GIOCONEWS: Richiesta pagamento imposte a Ctd esteri, Assosnai: “Primo passo, ma ora risarcimento per mancata tutela rete Aams”

 

Richiesta pagamento imposte a Ctd esteri, Assosnai: “Primo passo, ma ora risarcimento per mancata tutela rete Aams”

 

La recente circolare Aams sul pagamento dell’Imposta Unica da parte dei Ctd (Centri Trasmissione Dati collegati con operatori esteri), seguita dall’invio di formali richieste agli operatori privi di concessione, è un tentativo di ristabilire il corretto funzionamento del mercato delle scommesse, per il recupero di una situazione già da troppo tempo drammaticamente compromessa: finalmente saranno obbligati al pagamento dell’Imposta Unica e delle relative sanzioni anche i soggetti che esercitano la raccolta senza concessione Aams.

È quanto si legge in una nota di Assosnai, secondo la quale però, al di là delle buone intenzioni, adesso la norma deve essere applicata o, in caso contrario anche i concessionari Aams devono smettere di versare l’Imposta Unica sui Giochi.

Perdura comunque, a giudizio di Assosnai, una situazione di evidente confusione, confermata anche dalla recente sentenza della Cassazione che ha evidenziato gli errori compiuti dallo Stato italiano nella gestione del regime concessorio. Ciò ha portato al proliferare di un sistema ‘autogestito’ che affianca da anni la rete Aams: da un lato, i concessionari che nel rispetto delle leggi nazionali sostengono gli elevati costi di concessione e di imposte sui giochi e si sottopongono a un sistema di rigidi controlli per il mantenimento di adeguati livelli di servizio; dall’altro alcune imprese che, seguendo unicamente procedure private e senza avere l’obbligo di contribuire alle entrate erariali, hanno la possibilità di offrire condizioni più vantaggiose alla clientela, praticando una concorrenza sleale nei confronti della rete Aams. Tutto ciò lascia il consumatore abbandonato a se stesso in prodotti di gioco dove, la salute pubblica deve essere tutelata e quindi controllata.

La causa della sofferenza della rete Aams è da dunque da imputare agli errori ed alla mancata tutela da parte dello Stato: i bandi di gara emanati dal 2000 in poi sono stati puntualmente censurati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ciò ha creato ingenti danni principalmente alle società concessionarie italiane: a quelle del 2000, che si sono aggiudicate le gare pagando cospicue somme per acquistare una ‘esclusiva’ sui Giochi che in realtà lo Stato non possedeva; a quelle del 2006 che, in più, sono state limitate nell’attività d’impresa dovendo sottostare a contingentamenti, distanze, limiti territoriali che in seguito sono stati disapplicati dalle Sentenze della Corte Europea.

Secondo Assnosnai dunque il modello di accettazione scommesse in Italia deve essere dunque completamente ridisegnato, stabilendo un modello unico e valido per tutti, considerando che lo Stato Italiano non può vendere un diritto di esclusiva che non ha di fatto e che risulta non avere mai avuto neppure di diritto. Se ciò dovesse portare ad un regime autorizzativo, dovranno essere rimborsate le somme versate dalle imprese concessionarie per l’acquisto dei diritti e il pagamento dell’imposta unica, lasciando spazio all’iniziativa privata, prevedendo le regole mancanti nel nostro ordinamento a tutela dello scommettitore-consumatore.

È necessario che ciò avvenga prima dell’emanazione di una gara che porterà a nuovi contenziosi e inevitabili responsabilità dello Stato Italiano e dei dirigenti coinvolti.

Agipronews: Scommesse, i Monopoli chiedono imposte ai Ctd esteri

Agipronews: Scommesse, i Monopoli chiedono imposte ai Ctd esteri

14/06/2012 Ore 16:31

I Monopoli di Stato chiedono di pagare le imposte anche alle agenzie prive di concessione, collegate a bookmaker esteri. Sarebbero circa un centinaio le lettere di richiesta informazioni già inviate – come si legge su Gioconews.it – in particolare in Campania, e molte altre sono pronte a partire. La richiesta, come hanno precisato i Monopoli in una circolare dello scorso 7 giugno, si basa sulla Legge di Stabilità 2011, che prevede che anche i titolari dei centri privi di concessione paghino l`imposta unica sulle scommesse, che ammonta a circa il 4% degli incassi, “anche per i periodi pregressi“ per “le violazioni a decorrere dal 1° gennaio 2011“.

