RASSEGNA STAMPA – RACCOLTA DICHIARAZIONI SEMINARIO GIOCHI 6 COMMISSIONE CAMERA DEPUTATI
SAVERIO CAPOLUPO – GUARDIA DI FINANZA – GENERALE IN CAPO
ROMA – "E’ necessario fare chiarezza sul settore del gioco alla luce anche del quadro giurisprudenziale che spesso non riesce a dare certezze. Noi valutiamo positivamente le modifiche contenute nella legge di stabilità ma speriamo che si creino le basi per una certezza giuridica, presupposto imprescindibile per chi applica la norma e per chi opera in questo settore". Lo ha detto il Generale Saverio Capolupo, Comandante generale della Guardia di Finanza, nel corso del seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, organizzato alla Camera dalla Commissione Finanze. "Si tratta di un settore che ha registrato nell’ultimo periodo una caduta di gettito, e su questo bisogna riflettere anche alla luce delle infiltrazioni della criminalità organizzata. – ha spiegato Capolupo – Basti pensare alle 45 aziende sequestrate di recente e alle due operazioni in Campania e in Calabria che hanno dimostrato chiaramente le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore. Le tecniche utilizzate – ha chiarito Capolupo – sono quelle tradizionali, dalla manomissione degli apparecchi con raccolte non registrate, un’anomalia molto preoccupante, all’installazione di apparecchi illegali, i famosi ’totem’. C’è, inoltre, la raccolta abusiva di scommesse da parte di allibratori esteri e questo, assieme al gioco online, è uno dei profili più delicati, perché bisogna chiarire il concetto di libertà di stabilimento, tra soggetti residenti e allibratori non residenti". In merito al gioco online, inoltre, Capolupo ha precisato: "bisogna definire bene il mondo online che noi, con le nostre strutture tecnologiche, cerchiamo di limitare. La nostra azione, però, non è sufficiente". "Per quanto ci riguarda abbiamo un reparto che opera in perfetta sintonia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, – ha ricordato ancora Capolupo – ma è evidente che il problema non può essere risolto solo con la repressione. I 10 mila controlli che facciamo ogni anno non possono che essere un piccolo contributo e non ci aiuta il fatto che spesso i capitali si muovono attraverso canali non ufficiali, come i money transfer. Per questo stiamo cercando di trasferire a questo comparto procedure che attiviamo alla criminalità organizzata e chiediamo maggiori investimenti sulla legalità economica. E’ auspicabile – ha concluso – che ciascuno degli attori istituzionali dia un contributo per attivare una maggiore consapevolezza della rilevanza della sicurezza economica che ha risvolti sia sociali che sui diritti dei cittadini". FP/Agipro
Giochi, Capolupo (Com. Gen. GDF): “Il settore ha bisogno di controlli, non di repressione. Dobbiamo difendere chi opera nella legalità”
“Il settore ha registrato nell’ultimo anno una caduta di gettito che potremmo ascrivere a una contrazione di reddito disponibile, ma va anche fatta una riflessione sulle infiltrazione della criminalità organizzata in questo settore. Sono stati effettuati sequestri di 45 aziende che operavano nel settore, tra cui alcune particolarmente importanti fatte in Campania e Calabria a testimonianza di come la criminalità sia entrata a pieno regime nel settore. Valuto positivamente le modifiche alla Legge di stabilità per il prossimo anno, ma lascio alla politica le decisioni finali. Per arginare il fenomeno della criminalità nel gioco, anche online, abbiamo creato un reparto specifico che opera in sintonia con l’Agenzia delle Dogane, con la quale lavoriamo a stretto contatto. Ma la soluzione non è la repressione, bensi i controlli, anche se 10 mila controlli l’anno sono solamente un piccolo contributo al tasso di illegalità registrato nello specifico comparto”. E’ quanto ha dichiarato il Generale di Corpo d’armata Saverio Capolupo, Comandante Generale della Guardia di Finanza, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Al di là delle infiltrazioni, le tecniche criminali nel settore sono manomissione di apparecchi di gioco, in relazioni alle quali abbiamo riscontrato due tipologie di illeciti: la prima è quella relativa alle raccolte effettuate ma non registrate, l’altra quella della istallazione di apparecchi illegali, oltre alla abusiva raccolta scommesse attraverso i centri trasmissioni dati. L’altra minaccia viene dai giochi online, dal mondo virtuale: possiamo chiudere alcuni siti, ma il web è troppo vasto. Serve certezza giuridica per gli operatori e per chi deve applicare le norme. Non possiamo criminalizzare il mondo economico, ma dobbiamo difendere chi opera nella legalità”. cr/AGIMEG
ROMA – "Nei primi nove mesi del 2015 sono state concluse 528 indagini ed eseguiti 4.381 interventi, con la verbalizzazione di 4.685 soggetti e il sequestro di 411 apparecchi da gioco e 1.073 postazioni di raccolta scommesse abusive: tali interventi hanno consentito di recuperare a tassazione circa 28 milioni di euro ai fini del Preu e dell’imposta unica sulle scommesse". È quanto si legge nella documentazione depositata dal generale Saverio Capolupo, Comandante della Guardia di Finanza, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Come previsto dalla manovra 2015, è stato effettuati uno specifico piano operativo di controllo, dal 15 al 21 giugno 2015, nei confronti dei circa 5.000 operatori che non hanno aderito" alla sanatoria per i bookmaker esteri non autorizzati: "Il Corpo ha effettuato 846 interventi, con la denuncia di 371 soggetti e il sequestro di 104 punti di raccolta di scommesse abusive". Nel 2014, invece, l"a Guardia di Finanza ha svolto 766 indagini di polizia per reati in materia di giochi illegali e scommesse clandestine. Sono stati eseguiti anche 9.929 interventi ispettivi, riscontrando 3.343 violazioni, che hanno consentito di verbalizzare 10.988 soggetti e di sequestrare 1.085 apparecchi irregolari e 3.116 postazioni clandestine di raccolta scommesse. Sono stati constatati circa 70 milioni di euro di maggiori basi imponibili ai fini del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco e dell’imposta unica sulle scommesse". MSC/Agipro
ROMA – "Nel 2015 la Guardia di Finanza ha sequestrato 45 complessi aziendali operanti nel settore giochi e scommesse per un valore di oltre un miliardo di euro". Sono i dati relativi all’attività di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore, contenuti nella documentazione depositata dal generale Saverio Capolupo Comandante della Guardia di Finanza, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. MSC/Agipro
GIUSEPPE PELEGGI – AGENZIA DOGANE MONOPOLI – DIRETTORE
Peleggi (Adm): “Modello italiano funziona, serve trovare un punto di equilibrio”
