RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, “Il Messaggero”: sequestro di beni per bookmaker estero

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, “Il Messaggero”: sequestro di beni per bookmaker estero

08/10/2014 Ore 10:05

Giochi e fisco, “Il Messaggero“: sequestro di beni per bookmaker estero

ROMA – Maxi sequestro della Guardia di Finanza ai danni di Stanleybet. Secondo quanto riporta “Il Messaggero“ in edicola oggi, le Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro beni riconducibili ai titolari della società fino a un ammontare di 50 milioni di euro, su disposizione della Procura di Roma, in particolare del responsabile per i reati fiscali, Pierfilippo Laviani. Secondo l`accusa, la società inglese avrebbe ottenuto guadagni senza versare le imposte previste sull`attività italiana. La Stanleybet – dal canto suo – ha sempre contestato le norme italiane di accesso alle concessioni, sostenendo che a far fede devono essere i regimi fiscali (e le autorizzazioni al gioco) del paese in cui è basata la società madre. NT/Agipro

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BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

Comunicato Stampa AGISCO

AGISCO: DA ADM ALTRO REGALO AI CTD – IN TILT IL CERVELLONE DI AAMS SCOMMESSE SPORTIVE – PROBLEMI DI ORDINE PUBBLICO NEI PUNTI DI GIOCO – CONCESSIONARI MINACCIATI DA CLIENTI ESASPERATI – ADM DOVRÀ RISARCIRE IL MANCATO INTROITO E I DANNI DI IMMAGINE. 

Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14.00 in poi è un'ulteriore conferma di come ADM tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse.

Oltre a consentire l'esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella della Stato Italiano gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna.

Se ADM non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l'associazione promuoverà una "class action" per chiedere il risarcimento. 

 

Lanci di Agenzia

06/10/2014 Ore 10:01 – Scommesse sportive: domenica di black-out per il sistema Sogei, rete legale in difficoltà

ROMA – Una domenica di black-out per i gestori delle agenzie di scommesse e dei siti di betting-exchange. Secondo quanto riferiscono ad Agipronews fonti del settore, il sistema Sogei che gestisce le transazioni sullo sport è stato bloccato dal primo pomeriggio alla tarda serata di ieri. I concessionari non hanno così potuto offrire il consueto servizio – sia online che nei punti vendita – ai propri clienti: il danno medio è calcolabile attorno ai 2-3 mila euro per un`agenzia media dislocata in città, con conseguente, indubbio vantaggio commerciale per la rete di accettazione collegata ai bookmaker esteri privi di concessione.   NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 14:09 – ​Scommesse sportive: black-out sistema Sogei, impennata degli incassi per i bookmaker senza concessione (+15-20%)

ROMA – Un incremento degli incassi valutabile attorno al 15-20% per chi opera in Italia senza autorizzazioni. E` questo l`effetto più evidente del “black-out“ del sistema Sogei, bloccato per tutto il pomeriggio e la serata di ieri, secondo quanto apprende Agipronews da alcuni bookmaker esteri privi di concessione. Il pomeriggio di domenica – spiegano i concessionari – è stato caratterizzato da lunghe file agli sportelli degli oltre 5mila punti vendita non autorizzati aperti in tutta Italia. Il mancato incasso per la rete legale, secondo stime del settore, può essere quantificato in circa 20 milioni di euro.  NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:10 – Scommesse, black out Sogei: per la rete legale un buco da 15 milioni di euro

ROMA – Il black out alla rete delle scommesse made in Italy, gestita da Sogei, potrebbe aver causato un buco nella raccolta da circa 15 milioni di euro: è la stima di alcuni operatori interpellati da Agipronews, che ritengono il blocco delle giocate un danno diretto anche per le casse dello Stato, con le giocate tassate mediamente al 4% si traduce in circa 600 mila euro che mancano all`appello, tutto a vantaggio, invece, della rete non autorizzata, online e nei centri collegati con l`estero.

