RASSEGNA STAMPA – AGIPROINEWS – Ughi: “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti”

RASSEGNA STAMPA – AGIPROINEWS – Ughi: “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti”

RASSEGNA STAMPA – AGIPROINEWS – Ughi:  “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti”

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16/10/2014 Ore 10:25

Ughi: “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti“

 ROMA – Il conto alla rovescia è iniziato, fra 622 giorni il settore italiano delle scommesse ripartirà da zero: entro l`1 luglio del 2016 “lo Stato italiano dovrà riprendere il controllo del settore, stabilendo una volta per tutte se la rete deve rispondere alle norme pubbliche o può essere lasciata all`iniziativa privata“. E` quanto spiega ad Agipronews Maurizio Ughi, amministratore unico di “Obiettivo 2016“, già Snai Servizi Srl, che da oggi promuove l`iniziativa “Tutti Insieme“, nata con uno scopo chiaro e semplice: portare allo scoperto le incogruenze del sistema attuale ed eliminarle prima dell`azzeramento amministrativo. Per ribadirlo arriva anche il terzo appello sui giornali in tre mesi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con il quale si rimarca, ancora una volta, la forte e costante contraddizione che caratterizza il sistema italiano.

“Fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto – spiega Ughi – continueremo a rivendicare il fatto che in Italia dovrà esserci un`unica rete di gioco, privata o pubblica che sia, ma dovrà essere una sola. Una scommessa uguale per tutti, insomma. – prosegue – Con il Decreto Balduzzi lo Stato ha posto la questione dei pericoli per la salute e definito il gioco come settore a rischio: allora di certo non può essere controllato in 3500 punti autorizzati e abbandonato in altri 6 mila collegati a soggetti senza concessione. Gli operatori con licenza italiana hanno investito puntando sul monopolio statale per il gioco, ma sono stati sopraffatti da una rete non autorizzata che, per numero di punti vendita, è addirittura superiore. Oggi, di fatto, il settore è in mano ai transfrontalieri. Coloro che operano in regime di concessione, da anni sono costretti a confrontarsi con negozi di gioco non autorizzati che, come i funghi, nascono da un momento all`altro, magari sfruttando eventi come i Mondiali di calcio, per poi chiudere i battenti con la stessa rapidità. Tutto questo mentre i concessionari assumono impegni per sei anni con lo Stato, che dovranno onorare a prescindere, e con gli utenti“.

Poi, spiegato il punto di partenza, Ughi disegna il traguardo di “Obiettivo 2016“: “E` un progetto aperto – dice ancora Ughi – che con il movimento `Tutti insieme` riunisce concessionari, imprese di gestione e tutti coloro che ne vorranno far parte, anche semplici cittadini, puntando a risolvere un pericoloso problema di mercato, con evidenti ricadute sociali. Oggi – prosegue – esiste una differenza sostanziale tra gli operatori statali e i privati collegati a bookie non autorizzati: la presunta discriminazione è stata completamente ribaltata, tutta a vantaggio di chi non ha una concessione e può permettersi il lusso di cambiare le regole dalla mattina alla sera. Magari può anche essere un vantaggio per gli utenti, ma dall`altra parte ci sono imprenditori che vendono le scommesse pubbliche e rispettano tutte le norme economiche ed amministrative, anche le più onerose. Noi continueremo a evidenziare questa situazione in tutti i modi e a tutti gli interlocutori possibili, politici ed economici – conclude Ughi – finchè non si arriverà a fare chiarezza una volta per tutte: in Italia non possono esserci due modi differenti di rispettare le stesse regole“. PG/Agipro

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