Gli Uffici regionali dei Monopoli hanno chiesto, entro 30 giorni, “dati, notizie e documentazione“ da inviare per accertare la base imponibile.

In caso di mancata risposta alla comunicazione inviata ai CTD, AAMS “procederà a determinare induttivamente la base imponibile ai fini dell`imposta unica utilizzando la raccolta media della provincia ove è ubicato il punto di gioco“, ricavata dai dati registrati nel totalizzatore nazionale.

In sostanza o i Ced consegnano e comunicano tutti i documenti e i dati del fatturato su cui calcolare l`imposta da pagare, o la Finanza è pronta a effettuare accertamenti e indagini accurate sui flussi di denaro movimentati nei centri.

 

RED/Agipro 

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GiocoNews: Ginestra (Assosnai): “Rete di gioco non autorizzata sottrae risorse al mercato legale e non tutela scommettitore”

Ginestra (Assosnai): "Rete di gioco non autorizzata sottrae risorse al mercato legale e non tutela scommettitore"

Scritto da Sm

“La mancata tutela da parte del Parlamento e di Aams nei confronti della rete di Stato di raccolta scommesse sta portando i disastrosi effetti che temevamo. Il mercato legale del betting adesso subisce un’ulteriore batosta da “Scommessopoli”, le cui numerose puntate “sporche” però sono transitate quasi totalmente su siti web di bookmaker esteri non autorizzati in Italia e che, pertanto, sfuggono ai controlli di noi operatori sul territorio e a quello di Sogei/Aams”. Questa è la principale preoccupazione di Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, associazione rappresentativa degli interessi di centinaia di concessionari e gestori di locali scommesse.

Da quando le scommesse sono legali in Italia questa è la prima volta che viene sospettata una così fitta rete di combine e di coinvolgimento di sportivi e dirigenti delle società di calcio: una concausa è il dilagare di centri non autorizzati da Aams per la raccolta delle scommesse, che operano senza concessione, sfuggono ad ogni controllo ed offrono quote più allettanti rispetto alla rete Aams, poiché non devono sottostare all’elevata imposizione fiscale italiana sul gioco raccolto che grava sulle imprese. Questi soggetti, in virtù del diritto comunitario, scavalcano la normativa nazionale e operano in Italia sottraendo risorse alle nostre imprese ed all’erario, senza fornire le stesse garanzie che offre lo Stato allo scommettitore.

“I numeri lo dimostrano. Il settore delle scommesse legali, che muove un mercato da circa 4 miliardi di euro l’anno – prosegue Ginestra – sta inesorabilmente collassando: le agenzie certificate dai Monopoli sono sopraffatte dalla sleale concorrenza dei soggetti non autorizzati e sono destinate a chiudere con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro”. “Scommessopoli è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso e si sta facendo sentire pesantemente anche nel mercato italiano del betting: nei primi quattro mesi del 2012 la rete Aams ha avuto un crollo del 9,42% rispetto allo stesso periodo del 2011. Se poi a ciò aggiungiamo quanto riportato in questi giorni da numerosi organi di informazione, ovvero che solo il 30% delle scommesse sportive viene raccolto nei nostri locali, allora i presunti ulteriori 8 miliardi di movimento di gioco navigano sul circuito parallelo, portando allo sbando le nostre imprese e la tutela dello Stato. 