Domenica scorsa la raccolta totale è stata di circa 22 milioni di euro: ieri, con il big match Juve-Roma e altri incontri internazionali di cartello (come Chelsea-Arsenal in Premier League) gli incassi sono stati invece di molto inferiori al previsto.

Lo svantaggio ha colpito in particolare gli operatori dell`online e in negozi di gioco, meno accentuato – apprende Agipronews – il danno derivante dal blocco per i “corner“, i punti scommessa piazzati in bar ed altri esercizi pubblici, che solitamente nel pomeriggio di domenica sono chiusi.  PG/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:20 – Scommesse, Allara (Paddy Power): “Black out Sogei: incalcolabili i danni d`immagine“

ROMA – “Non si tratta solo di un danno diretto al business degli operatori e alle entrate statali: il black out di Sogei ha causato danni di immagine incalcolabili agli operatori che domenica pomeriggio pubblicizzavano la propria offerta di gioco live“. E` il parere di Alessandro Allara, Direttore della Comunicazione di Paddy Power Italia, che ritiene il blocco delle giocate “un favore enorme a operatori illegali e non autorizzati. Credo che per il solo settore online la perdita complessiva di gioco sia stimabile sui 5 milioni di euro, per il settore scommesse nel complesso si può arrivare anche a tre volte tanto. Ma per chi in quel momento stava facendo pubblicità per il gioco live – e invece aveva il sito in “down“ – il danno d`immagine è incalcolabile“. PG/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – TOTOGUIDA SCOMMESSE – Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

RASSEGNA STAMPA – TOTOGUIDA SCOMMESSE – Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

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Ctd, Agisco risponde a Stanleybet. Il Governo agirà nella Delega Fiscale

Dura la replica di Agisco all’invito di Stanley al dialogo. Per  Ginestra il contrasto non è stato efficace

Un tema che non smette di sorprendere e che non riesce ad assicurare soluzioni: quella delle controverse vicende dei Ctd è una storia iniziata ormai 15 anni fa e, nonostante le promesse di intervento, le assicurazioni di un esito certo e le speranze di un happy  end, continua ad animare il mondo dei giochi made in Italy. E lo fa con una serie di vicende culminata in un’interrogazione  al ministro dell’Economia e delle Finanze dal parte del leghista Guido Guidesi, a pochissimi giorni da uno scambio di battute tra Stanleybet e Agisco. L’interrogazione ha ricevuto la sua risposta da parte del sottosegretario Zanetti con l’assicurazione che nei decreti attuativi della Legge Delega la questione dei Ctd esteri sarà sviscerata.

Intanto l’azienda anglomaltese, pioniere del contrasto al sistema concessorio nazionale giudicato discriminatorio, e vincente ben quattro volte in Corte di Giustizia Europea grazie a queste tesi, aveva proposto una tregua ad Agisco, ex Assosnai, associazione che tutela la rete concessoria delle scommesse talvolta con durezza di toni nei confronti dei Monopoli di Stato, rei di un mancato intervento risolutivo. Un appello fatto attraverso una lettera aperta a cui l’associazione guidata da Francesco Ginestra ha risposto aspramente: «Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad Adm – si legge in una nota Agisco – annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi». «Attendo – ha dichiarato Ginestra – di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti. La “lettera aperta” dimostra che la rete dei Ctd è cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole. In questi procedimenti si è costituita Adm a difesa dell’applicazione della normativa in materia? Si sono costituiti i ministeri interessati? Si sono costituiti i maggiori operatori di gioco che raccolgono scommesse sportive? Si sono costituite le altre associazioni di categoria? No, o in parte minima ed irrilevante. Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? È auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell’amministrazione concedente».