ROMA – “Sul gioco il dibattito si è vivacizzato negli ultimi anni e ancor di più negli ultimi mesi. Ci sono dei punti fermi e delle questioni aperte”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Esiste un modello italiano, diverso da quelli inglese, francese e tedesco – dice ancora Peleggi – Esiste un governo che regolamenta il gioco. Il modello italiano è costruito sulle concessioni, affidate secondo regole comunitarie”. Secondo Peleggi “Non spetta all’Agenzia decidere il tipo di modello, che abbiamo trovato a dicembre 2012. Ci sembra accettabile, è un modello di regolamentazione. E’ cresciuta esigenza di tutela, ma c’è la dimensione della salute che però dipende dalla Regioni, mentre quello della sicurezza sociale nelle città dipende da sindaci e comuni. Le intersezioni sono forti e serve un punto di equilibrio. Servirà discutere su quali siano i danni sociali, rapportandosi col territorio”. PG/Agipro
Peleggi (Adm): “Raccolta a 85 miliardi, una parte importante va allo Stato”
ROMA – In Italia la raccolta del settore giochi “è intorno agli 85 miliardi, ma bisogna togliere il pay out, quello che resta una volta pagate le vincite ai giocatori, dal 2010 al 2014, è stabile a 15/16 miliardi. C’è un effetto redistributivo tra chi gioca chi vince, c’è una quota importante per lo Stato”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. PG/Agipro
Giochi, Peleggi (Adm): “Dobbiamo trovare punto di equilibrio con enti locali. Buono ma ancora difficile il controllo del gioco illegale”
“Sulla materia del gioco sappiamo tutti che il dibattito è molto vivace e si è vivacizzato negli ultimi anni, in particolare negli ultimi mesi”. Lo afferma alla Camera Giuseppe Peleggi, direttore Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, durante un seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici. “Osservando dal di dentro il meccanismo dei giochi ci rendiamo conto che ci sono delle questioni aperte – continua Peleggi –. Partiamo da questo: esiste un modello italiano, diverso da quello inglese e per alcuni aspetti da quello francese, diverso ma non troppo da quello tedesco. (In Italia, ndr) esiste un governo che regolamenta il gioco, si tratta di un modello costruito attraverso concessioni” ed è “ancora un modello che funziona. Non spetta all’Agenzia decidere il tipo di modello, noi siamo subentrati nel 2012 e il modello adottato ci sembra accettabile: è un modello forte, controllato”. Un’altra questione aperta riguarda la tutela dei cittadini: “la salute non dipende dall’Agenzia ma dalle Regioni, così come il problema della sicurezza stradale dipende dai Comuni, insomma ci muoviamo in un’area dove le intersezioni sono forti. Anche qui dobbiamo trovare un punto di equilibrio”. E poi “resta la questione delle questioni: il rapporto tra illegale e legale, su questo sono aperto a qualsiasi soluzione la politica voglia adottare”, purché il problema “si risolva. Quello che noi possiamo fare, invece, è continuare con i controlli: ad oggi il livello è buono, adeguato, nonostante le enormi difficoltà”. dar/AGIMEG
Peleggi (Adm): “Riserva statale da tutelare, proibizionismo non è soluzione contro illegale”
ROMA – La riserva statale sui giochi e le concessioni degli operatori sono “un valore difficile da tutelare a fronte di istanze territoriali restrittive”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Ma resta anche la questione principale che è il rapporto tra legale e illegale – ha detto ancora Peleggi – La politica dovrà decidere, si può anche scegliere di tenere lo Stato completamente fuori dai giochi e tornare a un proibizionismo assoluto. Ma cosa resterebbe? Scomparirebbe anche il gioco illegale? Forse non esisteva prima della gestione statale?”. PG/Agipro
Peleggi (Adm): “Settore giochi tra i più controllati: 50 mila interventi l’anno”
ROMA – La dimensione dei controlli per il settore giochi in Italia è forte e adeguata: “Su 150 mila soggetti tra bar, tabaccherie, sale, sono effettuati almeno 50 mila controlli annuali. E’ uno dei settori più controllati”. È quanto ha ribadito il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Esistono enormi difficoltà, specialmente nei controlli sul web. Molti siti sono stati chiusi, ma la guerra a questo fenomeno non è semplice. Dobbiamo stare attenti all’illegale che sostituisce il gioco legale già nell’immediato: staccare le macchine in un bar potrebbe comportare il collegamento con uno smartphone a un sito completamente illegale”. PG/Agipro
CRISTIANO CANNARSA – SOGEI – PRESIDENTE E AD
“Sogei da sempre cerca di dare massimo supporto ai Monopoli di Stato e alla GDF. Il gioco per noi è una realtà da circa 10 anni e abbiamo avuto un coinvolgimento diretto dall’inizio nelle varie fasi e, come ricordava il direttore Peleggi, Sogei è una realtà tecnologica di altissimo livello, in quanto il settore del gioco regolato, anche con tutte le sue complessità e criticità, è un’industria a tutti gli effetti e muove il Paese dal punto di vista di aspetti di innovazione tecnologica che possono anche essere riportati anche in altri settori”. E’ quanto ha dichiarato Cristiano Cannarsa, Presidente e Ad di Sogei, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “I sistemi di gioco, di convalida e di controllo sono le tre direttrici su cui opera Sogei. Viaggiamo al ritmo di 20 milioni di transazioni di gioco al giorno, migliaia al minuto, e dal punto di vista di infrastruttura tecnica Sogei ha sistemi di protezioni e una logica elaborativa garantita da 150 server, con una capacità di storage di 230 terabyte. Sogei garantisce un sistema regolatorio che assicura allo Stato la raccolta e assicura ai giocatori un sistema monitorato e sicuro, il tutto contrastando il gioco illegale. Inoltre Sogei con l’Anagrafe dei conti gioco – con 6,4 milioni di conti attivi – permette di monitorare ogni singolo conto gioco e garantisce il contrasto al gioco patologico. Ad oggi sono stati inibiti 5 mila siti, con una media di 400-500 ogni anno. Noi monitoriamo 80mila eventi sportivi l’anno, di cui circa 9 mila live. Le scommesse dal vivo sono sempre più numerose e questo arricchimento del palinsesto e dell’offerta di gioco fanno sì che aumenti il numero di eventi di scommessa per ogni evento sportivo e per questo motivo si è andata complicando la complessità del monitoraggio, che resta tuttavia a livelli di eccellenza”. cr/AGIMEG