Tutto ciò non fa che alimentare uno scenario ben poco confortante che deve portare lo Stato a prendere una decisione, perché rimanere in costante bilico tra normativa nazionale ed europea crea solo confusione e spalanca le porte a chi opera senza seguire le nostre stesse regole, imposte dallo Stato; se la strada è quella di doversi adeguare alla normativa europea, come ormai ciclicamente ci viene quasi “imposto” dalla Corte di Giustizia UE, allora che ci si adegui, ma in tutto e per tutto. Se non si rivede l’intero modello di gestione del comparto, ristabilendo gli equilibri tra autorizzati e non – conclude Ginestra – c’è poca speranza di salvare il settore dal completo sfacelo e lo Stato perderà più volte: dalle mancate entrate erariali, al dilagare della ludopatia con i conseguenti costi sociali, alle richieste di danni degli operatori costretti a fallire per la mancata tutela del settore”

News: Lanci stampa dichiarazioni Presidente Assosnai

ANSA – GIOCHI: ASSOSNAI, SISTEMA CONCESSIONI NON E' IN DISCUSSIONE

 

(ANSA) – ROMA, 16 FEB – ''Come prevedibile la Corte di Giustizia ha espresso un giudizio negativo sulla normativa disciplinante le gare Bersani, peraltro in parte gia' abrogate, per le quali la Corte di Cassazione aveva sollevato dubbi di conformita' ai principi dell'Unione Europea. La sentenza non ha quindi assolutamente sancito che i CTD, di qualsiasi operatore, siano legittimati a raccogliere scommesse senza concessione Aams''. Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, commenta cosi' il giudizio della Corte pronunciato questa mattina. ''Il sistema delle concessioni non viene messo in discussione. Dalla sentenza si ha la conferma che diventa debole ed attaccabile quando le singole prescrizioni che lo disciplinano risultano restrittive dei principi dell'Unione Europea senza una adeguata motivazione''. Nessuna preoccupazione, dunque, da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul sistema italiano delle scommesse. Dal punto di vista pratico non pone in discussione la legittimita' della posizione dei concessionari Aams, pur riconoscendo a soggetti legati ad un operatore penalizzato dalle specifiche norme dichiarate incompatibili la possibilita' di far valere tale incompatibilita', al fine di evitare, nel caso specifico, le relative sanzioni penali. ''Occorrera', pertanto, attendere il pronunciamento della Corte Cassazione e dei giudici nazionali per verificare i riflessi della sentenza sui giudizi in corso. Auspichiamo che il legislatore, per il futuro si conformi alle prescrizioni della Corte laddove precisa che le condizioni e le modalita' di una gara devono essere formulate in modo chiaro, preciso e univoco'', conclude Ginestra. (ANSA). COM-VN 16-FEB-12 15:31 NNNN


ADNKRONOS – SCOMMESSE: GINESTRA (ASSOSNAI), SISTEMA CONCESSIONI NON E' IN DISCUSSIONE
Roma, 16 feb. – (Adnkronos) – "Come prevedibile la Corte di Giustizia ha espresso un giudizio negativo sulla normativa disciplinante le gare Bersani, peraltro in parte gia' abrogate, per le quali la Corte di Cassazione aveva sollevato dubbi di conformita' ai principi dell'Unione Europea. La sentenza non ha quindi assolutamente sancito che i CTD, di qualsiasi operatore, siano legittimati a raccogliere scommesse senza concessione Aams". Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, commenta cosi' l'atteso giudizio della Corte pronunciato questa mattina. "Il sistema delle concessioni non viene messo in discussione. Dalla sentenza si ha la conferma che diventa debole ed attaccabile quando le singole prescrizioni che lo disciplinano risultano restrittive dei principi dell'Unione Europea senza una adeguata motivazione". Nessuna preoccupazione, dunque, da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul sistema italiano delle scommesse. Dal punto di vista pratico non pone in discussione la legittimita' della posizione dei concessionari Aams, pur riconoscendo a soggetti legati ad un operatore penalizzato dalle specifiche norme dichiarate incompatibili la possibilita' di far valere tale incompatibilita', al fine di evitare, nel caso specifico, le relative sanzioni penali. "Occorrera', pertanto, attendere il pronunciamento della Corte Cassazione e dei giudici nazionali per verificare i riflessi della sentenza sui giudizi in corso. Auspichiamo che il legislatore, per il futuro si conformi alle prescrizioni della Corte laddove precisa che le condizioni e le modalita' di una gara devono essere formulate in modo chiaro, preciso e univoco", conclude Ginestra. (Red/Ct/Adnkronos) 16-FEB-12 17:11 NNN