Agisco ha spinto quindi sull’acceleratore nella replica sottolineando come, nonostante gli investimenti di Stanleybet nell’assistenza legale alla propria rete non autorizzata, «l’operatore non sia riuscito a ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole». L’affondo di Agisco si conclude con un tema particolarmente delicato, centrale nell’interrogazione di Guidesi al Mef: quello dei procedimenti avviati da Stanley nei confronti di esponenti delle Fiamme Gialle e dei Monopoli di Stato. «Stanleybet persiste – continua Ginestra – nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentanti della società, su indicazione del Comando Generale della Guardia di Finanza».

A tale proposito Stanleybet ha risposto respingendo l’affermazione di aver mai chiamato in giudizio funzionari di polizia giudiziaria o dipendenti dei Monopoli di Stato che eseguivano gli  ordini delle Procure. In una nota di risposta all’interrogazione di Guidesi il book maker anglomaltese ha sottolineato che l’azione  di citazione in giudizio per il risarcimento del danno derivante dalla reiterazione dei sequestri ad iniziativa degli agenti di polizia giudiziaria (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, ecc.) non riguarda quei funzionari mandati dai pubblici ministeri: «Ciò non è mai accaduto né potrebbe accadere – si legge in un comunicato. – È però vero che Stanleybet ha chiamato in giudizio per il risarcimento del danno funzionari che, di propria iniziativa, senza alcun ordine della Magistratura, hanno violato consapevolmente, e quindi con colpa grave, il giudicato della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione, andando a sequestrare Ctd Stanleybet che erano già stati chiusi e riaperti dalla Magistratura, che aveva già verificato la regolarità e la legittimità dell’attività». L’avvocato difensore dei centri Stanley Daniela Agnello, su questo tema, ha  dichiarato a TS: «In tema di citazioni a giudizio degli agenti di polizia giudiziaria per reiterazione dei sequestri a seguito di giudicati cautelari o altro, segnalo che l’autorità giudiziaria si è già pronunciata in proposito accogliendo la domanda di Stanleybet e dichiarando testualmente “la sussistenza di colpa grave nella condotta degli agenti nel sequestro penale operato ai danni di un Ctd Stanleybet”. Si tratta della prima sentenza emessa dai giudici italiani e in particolare dal Tribunale di Roma, sezione distaccata di Ostia. Gli agenti in quel procedimento erano costituiti in giudizio a mezzo di un difensore privato. Negli ultimi anni si è assistito a numerosi episodi in cui Ctd Stanleybet sono stati sottoposti a 3, 4 o 5 sequestri consecutivi per le medesime circostanze e sugli stessi presupposti, violando i giudicati cautelari e i provvedimenti dell’autorità giudiziaria».

Passaggi delicati che prescindono da un invito al confronto e alla collaborazione, da parte di Stanleybet, che comunque resta valido. Nel dibattito con Agisco è intervenuta anche un’altra associazione di categoria, Acogi, nata nel 2009 da un gruppo di titolari di centri di trasmissione dati collegati ad operatori esteri di raccolta di gioco, e che ha sempre sostenuto la necessità di una regolamentazione in materia di scommesse più chiara e precisa in linea con i principi del Trattato in modo da risultare non soggetta a interpretazioni varie e discordanti. L’associazione, guidata da Ugo Cifone (da cui prende il nome la sentenza della Corte di Giustizia Costa-Cifone che ha confermato le tesi di Stanley in merito alle discriminazioni subite con i bandi Bersani), ha espresso il proprio favore rispetto a quanto proposto dai vertici di Stanleybet al presidente e al vicepresidente dell’associazione Agisco, ossia l’idea di fare fronte comune per permettere al betting italiano di superare storture e squilibri che incombono come un “peccato originale”. Non solo, è arrivata una proposta concreta: sarebbe il caso, si legge nella nota di Acogi, che «il Legislatore italiano, aderendo alle pronunce ed ai principi espressi dalla Corte di Giustizia Europea, intervenisse con delle norme transitorie che legittimino l’operatività dei Ctd legati a bookmaker esteri che hanno subito discriminazioni dal sistema concessorio- autorizzatorio». «Sulla questione – ha dichiarato il presidente Cifone – sarebbe auspicabile che il Bando del 2016 venisse preventivamente sottoposto al vaglio della Corte di Giustizia in modo da evitare errori e con l’obiettivo di costruire un assetto normativo chiaro ed inequivocabile. L’obiettivo comune è quello di rendere inattaccabile il settore delle scommesse italiane».

