuale fallimento delle realtà sportive operanti sul mercato non potrebbe che ripercuotersi negativamente anche sull’attività dei concessionari che vedrebbero impoverita l’offerta di eventi sui quali è possibile effettuare le scommesse". Dunque "alla luce delle considerazioni esposte, che, ad una sommaria delibazione propria della fase cautelare il ricorso non appare assistito dai requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora necessari per la concessione della richiesta misura cautelare" e fissa "la discussione nel merito del ricorso al 14 aprile 2021 al fine di trattarlo contestualmente ad altri ricorsi aventi analogo oggetto". Anche le società del Betting Exchange saranno colpite dal prelievo poiché "rappresenta una delle modalità consentite dalla concessione per la raccolta a distanza di giochi e scommesse e che, pertanto, sottrarre al prelievo introdotto la sola raccolta di scommesse “con interazione diretta tra giocatori” configurerebbe una disparità di trattamento non giustificata rispetto alla ratio del prelievo nonché alla sua finalità". ac/AGIMEG
Con la determina in allegato, ADM ha disposto lo spostamento dal 30 novembre al 10 dicembre 2020 del termine di pagamento della prima rata del versamento dell’imposta aggiuntiva dell’0,5% (cd. Fondo salvasport).
ROMA – Il Tar Lazio ha sospeso fino al 4 dicembre l’efficacia del decreto ministeriale firmato a fine maggio dal Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, che ha istituito il fondo "salvasport", previsto dal Dl Rilancio e alimentato dalla raccolta delle scommesse sportive. La decisione è arrivata oggi con un decreto monocratico firmato dal giudice Salvatore Mezzacapo che ha accolto il ricorso urgente dei concessionari. «Si possono ritenere sussistenti i presupposti dell’estrema gravità ed urgenza – si legge nel provvedimento – stante l’oggettiva e immediata lesività dei provvedimenti impugnati, in particolare nella parte in cui impongono un cospicuo versamento entro il prossimo 30 novembre». Tali circostanze «inducono a concedere la misura cautelare richiesta con effetti sino e non oltre la data della camera di consiglio», fissata il 4 dicembre, «nel cui contesto potranno essere assunte le eventuali determinazioni idonee alla definizione del giudizio nello stato in cui versa». Già in settimana il Tar Lazio aveva accolto l’istanza cautelare presentata da Betfair, sospendendo in questo caso il versamento della tassa per i soli operatori di betting exchange, la modalità che consente ai giocatori se fare da banco o se puntare. LL/Agipro