AGIPRONEWS – 16 febbraio 2012 Sentenza Corte di Giustizia, Ginestra (Assosnai): "Il sistema delle concessioni non è in discussione"
 ROMA – “Come prevedibile la Corte di Giustizia ha espresso un giudizio negativo sulla normativa disciplinante le gare Bersani, peraltro in parte già abrogate, per le quali la Corte di Cassazione aveva sollevato dubbi di conformità ai principi dell’Unione Europea. La sentenza non ha quindi assolutamente sancito che i CTD, di qualsiasi operatore, siano legittimati a raccogliere scommesse senza concessione Aams". Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, commenta così l’atteso giudizio della Corte pronunciato questa mattina. “Il sistema delle concessioni non viene messo in discussione. Dalla sentenza si ha la conferma che diventa debole ed attaccabile quando le singole prescrizioni che lo disciplinano risultano restrittive dei principi dell’Unione Europea senza una adeguata motivazione”. 
Nessuna preoccupazione, dunque, da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul sistema italiano delle scommesse. Dal punto di vista pratico non pone in discussione la legittimità della posizione dei concessionari Aams, pur riconoscendo a soggetti legati ad un operatore penalizzato dalle specifiche norme dichiarate incompatibili la possibilità di far valere tale incompatibilità, al fine di evitare, nel caso specifico, le relative sanzioni penali. “Occorrerà, pertanto, attendere il pronunciamento della Corte Cassazione e dei giudici nazionali per verificare i riflessi della sentenza sui giudizi in corso. Auspichiamo che il legislatore, per il futuro si conformi alle prescrizioni della Corte laddove precisa che le condizioni e le modalità di una gara devono essere formulate in modo chiaro, preciso e univoco”, conclude Ginestra.

GIOCONEWS – 16 febbraio 2012 Ginestra (Pres. Assosnai): “Il sistema delle concessioni non è in discussione"
“Il sistema delle concessioni non viene messo in discussione. Dalla sentenza si ha la conferma che diventa debole ed attaccabile quando le singole prescrizioni che lo disciplinano risultano restrittive dei principi dell'Unione Europea senza una adeguata motivazione”. A prendere le difese del sistema concessorio nazionale è il leader di Assosnai Francesco Ginestra che spiega: "Come prevedibile la Corte di Giustizia ha espresso un giudizio negativo sulla normativa disciplinante le gare Bersani, peraltro in parte già abrogate, per le quali la Corte di Cassazione aveva sollevato dubbi di conformità ai principi dell'Unione Europea. La sentenza non ha quindi assolutamente sancito che i Ctd, di qualsiasi operatore, siano legittimati a raccogliere scommesse senza concessione Aams". Nessuna preoccupazione, dunque, da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul sistema italiano delle scommesse.

AGICOSCOMMESSE – ASSOSNAI, SENTENZA NON LEGITTIMA I CTD
Nessuna preoccupazione da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue. Ginestra: "Occorrerà attendere il pronunciamento della Corte Cassazione e dei giudici nazionali per verificare i riflessi della sentenza sui giudizi in corso"
"Come prevedibile la Corte di Giustizia ha espresso un giudizio negativo sulla normativa disciplinante le gare Bersani, peraltro in parte già abrogate, per le quali la Corte di Cassazione aveva sollevato dubbi di conformità ai principi dell'Unione Europea. La sentenza non ha quindi assolutamente sancito che i CTD, di qualsiasi operatore, siano legittimati a raccogliere scommesse senza concessione Aams". Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, commenta così il giudizio della Corte pronunciato questa mattina. "Il sistema delle concessioni non viene messo in discussione. Dalla sentenza si ha la conferma che diventa debole ed attaccabile quando le singole prescrizioni che lo disciplinano risultano restrittive dei principi dell'Unione Europea senza una adeguata motivazione". Nessuna preoccupazione, dunque, da parte di Assosnai per i possibili effetti della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul sistema italiano delle scommesse. Dal punto di vista pratico  – si legge in una nota – non pone in discussione la legittimità della posizione dei concessionari AAMS, pur riconoscendo a soggetti legati ad un operatore penalizzato dalle specifiche norme dichiarate incompatibili la possibilità di far valere tale incompatibilità, al fine di evitare, nel caso specifico, le relative sanzioni penali. "Occorrerà, pertanto, attendere il pronunciamento della Corte Cassazione e dei giudici nazionali per verificare i riflessi della sentenza sui giudizi in corso. Auspichiamo che il legislatore, per il futuro si conformi alle prescrizioni della Corte laddove precisa che le condizioni e le modalità di una gara devono essere formulate in modo chiaro, preciso e univoco", conclude Ginestra.
 