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza autorizzazione, Zanetti (sottoseg. Economia): “Avvocatura di Stato tutelerà funzionari Monopoli chiamati in giudizio dagli operatori“

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza autorizzazione, Zanetti (sottoseg. Economia): “Avvocatura di Stato tutelerà funzionari Monopoli chiamati in giudizio dagli operatori“

17/09/2014 Ore 19:25

Scommesse senza autorizzazione, Zanetti (sottoseg. Economia): “Avvocatura di Stato tutelerà funzionari Monopoli chiamati in giudizio dagli operatori“

ROMA – I funzionari dell`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari della Guardia di Finanza chiamati in giudizio da Stanleybet saranno tutelati dall`Avvocatura di Stato. E` quanto ha spiegato il sottosegretario all`Economia, Enrico Zanetti, in risposta all`interrogazione di Guido Guidesi (Lega Nord) di una settimana fa, in cui chiedeva al ministro dell`Economia le misure di tutela dei funzionari coinvolti nelle operazioni di sequestro e di chiusura dei punti vendita e poi diffidati dal bookmaker inglese. “I funzionari e i dirigenti, nel caso di ricezione di atti di diffida (o, eventualmente, di citazioni in giudizio), devono notiziare l`Avvocatura dello Stato che si assumerà l`onere di tutela legale ed, eventualmente, processuale“. Solo nel corso dell`anno 2014, ha ricordato Zanetti, “sono stati notificati oltre 60 atti di diffida nei confronti di altrettanti funzionari“. Il sottosegretario ha anche ribadito che il riordino del settore dei giochi è previsto all`articolo 14 della delega fiscale. FP/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

GIOCO NEWS

Agisco: "Scommesse senza concessione, aspettiamo decisioni organi giustizia"

"Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad Adm, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti".

Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agiscoin merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l’azienda britannica annunciava che sosterrà l’azione legale Snai Servizi al Tar Lazio.

Secondo Agisco la lettera conferma come “la rete dei Ctd sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole". "Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? È auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell’amministrazione concedente".

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – "non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati Adm ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l’attività dei Ctd. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite Ctd non è compatibile con l’art.88 del Tulps. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?".

"Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori Adm, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze".

 

AGIPRONEWS

11/09/2014 Ore 14:36

Scommesse senza concessione, Ginestra (Agisco) risponde a Stanleybet: “Attendiamo giudizio della magistratura“

ROMA – “Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti“.  Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agisco, in merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l`azienda britannica annunciava che sosterrà l`azione legale Snai Servizi al Tar Lazio. 

Una lettera – spiegano da Agisco – che conferma coma “la rete dei CTD sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole“. “Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? – si legge ancora nella nota – E` auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell`amministrazione concedente“.

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – “non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L`azione informativa e legale dell`Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all`affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l`attività dei CTD. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l`art.88 del TULPS. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?“. 

 “Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d`informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze“. RED/Agipro

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COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

Comunicato stampa

Francesco Ginestra, Presidente AGISCO

Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti.

La “lettera aperta” conferma che la rete dei CTD è cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole. In questi procedimenti si è costituita ADM a difesa dell'applicazione della normativa in materia? Si sono costituiti i Ministeri interessati? Si sono costituiti i maggiori operatori di gioco che raccolgono scommesse sportive? Si sono costituite le altre associazioni di categoria? No, o in parte minima ed irrilevante. Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori?

E' auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell'amministrazione concedente.