ROMA – "Da circa 10 anni siamo di supporto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli come partner, quindi abbiamo vissuto le varie fasi di una realtà tecnologica di altissimo livello e in continua evoluzione". Lo ha spiegato Cristiano Cannarsa, presidente e amministratore delegato di Sogei, nel corso del seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, organizzato alla Camera dalla Commissione Finanze. "Si tratta di un sistema che conta 20 milioni di transazioni al giorno, che elabora migliaia di transazioni al minuto. – ha spiegato Cannarsa – Forniamo anche un sistema di protezione e logica garantita da 150 server. I nostri controlli sono costanti e garantiscono al giocatore un sistema sicuro e affidabile. – ha aggiunto Cannarsa – E’ grande l’impegno nel contrasto al gioco illegale, elemento chiave anche nell’aspetto tecnologico che consente di fare controlli più elevati e veloci". L’anagrafe dei conti gioco "che oggi ha 6,4 milioni di conti attivi, consente di rilevare l’andamento di ciascun conto anche per contrastare il riciclaggio e prevenire atteggiamenti compulsivi – ha evidenziato ancora Cannarsa – Per quanto riguarda il processo di inibizione dei siti non autorizzati, questi oggi sono circa 5 mila e si è avuta una concentrazione soprattutto nei primi anni. Oggi – ha aggiunto – siamo sui 400-500 siti oscurati ogni anno. Il monitoraggio per l’inibizione e quello dei tentativi di accesso sono fondamentali. Abbiamo anche incrementato il sistema ’Gioco Anomalo Scommesse Sportive’ che, in un match come Catania-Trapani ad esempio, grazie a una segnalazione del sistema ci ha consentito di rilevare l’anomalia e segnalarla alle autorità di competenza. Il Fraud detection – ha aggiunto Cannarsa – è un aspetto su cui abbiamo lavorato molto di recente, realizzato mettendo insieme più strumenti informatici e arricchito con big data di tipo investigativo, ad esempio l’analisi di dialoghi e commenti su siti di gioco illegali attraverso i social network. E’ un’attività – ha concluso – su cui andremo avanti e che mette a frutto esperienze dell’Agenzia delle Dogane per la loro componente di regolazione, della Guardia di Finanza per la sua conoscenza investigativa, e che ha permesso di realizzare uno strumento che velocizza un’attività investigativa che avrebbe, altrimenti, richiesto molto tempo". FP/Agipro
STEFANO SELLI – CONFINDUSTRIA RADIO E TELEVISIONI – VICE PRESIDENTE
ROMA – "Siamo disponibili a trovare una soluzione condivisa pur di evitare il divieto totale della pubblicità del gioco". Lo ha detto, a margine del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera, Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni. "Sicuramente non si può negare l’esistenza di un problema di eccessiva dipendenza dal gioco, ma non credo che il divieto totale possa risolvere la situazione. Siamo disponibili ad attuare interventi anche più restrittivi sui contenuti dei messaggi e sulla loro diffusione e a ospitare campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza". MSC/Agipro
ROMA – "Ci preccupa l’approccio al tema della pubblicità sui giochi, perché è un argomento che può andare facilmente in pasto a spinte forti, facendo venir meno altre forme di controllo". Così Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Auspichiamo che il tema del divieto di pubblicità sia affrontato in Parlamento e non nella legge di stabilità. Serve un contesto ragionato ed equilibrato che ascolti le ragioni di tutti". Selli spiega che "siamo sì interessati all’aspetto economico della questione, ma siamo anche disponibili a ulteriori misure restrittive sul messaggio, sui testimonial, sui valori trasmessi dalla pubblicità. Siamo aperti a forme di comunicazione che spieghino i rischi del gioco eccessivo e che rafforzino il concetto di gioco legale". Proprio la distinzione tra gioco lecito e gioco non autorizzato è uno dei punti fondamentali della pubblicità, "importante per distinguere ciò che è legale da ciò che non lo è". Il vicepresidente auspica "un approccio sereno e di disponibilità per campagne di comunicazioni efficaci anche sui rischi e sulla tutela dei soggetti più deboli. Speriamo che l’argomento non venga affrontato con un approccio proibizionistico". LL/Agipro
Giochi, Selli (Confindustria Radio Televisioni): “Sulla pubblicità serve contesto ragionato ed equilibrato, no ad approccio proibizionistico”
"Auspichiamo che il tema del divieto di pubblicità sia affrontato in Parlamento e non nella legge di stabilità. Serve un contesto ragionato ed equilibrato che ascolti le ragioni di tutti. Siamo preoccupati dall'approccio al tema della pubblicità sui giochi: è un argomento che può andare facilmente in pasto a spinte forti, facendo venir meno altre forme di controllo". E’ quanto ha dichiarato Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. “Serve un approccio sereno per campagne di comunicazioni efficaci tenendo in considerazione i rischi e garantendo la tutela dei soggetti più deboli. Speriamo che l'argomento non venga affrontato con un approccio proibizionistico”. Selli ha inoltre riportato i dati Nielsen in tema di investimenti pubblicitari: “Lo scorso anno sono stati investiti nei primi nove mesi 58,5 milioni di euro, di cui 35,5 in concorsi pronostici, 14,8 nell’online, 8,2 milioni nelle lotterie. In tema di mezzi di diffusione, 51 milioni sul mezzo televisivo, 1 su radio e 5 su carta stampata”. cr/AGIMEG
MASSIMO PASSAMONTI – CONFINDUSTRIA SISTEMA GIOCO – PRESIDENTE
ROMA – “Condivido l’approccio del direttore Peleggi. Il modello funziona, ma serve capire il punto di caduta. I controlli vengono vanificati da un quadro normativo contraddittorio che ha consentito, ad esempio, il fenomeno dei centri trasmissione dati, ancora presenti in maniera diffusa sul territorio”. E’ quanto ha detto Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia – federazione del settore aderente a Confindustria, che riunisce Astro, Federbingo, Federippodromi, Giochi e Società e Acmi – nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Siamo in difficoltà rispetto alle norme che prevedono i bandi di gara contenuti nella stabilità – ha detto ancora Passamonti – in particolare per le aziende è difficile trovare finanziamenti, che si basano sulla credibilità delle norme. Si rischia di bucare le previsioni di gettito previste per il 2016. PG/Agipro
ROMA – “Si deve consentire un’offerta di gioco legale. L’80% dei punti a Milano verrebbero chiusi dalle norme regionali e comunali sulle distanze”. E’ quanto ha sottolineato Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Dal prossimo 1 gennaio a Genova diventeranno operative norme di espulsione del gioco legale. A Genova, Trento e Bolzano – dove il gioco legale è stato espulso – come rilevato anche da Guardi di Finanza, è esploso il fenomeno dei totem, nel 2016 avremo ne avremo centinaia di migliaia in tutta Italia, apparecchi che allo Stato non daranno soldi in tasse”. “Non aver attuato la delega fiscale nella parte sui giochi è stato un gravissimo errore – ha proseguito Passamonti – mentre sono stati adottati provvedimenti punitivi come l’extra tassa, iniqua, da 500 milioni per il settore slot. E’ una tassa che va rimossa, perché mette a rischio gli equilibri economici delle aziende”. PG/Agipro
Passamonti (Sgi): “Pubblicità, basta approcci ideologici: divieto danneggia i cittadini”
ROMA – “Continua a esserci un approccio ideologico sulla pubblicità. Il gioco è sceso al 21esimo posto nel ranking dei settori merceologici. Non esiste al mondo un Paese che non abbia l’obbligo di pubblicizzare i prodotti legali, come il gioco. Anche a livello comunitario si ritiene necessario pubblicizzare il gioco legale per dare informazioni e permettere di distinguere l’offerta illegale”. E’ quanto ha ribadito Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. Un divieto di pubblicità “rischia di danneggiare i cittadini – ha detto ancora Passamonti – Serve un approccio laico per un settore che impegna aziende importanti e che per milioni di italiani è fonte di divertimento, la spesa media reale è di 2 euro al giorno. Leggo di recenti studi presentati oggi dalla Camera di Commercio di Roma in cui si mettono in relazione il fenomeno dei compro oro con il gioco – ha detto ancora – Sono studi del 2012 che non tengono conto del fatto che i compro oro nel frattempo sono stati drasticamente ridotti, un approccio del genere non aiuta, anzi rischia di far diventare incontri come questi occasioni sprecate”. PG/Agipro