GiocoNews: Minimi garantiti, per Assosnai richieste Aams mettono a rischio il futuro delle imprese

Minimi garantiti, per Assosnai richieste Aams mettono a rischio il futuro delle imprese

Assosnai ritiene inesigibili e illegittime le nuove richieste dei Monopoli di Stato relative al pagamento dei 'minimi garantiti' sull'ippica per il periodo 2006-2010 "come già ripetutamente e sistematicamente sentenziato da parte dei giudici amministrativi", si legge in una nota. L'associazione, rappresentativa degli interessi di centinaia di concessionari, ha inviato una lettera rivolta ai Monopoli, all'Assi e ai Ministeri delle Politiche Agricole e dell'Economia, in cui si invita a ritirare le intimazioni di versamento o almeno a sospenderne l'efficacia per avviare un confronto istituzionale che consenta di assestare in maniera definitiva e soddisfacente il nodo delle "modalità di salvaguardia", tanto più urgente di fronte alle attuali criticità del settore. Una richiesta non solo illegittima, quanto irresponsabile nei confronti dei concessionari che hanno letteralmente "creato" il mercato della scommessa ippica e che oggi si trovano ormai stremati dalla sua crisi sistemica: non si può pretendere il pagamento – illegittimo – di svariate decine (e spesso centinaia) di migliaia di euro senza effetti negativi per aziende da cui traggono sostentamento centinaia di lavoratori insieme alle loro famiglie.

In ogni caso Assosnai chiede all'Amministrazione di astenersi dall'adottare qualsiasi provvedimento sanzionatorio per i concessionari, in caso di mancato adempimento entro il termine di 30 giorni. Assosnai ha inviato ai propri associati una circolare in cui si invita a diffidare i Monopoli di Stato sulle richieste di pagamento e sulle possibili sanzioni.
I giudici amministrativi hanno ripetutamente sottolineato, con sentenze favorevoli ai concessionari, come le "modalità di salvaguardia" intese dal legislatore dovessero condurre al radicale superamento dei criteri di calcolo dei minimi garantiti, ormai divenuti inattuali e insostenibili nel mutato assetto ordinamentale, conseguente al Bando Bersani del 2006.
L'Amministrazione, ignorando quanto stabilito dai giudici, si è limitata a sostituire l'inerzia di un quinquennio nel trovare una soluzione, con la diretta quanto inammissibile affermazione di non poter adottare alcunché, passando, quindi, a pretendere nuovamente il versamento dei medesimi importi dei minimi garantiti arretrati – tra l'altro calcolati in maniera errata – nell'esatta misura già espressamente e inequivocabilmente censurata dai Giudici. 

Un'azione che presenta, inoltre, effetti autolesionistici: un aggravio fiscale anziché incrementare il prelievo porterebbe al fallimento delle aziende. Ugualmente irresponsabile è stato il mancato confronto preliminare su quelle determinazioni di "salvaguardia" che proprio questo Sindacato aveva specificamente sollecitato fin dal 2007, anche per trovare la soluzione – chiesta dai giudici – che ora l'Amministrazione intende eludere con chiara posizione di rifiuto.

GiocoNews: crisi Ippica, posizione società di corse


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