AGIPRONEWS Vlt: vince 11 milioni, giudice gliene riconosce 500mila

23/10/2012 Ore 18:56
ROMA – Per un`anomalia del sistema, lo scorso 16 aprile, aveva vinto un jackpot di 11 milioni di euro alle videolotteries di Snai, benché il tetto delle vincite per questi apparecchi sia fissato a 500mila euro. La somma, però, gli era stata negata da Snai, a cui quella vincita non risultava, così come quelle di molti altri giocatori vittime dello stesso bug. Ora l`uomo, un cuoco albanese di 35 anni – secondo quanto riporta l`Ansa – si e` visto riconoscere dal giudice Cesare Santi del Tribunale civile di Ravenna la possibilita` di ricevere immediatamente 500 mila euro, il massimale riconosciuto dallo Stato per i premi delle VLT. Se il pagamento non dovesse avvenire – si legge nel decreto ingiuntivo emesso ieri – il giudice ha autorizzato l`esecuzione provvisoria. Snai potrà opporsi alla decisione entro 40 giorni dalla notifica dell`atto. RED/Agipro

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GiocoNews: Maurizio Ughi: “Rilancio ippica doveroso, Unione Ippica soluzione inevitabile”

 

Maurizio Ughi: “Rilancio ippica doveroso, Unione Ippica soluzione inevitabile”

Scritto da AcMartedì 16 Ottobre 2012 10:24

Il rilancio dell'ippica è ancora da ritenere possibile? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Ughi, esperto del settore ed ex presidente di Snai, che da sempre di è speso per risollevare le sorti del settore. “io credo che il rilancio dell'ippica sia doveroso prima che possibile, perché non si può neanche immaginare di lasciar morire un settore così importante come quello ippico e che ha dato tanto nei suoi anni di gloria”. Per quanto riguarda i lavori di attualità per il tentato rilancio, Ughi commenta: “Dal mio personale punto di vista, sono certamente rammaricato del fatto che non si sia proceduto negli scorsi anni con un progetto più ampio che avevo più volte suggerito ma arrivati a questo punto, dopo che si è vista sfumare anche l'idea di costituire un soggetto privatistico a cui affidare le competenze ippiche, risulta inevitabile la soluzione rappresentata dall'Unione Ippica, ovvero, facendo riferimento a un soggetto pubblicistico”.

L'errore che si è commesso nel tempo, secondo Ughi, è quello di “pensare o dare per scontato che l'ippica si sarebbe potuta reggere attraverso la rete di vendita delle scommesse potendo quindi fare a meno della componente spettacolo e quindi degli ippodromi. Invece si è capito dopo che era esattamente il contrario”.