Nonostante gli investimenti di Stanleybet nell'assistenza legale alla propria rete non autorizzata dallo Stato italiano, l’operatore di CTD non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l'attività dei CTD. L'attività mediatica e di comunicazione della Stanleybet e delle altre società che operano tramite CTD, non impedisce che alcuni gestori di CTD, dopo i provvedimenti delle Questure, decidano di recedere dai contratti di raccolta.

Comprendo che Stanleybet non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l'art. 88 del TULPS, poiché contrasta con le esigenze di adeguato controllo e spezzetta il sistema di raccolta delle scommesse. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?

Vogliamo interrogare sul punto la Direzione Nazionale Antimafia?

Stanleybet persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società, su indicazione del Comando Generale della Guardia di Finanza. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze.  

Approfondimenti:

2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

2014.09.11 – COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

9 settembre 2014 – 12:42

“Chiedo solo che in Italia ci sia un sistema ben definito per le scommesse sportive. Nella battaglia che sto portando avanti sto chiedendo allo Stato di intervenire affinché non esista il doppio regime pubblico e privato. Le risposte, almeno quelle che attendevo, non sono ancora arrivate”. Maurizio Ughi, amministratore unico di Snai Servizi, commenta così ad Agimeg la nota di John Whittaker, ceo Stanleybet. Con la stessa il bookie di Liverpool aveva accusato Agisco di “attaccare il sistema dei ctd, puntando alla destabilizzazione del sistema concessorio”.

“Le mie idee non cambiano, nonostante questa comunicazione così aggressiva da parte di Stanleybet – spiega Ughi -. Non so cosa succederà nel 2016, se lo Stato riuscirà a risolvere il difficile nodo delle scommesse, a venire incontro alle rivendicazioni di Stanley e a risolvere le loro presunte discriminazioni. Io sto solo spronando lo Stato italiano a prendere un indirizzo ben preciso. Nel 2016, nel caso decidessi di aprire un negozio per le scommesse sportive, vorrei avere bene chiara la situazione. Le recenti azioni di Snai Servizi, gli appelli alla politica, servono soprattutto a mettere in luce una distinzione elementare, ovvero tra le scommesse pubbliche e quelle private. Nel primo caso si parla della vendita di un bene pubblico attraverso una disciplina statale, nel secondo si parla di un atto individuale indipendente da quanto regolamentato in Italia. Nessuno vuole portare avanti una battaglia contro i Ctd, ma per la tutela del cittadino è bene stabilire che non può restare in piedi un doppio regime”.
Per quanto riguarda la nota pubblicata da Whittaker, Ughi affronta una questione nel merito. “Mi viene da pensare solo una cosa – conclude Ughi – ma considerando anche la presunta discriminazione, questo mi autorizza davvero ad aprire tutti i punti che voglio?”. cz/AGIMEG

 

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria”

09/09/2014 Ore 16:00

Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria“

ROMA – La decisione di Stanleybet di sostenere l`azione legale di Snai Servizi al Tar Lazio "è solo un altro argomento farsi pubblicità e riportare in ballo il fatto che esiste". Questo il pensiero di Maurizio Ughi, amministratore di Snai Servizi, in merito alla lettera inviata da John Whittaker, Ceo di Stanleybet. "Il problema di Stanleybet ora è rappresentato più dagli altri `dirimpettai` (gli altri operatori non autorizzati che hanno una rete di centri sul territorio italiano, ndr) che non dai concessionari di Stato. Si preoccupano della concorrenza degli altri Ctd. Quello che combatto io lo dovrebbero combattere anche loro visto che il tono della lettera mi sembra molto preoccupato".