Giochi, Passamonti (Sistema Gioco Italia): “Se non sarà rimossa la tassa dei 500 milioni il sistema rischia di implodere. Oscurare la pubblicità sul gioco rafforza l’illegalità”
“Faccio un appello a governo e Parlamento: bisogna rimuovere la tassa di 500 milioni o il sistema verrà messo duramente alla prova”. Lo afferma alla Camera Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia durante un seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, ricordando che “la delega fiscale caduta è stata un’occasione persa” e ora “la legge di Stabilità rischia di essere ulteriormente punitiva, compromettendo seriamente l’equilibrio delle aziende” del settore. Inoltre la manovra appena licenziata dal Senato “rischia di produrre la mancata produzione di gettito: se non si mette mano alle distorsioni, nel 2016 si ripeterà la stessa esperienza dell’anno precedente”. Riguardo il tema della pubblicità, il manager evidenzia che “l’atteggiamento oscurantista che si sta portando avanti rafforza soltanto il gioco illegale”. Proprio per questo l’invito è a “ragionare seriamente tutti uniti intorno a un tavolo”. Passamonti si rifà agli interventi che lo hanno preceduto sottolineando che “in Italia esiste un modello che funziona. Nel corso di questi anni abbiamo assistito a modifiche delle norme e delle regolamentazioni. Già dal 2009 era evidente che i controlli venivano vanificati da un quadro normativo non corrispondente: c’è un problema di coordinamento” nella normativa tra Stato centrale ed enti locali. Il problema della legalità “è fondamentale, e si sposa con la possibilità di esercitare il gioco legale”. A questo proposito Passamonti cita i capoluoghi lombardo e ligure evidenziando che “a Milano l’80% dei punti dovrebbe essere chiusi” mentre “su Genova dal 2016 si rischiano provvedimenti espulsivi”. dar/AGIMEG
VERONICA NICOTRA – ANCI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI) – SEGRETARIO GENERALE
Giochi, Nicotra (Segr. Gen. Anci): “Serve maggiore interlocuzione con il MEF e regole certe per Comuni in tema di giurisprudenza amministrativa”
“Il tema del gioco tocca la sensibilità dei Comuni e l’Anci ha prodotto varie iniziative sia di carattere normativo che volte a sensibilizzare sul tema. C’è in campo un lavoro in corso da parte delle amministrazioni centrali competenti per sviluppare i principi di delega previsti nella stabilità”. E’ quanto ha dichiarato Veronica Nicotra, Segretario generale dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Noi non abbiamo avuto interlocuzione con il Mef, sarebbe auspicabile che il sistema dei Comuni fosse coinvolto. Serve superare il quadro normativo che in parte è oggetto di continui interventi da parte della giurisprudenza amministrativa e che non consente a operatori, Comuni e addetti ai lavori certezza delle regole. Inoltre c’è l’esigenza di tutelare i cittadini regolamentando la presenza della infrastruttura del gioco sul territorio e in particolare le fasce più deboli”, ha concluso Nicotra. cr/AGIMEG
Giochi, Nicotra (Anci): "Necessario quadro normativo condiviso che chiarisca competenze enti locali"
ROMA – "L’obiettivo condiviso è superare un quadro normativo che in parte è oggetto di continui interventi da parte dei giudici amministrativi e che non consente a Comuni, amministrazioni e operatori la certezza delle regole". Lo ha detto Veronica Nicotra, segretaria generale dell’Anci, nel corso del seminario istituzionale sul gioco organizzato dalla Commissione Finanze della Camera. "Quello del gioco è un tema che tocca la sensibilità dei Comuni e Anci ha prodotto varie iniziative sia di carattere normativo che di sensibilizzazione per promuovere un percorso articolato che toccasse vari aspetti. Sappiamo – ha aggiunto – che c’è in corso un lavoro da parte delle amministrazioni centrali competenti per sviluppare i principi contenuti nella delega fiscale. Su questo non abbiamo avuto un’interlocuzione con il Mef e sarebbe auspicabile che il sistema Comuni fosse coinvolto". E’ necessaria "certezza delle regole – ha chiarito Veronica Nicotra – le iniziative singole sicuramente sono segno di una sensibilità presente a livello territoriale sul tema e la tutela delle fasce deboli è un tema importante. Anci – ha concluso – ha lavorato con vari soggetti elaborando linee guida che consentissero ai Comuni di regolare la materia, ma serve una risposta definitiva del legislatore al quadro delle competenze comunali, regionali e nazionali anche in relazione a un gettito importante a livello nazionale". SA/Agipro
GUGLIELMO ANGELOZZI – ACADI (ASS. CONCESSIONARI APPARECCHI) – PRESIDENTE
Giochi, Angelozzi (Pres. Acadi): “Settore apparecchi paga eccesso di offerta, disallineamento tra Stato ed Enti locali e instabilità del quadro normativo”
“Il settore degli apparecchi rappresenta la metà della raccolta dei giochi e dà lavoro a 250 mila persone. Le aziende al loro interno hanno investito 4,5 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Il settore oggi è nel momento più complesso della sua storia. C’è un eccesso di offerta, un disallineamento tra Stato e enti locali, ludopatia e instabilità del quadro normativo”. E’ quanto ha dichiarato Gugliemo Angelozzi (Pres. Acadi), nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Su questi punti Acadi ha posizione chiara da tempo: siamo disponibili a diminuzione certa di apparecchi, con un’evoluzione tecnologica che consenta maggiore controllo delle macchine. Gli enti locali sono intervenuti all’interno di un vuoto normativo per rispondere a un eccesso di offerta, evidenziando un problema politico, pero’ va detto che gli strumenti tecnici sono stati controproducenti o inefficaci. Secondo i dati della Gdf si è avuta una espulsione del gioco lecito lasciando spazio al gioco illecito. Servono inoltre investimenti in materia di prevenzione alle dipendenze di gioco”. Angelozzi punta poi il dito sulla tassa da 500 milioni che grava sul settore: “L’aliquota fiscale applicata alle Vlt è del 53% superiore rispetto a quanto stabilito al momento dell’investimento. Auspico una ridefinizione del carico fiscale e strumenti tecnici più efficaci di quelli utilizzati finora”, ha concluso il presidente di Acadi. cr/AGIMEG
Giochi, Angelozzi (Acadi): “Servono norme stabili e revisione del prelievo fiscale”
