Agipronews: Stanleybet – Scommesse, no del Tribunale di Roma a maxi-risarcimento da 1,5 miliardi

Agipronews: Stanleybet – Scommesse, no del Tribunale di Roma a maxi-risarcimento da 1,5 miliardi

Scommesse, no del Tribunale di Roma a maxi-risarcimento da 1,5 miliardi 

 

10/09/2012 Ore 19:25

ROMA – Nessun risarcimento per Stanleybet da parte del Governo italiano. La richiesta di 1,5 miliardi inviata dal bookmaker inglese nel maggio 2010 e discussa di fronte al Tribunale Civile di Roma, è stata dichiarata inammissibile dal giudice Alfredo Matteo Sacco. La società inglese – si legge nella sentenza della Seconda Sezione Civile del Tribunale Ordinario di Roma – è stata anche condannata a pagare immediatamente 750 mila euro per le spese processuali. 

Il punto, spiega il giudice, è che per questo tipo di controversia non può entrare in gioco la Giurisdizione Ordinaria. Stanleybet si è mossa contro l`adozione di innumerevoli provvedimenti amministrativi, una materia che però “è attribuita in via esclusiva al Giudice Amministrativo, che ha cognizione sulle correlative domande risarcitorie“. La richiesta di Stanleybet non è dunque ammissibile, poiché la richiesta in esame non è di competenza del Tribunale Ordinario. 

La vicenda era iniziata più due anni fa, quando Stanleybet aveva avviato un`azione legale inviando una richiesta di risarcimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per “danni diretti, perdita di profitti, perdita di opportunità commerciali e danni di immagine“ maturati nel corso del periodo che va dal 1998 al 2006, anni nei quali l`accesso di Stanley al mercato italiano era stato impedito da “misure prese dal Parlamento, dall`Amministrazione e dalla Magistratura contrarie alla normativa comunitaria“. La richiesta di 1.533 milioni di euro era stata così motivata: 887,2 milioni di profitti persi, 29,3 milioni per danni accessori e spese, 362,2 milioni persi per mancate opportunità di sviluppo commerciale (esclusione da nuovi bandi) e 254,3 milioni in danni all`immagine e alla reputazione della società. 

“L`Ordinamento Europeo – si legge nella sentenza del Tribunale di Roma – consente agli Stati Nazionali di adottare ragionevoli limitazioni all`attività imprenditoriale purché finalizzate alla tutela dell`ordine e della sicurezza“. Pertanto “è da ritenersi compatibile con l`Ordinamento Europeo l`istituto della concessione, che costituisce il principale mezzo di controllo utilizzato dallo Stato italiano nel settore in questione“. LL/Agipro

 

 

 

 

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