"Io, a differenza dei proprietari di Stanleybet, mi comporto in maniera diversa – ha spiegato Ughi ad Agipronews – me la prendo con lo Stato italiano che ritengo inadempiente nei confronti dei concessionari italiani, perché prima rilascia concessioni con regime di esclusiva e poi di fatto il regime non esiste. Sto semplicemente rivendicando che non può esistere un doppio regime". "Negli ultimi tempi abbiamo deciso di alzare i toni, scrivendo anche al Presidente Renzi – ha precisato Ughi – perché nel 2016 ci sarà una nuova gara, dunque l`azzeramento della rete e la sua ricostruzione dal punto di vista amministrativo: per questo lo Stato deve fare chiarezza. C`è una legge e non tutti la rispettano, per questo io chiedo chiarezza che è quello che serve a un`impresa e lotterò fin quando lo Stato italiano non si sveglierà da questo torpore e da questa indifferenza".

FP/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

09/09/2014 Ore 11:17

Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

ROMA – Stanleybet sarà al Tar Lazio a sostenere l`azione di Snai Servizi sulla richiesta avanzata ai Monopoli di Stato di poter raccogliere scommesse senza concessione. E` quanto si legge in una lettera aperta inviata da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, a Maurizio Ughi, presidente di Snai Servizi, e Francesco Ginestra, presidente di Agisco.

"Ci saremo anche noi, ad adiuvandum non della vostra singola proposta, ma del fatto che non vi abbiano risposto. Perché almeno una risposta, negativa, ve la meritavate" si legge nella lettera di Whittaker, che ritiene "surreale che mentre noi avremmo voluto e vorremmo, se ci fosse stato e ci fosse oggi consentito, essere concessionari, sembra che Voi, invece, vorreste, se Vi fosse consentito, diventare CTD".

Se il Governo italiano dovesse puntare su nuove norme ancora più restrittive nei confronti dei centri collegati a operatori a Stanleybet, queste saranno "censurate dai Giudici europei e disapplicate dai tribunali italiani. E i CTD si rafforzeranno come fenomeno indipendente, anzicché divenire parte del sistema". Secondo Whittaker "è necessario che le Autorità italiane mantengano lucidità e chiarezza nel perseguimento dell`obiettivo di salvare il sistema concessorio, non di farlo fallire definitivamente". Un obiettivo che non può essere raggiunto condividendo gli obiettivi "con i rappresentati dei Concessionari, con Stanleybet e con altri legittimi rappresentanti dei CTD per trovare una soluzione condivisa, nell`interesse della collettività, non di Maurizio Ughi e Francesco Ginestra".

RED/Agipro

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Qui il testo integrale della Lettera Aperta: 2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIPRO : Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati

02/09/2014 Ore 12:40

Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati“

ROMA – Le istituzioni e le autorità italiane, a partire dall`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, devono al più presto avviare una collaborazione per contrastare in maniera efficace i centri scommesse non autorizzati, estirpandoli dal territorio nazionale. E` quanto chiede l`associazione Agisco (Associazione Giochi Scommesse), in un comunicato stampa che ripercorre le recenti pronunce dei tribunali e le notizie di cronaca relative alla presenza di punti gioco collegati a operatori esteri non autorizzati.
Solo con un`azione coordinata e incisiva “il mercato potrà conoscere la sua reale dimensione e il suo valore – si legge nel comunicato – e sarà possibile consentire agli operatori nazionali ed internazionali di fare adeguate e ponderate valutazioni di investimento in vista del nuovo assetto del 2016“.

L`ultima pronuncia del Consiglio di Stato, ricorda Agisco, ha ribadito la legittimità del sistema italiano, che prevede una concessione ministeriale e un`autorizzazione di polizia. “In questo contesto, ancora caratterizzato da persistenti contrastanti giurisprudenziali e conseguente incertezza del diritto, è necessario e indifferibile, come più volte invocato da questa Associazione, che a partire da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), tutte le istituzioni e autorità preposte, a livello centrale e periferico, diano vita al già auspicato coordinamento e collaborazione operativa affinché l`attività dei CTD venga efficacemente contrastata ed estirpata dal territorio nazionale“.
RED/Agipro

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