ROMA – Il settore gioco, per recuperare credibilità fra gli investitori internazionali, ha bisogno di norme più stabili e di una revisione del carico fiscale, in particolare per il settore degli apparecchi slot e Vlt. E’ quanto ha sottolineato Guglielmo Angelozzi, presidente di Acadi, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Il settore ha vissuto fasi di instabilità regolatoria e fiscale: in particolare il comparto degli apparecchi nel corso degli anni ha visto un peggioramento delle concessioni già assegnate, con problemi per la reputazione valutata dagli investitori internazionali. Al momento la tassazione delle Vlt è superiore del 53% rispetto alla fase di aggiudicazione – ha detto ancora – Moody’s, Standard & Poor e altri istituti hanno abbassato i rating, gli investitori non credono più nel settore, con conseguenze su occupazione e indotto, con una avanzata dell’illegale che ha ricadute anche sul sociale. Gli apparecchi sono poi collegati alla redditività anche di altri settore come scommesse e bingo. Serve rivedere carico fiscale con strumenti più efficaci”. Angelozzi ha ricordato che le aziende “negli ultimi anni hanno effettuato investimenti per 4,8 miliardi di euro, il 50% riferibile a operatori esteri. Il settore affronta due ordini di problemi: la mancata approvazione della delega e la nuova legge di stabilità, mentre l’opinione avverte un eccesso di offerta". Tra le questioni da risolvere, poi, c’è "il disallineamento tra stato ed enti locali che hanno adottato strumenti controproducenti o inefficaci per limitare l’offerta. Il proibizionismo – ha aggiunto Angelozzi – ha prodotto l’espulsione del gioco lecito, la sostituzione con illegale e l’aumento della dipendenza. Le distanze da luoghi sensibili non servono ad aumentare la distanza delle persone dal pericolo, e la razionalizzazione dell’offerta consentirebbe una discussione più pacata". In merito, poi, al gioco patologico, al gioco illegale e ai minori, Angelozzi ha chiarito che "serve partire da numeri e fatti. Serve una ricerca e uno sforzo istituzionale, anche sulle correlazioni tra questi problemi, come dipendenza e gioco illegale, magari utilizzando fonti già disponibili, che aiuterebbero a combattere anche il gioco minorile. Servono – ha concluso – risorse per ricerca, prevenzione e informazione, e il gioco problematico e quello minorile vanno affrontati anche in rapporto all’illegale, problema che spesso viene tralasciato". PG/Agipro —
EDWINA LICARI – MALTA GAMING AUTORITY – RESP. UFFICIO LEGALE
Giochi, Licari (reps. legale MGA): “Il gioco deve passare per regole più flessibili, in accordo con gli enti regolatori”
“Malta è stata la prima a definire un quadro legislativo per il gioco a distanza, nel 2004. Anche se dopo 11 anni questo modello continua a funzionare, pensiamo che si debba tenere conto dell’innovazione tecnologica, che ha eliminato la separazione tra gioco terrestre e gioco online. Anche i terminali delle sale giochi sono collegati centralmente”. E’ quanto spiega Edwina Licari, responsabile dell’ufficio legale della Malta Gaming Authority, che a margine della serie di convegni dell’MiGS di Malta ha svelato alcune delle novità proposte per le società che necessitano di una licenza per il gioco online. “L’idea è passare dalla quattro attuali licenze a due. Una per le società che offrono gioco online e una per quelle che fanno service provider. L’idea – ha svelato in un’intervista a TS (domani in edicola la versione integrale) – è quella di semplificare il gioco, mantenendo alti i livelli di sicurezza e un rapporto di forte collaborazione con gli enti regolatori”. lp/AGIMEG
VALERIE PEANO – AVVOCATO GAMING
ROMA – "Sul tema della pubblicità del gioco la raccomandazione della Commissione Europea del luglio 2014 ha dato delle indicazioni e nessuno degli stati membri ha deciso di adottare un approccio proibizionistico sul gioco legale, anche perché non ci sono ricerche scientifiche che supportano questo divieto". Lo ha evidenziato Valerie Peano, avvocato e consulente legale di diverse aziende di gaming, intervenendo nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. "La Commissione – ha aggiunto la Peano – ha anche indicato come orientare il consumatore verso l’offerta legale e dissuaderlo dall’illegale. Inoltre se pensiamo ad internet, come spiegava prima Sogei, sono oltre 5 mila i siti inibiti e pensiamo a quanto ammonterebbe questo elenco se si aggiungessero quelli legati alla promozione pubblicitaria del gioco, banner, link a siti affiliati e così via. Per sostenere la credibilità dell’approccio pubblico, dunque, servirebbe inquadrare meglio la pubblicità sul gioco perfezionando la normativa vigente ma senza vietarla". In merito alle misure contenute nella legge di stabilità, poi, l’avvocato Peano ha spiegato: "Con i bandi previsti dal testo non solo l’operatore italiano non ha la certezza di poter operare ma anche l’investitore straniero non è interessato a intervenire a causa della mancata certezza del diritto per norme nazionali poco chiare e per norme locali esistenti. Si rischia – ha chiarito – che attraverso procedure di assegnazione con regole poco chiare si arrivi alla disapplicazione a livello europeo di queste norme". In merito alla nuova sanatoria per bookmaker non autorizzati, infine, "è difficile sostenere che l’adesione possa essere propedeutica a una successiva partecipazione al bando di gara perché si introduce un elemento di fiscalità che rischierebbe sanzioni a livello europeo". Tutte elementi, ha concluso Valerie Peano, che chiariscono quanto sia "necessaria una riflessione organica sull’intero settore, anticipando alcuni temi già con la legge di stabilità". FP/Agipro
Giochi, Graham Wood (BET365): “Chiediamo tassa sul margine per contrastare offerta siti offshore”
“Abbiamo una forte concorrenza di siti offshore e abbiamo una tassa sul turnover e non sul margine, cio’ significa che non possiamo offrire la gamma di prodotti che i nostri concorrenti sono in grado di offrire. Chiediamo di avere una tassa sul margine, così diamo quote migliori ai nostri scommettitori, inoltre riusciamo a ridurre il match fixing”. E’ quanto chiede Graham Wood di Bet365 nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG
Wood (Bet365): “Scommesse, con tassa sul margine combattiamo gioco offshore e anomalie sportive”
ROMA – “Grazie ai Monopoli e a Sogei abbiamo strumenti molto precisi per combattere fenomeni di riciclaggio e anomalie per tutelarci e tutelare giocatori. Ma purtroppo subiamo la concorrenza degli operatori offshore: noi paghiamo una tassa sul volume di gioco che non ci permette di offrire quote competitive”. E’ quanto ha sottolineato Graham Wood, dell’operatore di gioco online Bet365, intervenuto al seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Con una tassazione sul margine avremmo una leva economica che ci permetterebbe di convincere scommettitori a giocare con noi e non con operatori non autorizzati – ha detto ancora – un intervento del genere, grazie a un maggiore controllo, conterrebbe anche la corruzione sportiva: grazie a Sogei possiamo vedere anomalie e segnalarle ai Monopoli. L’identica questione vale anche per il riciclaggio: con una tassazione sul margine possiamo ridurre i problemi che ricadono anche sulle nostre spalle e questo aiuterebbe tutti”. PG/Agipro
FABIO CAIROLI – LOTTOMATICA – AD
Giochi, Cairoli (Ad Lottomatica): “Il proibizionismo non è la soluzione, servono stabilità e certezze normative”
“Igt è presente in 100 paesi con un fatturato di 6 miliardi di dollari, di cui 1,7 miliardi in Italia. In Italia operiamo con Lottomatica con 1700 dipendenti e siamo leader nella filiera: degli 8 miliardi di entrate erariali, circa la metà provengono dalla gestione di Lottomatica”. E’ quanto ha dichiarato Fabio Cairoli, Amministratore delegato di Lottomatica, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Si sta parlando molto di giochi in Parlamento: si parla di un’industria molto complessa, ma il proibizionismo non risolve i problemi, anzi si riportano i giocatori nel rischio della clandestinità, oltre a mettere a repentaglio le entrate erariali. La regolamentazione è frutto dell’impegno del Parlamento, ma i veri temi secondo noi sono dare stabilità e certezza normativa e provare a uscire da logiche che non hanno nulla a che fare dagli impatti del gioco: ogni eccesso fa male. In questa industria c’è un solo modello: tanti che giocano poco. Quotidianamente ogni italiano spende poco più dell’equivalente di un caffè. Un riordino del settore dovrebbe rivolgersi a obiettivi sociali, come accade in Uk, dove le entrate vengono reinvestite nella società”. cr/AGIMEG
Cairoli (Lottomatica): “Riordino del settore con tassa di scopo e coinvolgimento enti locali”
ROMA – “Non si risolvono i problemi di un modello che dimostra di essere sostenibile vietando. L’Italia è diventata un modello internazionale per l’emersione del gioco illegale, grazie a un sistema robusto e sofisticato, ma si può trarre spunto da Uk e da altri paesi anglossasoni, in questi paesi esiste la tassa di scopo, con obiettivi prefissati di pubblica utilità, e proventi destinati a scuole o sanità”. E’ quanto ha detto Fabio Attilio Cairoli, Amministratore Delegato di Lottomatica, intervenendo al seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Il riordino del settore potrebbe muoversi in questa direzione coinvolgendo anche gli enti locali – ha detto ancora – Il punto non è stabilire la riserva statale sul gioco, serve dialogare con tutti i soggetti coinvolti, per arrivare a un quadro regolatorio condiviso e soprattutto stabile nel tempo”. Cairoli ha sottolineato che “metà delle entrate per l’erario, circa 4 miliardi, vengono da prodotti gestiti da Lottomatica. Siamo un’azienda internazionale da sempre attenta alla responsabilità sociale. Purtroppo in questi anni la politica ha scelto di occuparsi del settore giochi sempre in occasione delle leggi di stabilità, mentre non si è proseguito il lavoro della delega fiscale. L’approccio proibizionista non aiuta, riordinare il settore è ancora possibile senza perdere di vista sostenibilità del mercato, a vantaggio dei giocatori”. PG/Agipro
DOMENICO DISTANTE – SAPAR (ASS. GESTORI E PRODUTTORI APPARECCHI) – VICE PRESIDENTE
ROMA – "Le leggi regionali e comunali stanno emarginando il gioco legale, ma sul territorio un problema grave è rappresentato dai totem che non rispettano alcuna norma come quelle che invece sono tenuti a rispettare le sale che ospitano apparecchi legali". Lo ha detto Domenico Distante, vicepresidente di Sapar, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Abbiamo denunciato più volte questa situazione senza avere risposta: dobbiamo dare alle forze dell’ordine la possibilità di sequestrare questi apparecchi o di sanzionarli pesantemente, perché gli operatori legali non ce la fanno più", ha concluso. MSC/Agipro
Giochi, Distante (Sapar): “Pene più severe per chi istalla apparecchi non a norma”
“Dobbiamo dare opportunità alla Gdf di poter sequestrare gli apparecchi illegali di operatori non autorizzati. Non possiamo permettere che gli apparecchi vengano dissequestrati in poche ore. Servono pene più severe per chi installa i totem che fanno concorrenza illegale a chi invece installa gli apparecchi in modo regolare. Chiediamo un aiuto in sede governativa”. Questa la richiesta di Domenico Distante, vicepresidente vicario nazionale di Sapar, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG
RAFFAELE CURCIO – SAPAR – PRESIDENTE
Giochi, Curcio (Sapar): "Serve revisione organica del settore, non interventi spot"
"Siamo ancora scioccati dalla legge (di Stabilità, ndr) dell'anno scorso che già ne sta arrivando un'altra: manca una certezza della norma a regolare l'offerta in maniera omogenea. Il quadro va omogeneizzato, ma per tutte le offerte di gioco". Lo afferma alla Camera durante un seminario sui giochi Raffaele Curcio, presidente di Sapar, invitando a "prestare attenzione, a ricordarci di tutti i soggetti della filiera". Per il manager una "revisione organica di tutto il settore, non a spot, è necessaria". dar/AGIMEG
Giochi, Petrone (Sisal): “Non sostenibile tassa dei 500 milioni. Senza regolamentazione territoriale settore destinato a essere sostituito con quello illegale”
Sulla distribuzione territoriale delle sale da gioco "il problema non è solo Stato/enti locali ma di sopravvivenza del settore e non regolarlo significa far morire il settore". Lo afferma alla Camera. L'a.d. di Sisal, Emilio Petrone, durante un seminario sui giochi, evidenziando che "il tema della regolamentazione territoriale se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale in Italia e alla sostituzione con il gioco illegale. Ad esempio a Milano, se applichiamo il cosiddetto distanziometro, la stragrande maggioranza delle sale sarebbe fuori" dalla legalità. Il manager osserva che "abbiamo due situazioni in collisione: da una parte si costituisce una gara, dall'altra non sappiamo se poi questi punti possiamo aprirli". Petrone invita a "trovare una soluzione sulla tassa dei 500 milioni, che così non è sostenibile dalla filiera. Bisogna intervenire, per esempio attraverso la razionalizzazione del Preu e renderlo sostenibile per la filiera e implementabile da parte nostra". dar/AGIMEG
Petrone (Sisal): “Tassa da 500 milioni da cambiare, norme locali fanno scomparire gioco legale”
ROMA – Il prelievo extra su slot e Vlt previsto dalla legge di stabilità è un tema che preoccupa il settore e mette a rischio la sopravvivenza di “tantissime aziende”. E’ quanto ha sottolineato Emilio Petrone, Amministratore Delegato del Gruppo Sisal, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. La legge di stabilità 2015 prevede che la filiera versi per i prossimi due anni “oltre un miliardo di euro di prelievo da riduzione dei margini sta portando alla morte di tantissime aziende della filiera, una soluzione è trovare soluzioni diverse per contribuire in maniera diversa, così è insostenibile. Ma non è solo l’entità della tassa da 500 milioni – dice ancora Petrone – ma anche la modalità: i concessionari hanno dovuto fare anche gli esattori e questo ne ha ridotto l’efficacia. Serve omogenizzare queste due norme, magari con un intervento sul prelievo erariale, per renderlo sostenibile per la filiera e implementabile per noi che dobbiamo eseguirlo”. Altro tema che preoccupa è quello della “regolamentazione territoriale, che se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale e regolamentato – ha detto acnora Petrone nel corso del suo intervento – Applicare degli strumenti come i distanziometri significa cancellare il gioco legale, che verrebbe sostituito da offerte illegale. Questo rende difficile per noi fare il nostro lavoro, ma anche per lo Stato raggiungere i propri obiettivi. Come possiamo ottenere investimenti per partecipare alla gara scommesse, se poi quei punti non si sa se potranno essere operativi. Non è solo un tema tra Stato ed enti locali, ma di sopravvivenza del settore”. PG/agipro
Petrone (Sisal): “Tassa da 500 milioni da cambiare, norme locali fanno scomparire gioco legale”
ROMA – Il prelievo extra su slot e Vlt previsto dalla legge di stabilità è un tema che preoccupa il settore e mette a rischio la sopravvivenza di “tantissime aziende”. E’ quanto ha sottolineato Emilio Petrone, Amministratore Delegato del Gruppo Sisal, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. La legge di stabilità 2015 prevede che la filiera versi per i prossimi due anni “oltre un miliardo di euro di prelievo da riduzione dei margini sta portando alla morte di tantissime aziende della filiera, una soluzione è trovare soluzioni diverse per contribuire in maniera diversa, così è insostenibile. Ma non è solo l’entità della tassa da 500 milioni – dice ancora Petrone – ma anche la modalità: i concessionari hanno dovuto fare anche gli esattori e questo ne ha ridotto l’efficacia. Serve omogenizzare queste due norme, magari con un intervento sul prelievo erariale, per renderlo sostenibile per la filiera e implementabile per noi che dobbiamo eseguirlo”. Altro tema che preoccupa è quello della “regolamentazione territoriale, che se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale e regolamentato – ha detto acnora Petrone nel corso del suo intervento – Applicare degli strumenti come i distanziometri significa cancellare il gioco legale, che verrebbe sostituito da offerte illegale. Questo rende difficile per noi fare il nostro lavoro, ma anche per lo Stato raggiungere i propri obiettivi. Come possiamo ottenere investimenti per partecipare alla gara scommesse, se poi quei punti non si sa se potranno essere operativi. Non è solo un tema tra Stato ed enti locali, ma di sopravvivenza del settore”. PG/agipro
MAURIZIO UGHI – AGISCO – VICE PRESIDENTE
Ughi (Agisco): "Atteggiamento contraddittorio dello Stato, monopolio sul gioco non esiste"
ROMA – "Di fatto, il monopolio dello Stato sul gioco non esiste, in particolare nel settore delle scommesse, dove persistono delle imprese transfrontaliere che di fatto operani sul territorio italiano senza regole. Se il gioco non è controllato, è li che si crea la dipendenza". Lo ha evidenziato Maurizio Ughi, vicepresidente di Agisco, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "C’è un atteggiamento contraddittorio da parte dello Stato che da un lato si batte contro il gioco minorile e dall’altro ha previsto, nella legge di stabilità, l’apertura di 5.000 corner in cui possono entrare anche i minori", ha spiegato Ughi. "A questo – ha concluso – si aggiunge anche il fatto che, nel frattempo, Comuni e Regioni hanno legiferato per conto loro, senza permettere alle aziende legali di aprire". MSC/Agipro
Giochi, Ughi (Agisco): “Manca percorso definito in tema di giochi, in Italia rete parallela di soggetti transfrontalieri”
“L’offerta sul territorio in Italia viaggia su una rete parallela con soggetti transfrontalieri che offrono gioco. Non si vede un percorso definito in tema di giochi. Se il gioco non è controllato e controllabile da lì parte la dipendenza. Due sono i motivi che hanno minato i monopolio di stato: i transfrontalieri e che i comuni e regioni hanno legiferato per conto loro. In questo momento c’è un progetto di legge, che è la stabilità, che è anche un test nei confronti dello Stato”. Lo ha detto Maurizio Ughi, vicepresidente Agisco, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG
SALVATORE BARBIERI – ASCOB (BINGO) – PRESIDENTE
Giochi, Barbieri (Ascob): "Con questo bando di gara restano fuori oltre 60 sale bingo"
Per l'ennesima volta viene pubblicato il bando di gara, ma non sappiamo se in quella location possiamo aprire o meno, insomma ci sono delle grossissime problematiche non ancora risolte". Lo afferma alla Camera durante un seminario sui giochi il presidente di Ascob, Salvatore Barbieri, criticando le misure contenute nell'articolo 48 del ddl Stabilità. "Con questo bando di gara circa 64 sale bingo rischiano di non partecipare e stanno già facendo richiesta ai Comuni per sale dedicate – aggiunge il manager -. Il bando deve essere fatto bene, tenendo in considerazione le norme locali". dar/AGIMEG
ALESSANDRO ARONICA – ADM – VICE DIRETTORE
"Il modello italiano è basato su un controllo severo, forte, mirante a spiazzare gioco illegale", anche se "naturalmente va perfezionato". Lo afferma il vice direttore dell'Area Monopoli, Alessandro Aronica, osservando che nel corso del seminario sui giochi "sono emersi alcuni punti comuni: innanzitutto l'esigenza di un accordo Stato/enti locali, che credo sia all'attenzione anche del decisore politico, ed è da noi sempre sottolineato. C'è poi una norma (sulla tassazione, ndr) che deve essere riconsiderata, anche alla luce di recenti sentenze, per generare il minino di contenzioso possibile. Il tema dell'eccesso di tassazione è intriso di valutazioni politiche, quindi dobbiamo fare un passo indietro. Sulla lotta al gioco illegale, qualcosa si può fare anche dal punto di vista normativo per farci operare più efficacemente". dar/AGIMEG
Giochi, Aronica (Adm): "Necessario accordo Stato-enti locali e riduzione eccesso offerta"
ROMA – "L’esigenza di un accordo Stato-enti locali è un punto importante, all’attenzione della legge di stabilità, così come l’esigenza di regole sulla tassazione che non siano ambigue, ma la norma va riconsiderata, anche alla luce di recenti sentenze". Lo ha detto il vicedirettore dell’area Monopoli dell’Agenzia delle Dogane, Alessandro Aronica, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera, in cui ha ricordato che, "per quanto riguarda la tassa da 500 milioni, attualmente sono arrivati 320 milioni". Aronica ha, poi, ribadito "l’esigenza di ridurre un eccesso di offerta", ma bisogna ricordare che anche se "dal 2008 al 2014 c’è stata un’esplosione del giro d’affari, nella spesa dei giochi gli incrementi sono molto più contenuti, con una sostanziale stabilizzazione negli ultimi anni". Il problema della dipendenza però "merita di essere attentamente monitorato ed è giusto che ci siano delle indagini specifiche sul tema. Siamo disponibili a promuovere una ricerca indipendente sui numeri della patologia". MSC/Agipro
Giochi, Ginato (PD): "Impegno per creare norma completa e equilibrata per tutti"
ROMA – "Già con l’articolo 14 della delega fiscale ci siamo impegnati per creare norma equilibrata per tutti. E’ evidente che è necessario dare quadro completo all’intero settore e l’impegno è di farlo nel più breve tempo possibile". Lo ha spiegato Federico Ginato (PD) nel corso del seminario istituzionale sul gioco organizzato dalla Commissione Finanze della Camera. "La riserva statale è necessaria e va trovato una sorta di patto politico, prima che economico, con gli enti locali. – ha aggiunto Ginato nel corso del suo intervento – Anche se volessimo ribadire la riserva statale con una legge esiste un problema di ordine costituzionale legato al fatto che sindaci e enti locali hanno il dovere di tutelare i cittadini. Dunque c’è una sorta di conflittualità tra poteri dello Stato". Sul tema, ha aggiunto Ginato, "l’opinione pubblica è molto sensibile e la questione va affrontata sedendosi a un tavolo e definendo obiettivi e offerta. Si è parlato – ha spiegato – di una riduzione dell’offerta, ma io io credo bisogni dare un limite, un tetto su cui poi confrontarsi con gli enti locali, proprio come previsto dall’articolo 14 della delega fiscale. Siamo favorevoli, inoltre, all’evoluzione degli apparecchi dal punto di vista tecnologico, le cosiddette ’mini-vlt’ per interderci, ma è necessaria una rimodulazione della tassazione e del payout". Sulla pubblicità, infine, Ginato ha chiarito: "Sarà un lavoro faticoso ma lo faremo nell’interesse di tutti". SA/Agipro
MAURIZIO BERNARDO – PRESIDENTE 6 COMMISSIONE FINANZE CAMERA DEI DEPUTATI
Giochi, Bernardo (pres. Comm. Finanze): "Settore chiede certezze, necessaria riforma completa"
ROMA – "E’ chiaro a tutti che servono certezze e credo che nella legge stabilità diremo delle cose anche se abbiamo già ribadito di fronte al sottosegretario Baretta che è necessaria una riforma completa del settore". Lo ha detto Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera, al termine del seminario istituzionale sul gioco organizzato oggi. "L’incontro di oggi cade a proposito ed è stato molto utile per quello che andremo a fare da qui ai prossimi giorni in termini di emendamenti alla legge di stabilità – ha aggiunto Bernardo – La tutela della legalità è stato il filo conduttore, ma anche il tema del gettito e le difficoltà della legge stabilità precedente vanno affrontati con qualche modifica nella manovra. E’ necessario – ha concluso Bernardo – il coinvolgimento degli enti locali anche dando loro un riconoscimento ma con ruolo diverso rispetto ad oggi. Ci vuole una regolamentazione completa, dunque, senza dimenticare l’importanza del settore in termini di occupazione, e investimenti, e agendo nel segno della trasparenza".
ROMA – «Appare necessaria una riforma complessiva del settore» dei giochi «che richiede uno sforzo comune e un atteggiamento di apertura verso soluzioni innovative». E’ quanto ha scritto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo, al termine del seminario sui giochi organizzato a Montecitorio che ieri «ha raccolto le impressioni degli operatori della filiera del gioco legale e delle istituzioni che del settore si occupano». Tra gli elementi di discussione più importanti che sono emersi nel corso del dibattito c’è la «necessità di contrastare il gioco illegale attraverso norme certe e provvedimenti per incrementare la competitività degli operatori legali», come ad esempio «la discussione sulla tassazione nel margine». E’ altrettanto importante «regolare i rapporti tra Stato ed Enti locali, per ciò che riguarda la diffusione sul territorio di punti vendita, corner e apparecchi» e «in particolare, sembra imprescindibile una soluzione condivisa anche in vista dei nuovi bandi previsti nella legge di stabilità», oltre a «garantire la stabilità finanziaria nel settore nel medio lungo periodo, attraverso interventi di natura fiscale equilibrati che non scoraggino gli investitori nazionali ed esteri». Infine è fondamentale «assicurare regole sulla pubblicità che tutelino le fasce deboli della popolazione ma che allo stesso tempo permettano il regolare svolgimento delle attività commerciali delle aziende della filiera» e «contrastare la ludopatia permettendo l’innovazione dell’offerta in direzione di tecnologie che permettano il controllo dei volumi delle giocate dei singoli utenti e mettendo a disposizione delle associazioni che si occupano di ludopatia gli strumenti e le risorse necessarie». MSC/Agipro
Giochi, comm.Finanze Camera: “Servono sforzo comune e atteggiamento di apertura per riforma complessiva del settore”
“Appare necessaria una riforma complessiva del settore che richiede uno sforzo comune e un atteggiamento di apertura verso soluzioni innovative". E' questa la sintesi della commissione Finanze della Camera al termine del giro di 'consultazioni' con gli operatori della filiera del gioco. Quattro i punti più importanti emersi nel corso della discussione: "la necessità di contrastare il gioco illegale attraverso norme certe e provvedimenti per incrementare la competitività degli operatori legali riprendendo, per esempio la discussione sulla tassazione nel margine e l'importanza di regolare i rapporti tra Stato ed Enti locali, per ciò che riguarda la diffusione sul territorio di punti vendita, corner e apparecchi con una soluzione condivisa anche in vista dei nuovi bandi previsti nella legge di Stabilità". E ancora: "garantire la stabilità finanziaria nel settore nel medio lungo periodo, attraverso interventi di natura fiscale equilibrati che non scoraggino gli investitori nazionali ed esteri e assicurare regole sulla pubblicità che tutelino le fasce deboli della popolazione ma che allo stesso tempo permettano il regolare svolgimento delle attività commerciali delle aziende della filiera". Non da ultimo è stato affrontato il tema della ludopatia, sottolineando la "necessità di permettere l'innovazione dell'offerta in direzione di tecnologie che permettano il controllo dei volumi delle giocate dei singoli utenti e mettendo a disposizione delle associazioni che si occupano di ludopatia gli strumenti e le risorse necessarie". dar/AGIMEG
GIOVANNI PAGLIA – DEPUTATO SEL
ROMA – "La legge di stabilità non è il contesto adatto per intervenire nel rapporto tra Stato ed enti locali per quanto riguarda le norme sui giochi. Una soluzione più giusta sarebbe demandare tutto a un provvedimento di riordino generale della normativa, che tenga conto del fatto che i Comuni debbano poter dire la loro sulla collocazione delle sale, mentre la determinazione del numero degli apparecchi sul territorio dovrebbe rimanere in mano allo Stato". Lo ha detto ad Agipronews il deputato di SEL Giovanni Paglia a margine del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Nella legge di stabilità, sarebbe stato più giusto innalzare ulteriormente il prelievo fiscale sulle videolotteries e aumentare di meno quello sulle slot", ha aggiunto Paglia. Anche per quanto riguarda i bandi di gara, "è chiarito il fatto che non si tratta di nuove sale, ma di un rinnovo delle concessioni in essere: questa però sarebbe stata la giusta occasione per ridurre i punti gioco sul territorio". Nella stabilità, infine, potrebbe trovare spazio anche il divieto di pubblicità: "non è obbligatorio che la manovra non contenga norme di natura ordinamentale", ha concluso Paglia. MSC/Agipro