ACCORDO STATO REGIONI SUI GIOCHI – RIMANDATO AL 15 DICEMBRE

ACCORDO STATO REGIONI SUI GIOCHI – RIMANDATO AL 15 DICEMBRE

Dopo l'incontro di oggi fra Governo e Conferenza Unificata Stato Regioni nuovo appuntamento per il 15 dicembre.

Di seguito il testo integrale proposto dal Governo.

RIORDINO DEL SETTORE DEL GIOCO

Proposta del Governo alla Conferenza unificata il 17/11/2016

PREMESSA

La Conferenza unificata ha avviato, il 5 maggio scorso, il confronto sulla regolazione del settore dei giochi.

La legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 936) dispone, infatti, che, in sede di Conferenza unificata, siano definite:

  1. le caratteristiche dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico;
  2. i criteri per la distribuzione e concentrazione territoriale dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico.

La finalità delle relative scelte è quella “di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età”.

GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE

In coerenza con questa impostazione l'obiettivo che si propone il Governo è regolare la distribuzione dell'offerta di gioco diffusa nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali.

Nel passato, nel tentativo, giusto, di porre argine alla diffusione incontrollata dell’offerta di gioco illegale, si è pensato che bastasse aumentare quello legale moltiplicando l’offerta nel territorio, in particolare delle slot. Tutto ciò ha indotto a scelte, in generale restrittive, messe in atto dagli enti locali.

A fronte di questo quadro la soluzione prospettata dal Governo è quella di ridurre l’offerta di gioco pubblico e, dunque, l'esposizione dello Stato, in un settore che se, da un lato, garantisce importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015; 4,5 miliardi dai soli apparecchi slot), dall'altro misura conseguenze sociali che non possono più essere trascurate.

LE SCELTE GIÀ FATTE

Nel percorso in parte tracciato dall'articolo 14 della delega fiscale abbiamo provveduto ad adottare, nella legge di stabilità 2016, alcuni provvedimenti coerenti con la suddetta impostazione e in particolare:

  • la riduzione di almeno il 30% delle AWP in circolazione, attraverso la riduzione effettiva delle macchine disponibili;
  • la determinazione di un numero massimo consentito di 10.000 sale e di 5.000 corner per le scommesse, con la conseguente concentrazione dei punti vendita;
  • il passaggio alle AWP esclusivamente da remoto (upgrade tecnologico);
  • la drastica riduzione degli spazi pubblicitari;
  • l'innalzamento del PREU.

GLI ULTERIORI PASSI

Si tratta ora di concludere, con una intesa, il confronto con gli enti locali.

A tale scopo il Governo propone una serie di misure il cui fine è quello di realizzare una forte riduzione dell'offerta attraverso una sensibile contrazione e concentrazione dei punti vendita e un innalzamento dei loro standard qualitativi in un’ottica di contrasto alla ludopatia.

LA PROPOSTA

La proposta del Governo, anche dopo i vari incontri con gli Enti locali e tenendo conto delle istanze da loro formulate, si articola come segue:

  1. ridurre l'offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita. Attraverso:

    • la eliminazione dell’offerta di gioco dai c.d. esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri);
    • la eliminazione progressiva delle AWP nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi.
    • allo scopo di rendere credibili questi obiettivi proponiamo di anticipare (con un emendamento alla legge di bilancio) al 31 dicembre 2017 la prevista riduzione di almeno il 30% delle Awp, a partire dai generalisti secondari e dai bar e dai tabacchi, con criteri dimensionali relativi alla superficie dei locali da definire con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze entro il 28 febbraio 2017.

I punti vendita oggi abilitati alla installazione di AWP (non tutti necessariamente ne detengono attualmente) sono 98.600 ca, così suddivisi:

  1. 69.000 ca tra bar e tabacchi (di cui 56.000 bar ca e oltre 13.000 tabacchi);
  2. 29.600 ca sale e punti gioco così suddivisi:
  • 8.000 ca esercizi generalisti secondari,
  • 2.800 ca sale VLT,
  • 200 ca sale Bingo,
  • 5.000 ca sale giochi,
  • 5.600 ca negozi,
  • 8.000 ca corner.

L'effetto del provvedimento di anticipazione al 2017 della riduzione di AWP, a cominciare dai bar e tabacchi e dai generalisti secondari, comporta, in un anno, come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la riduzione a 264.674 macchine ca (in quanto il 30% si applica ai 378.109 ca apparecchi esistenti al 31 luglio 2015). Considerando che attualmente gli apparecchi presenti sul mercato sono ca 397.211, la riduzione effettiva sarà di oltre il 33%.

Ciò significa togliere definitivamente dal mercato 132.537 ca macchine così suddivise: 114.000 ca AWP da bar e tabacchi (oggi ne sono installate 221.000 ca) e 19.000 ca dai generalisti secondari.

Di conseguenza dal 1° gennaio 2018 il numero delle AWP sarà così distribuito sul territorio nazionale:

Regione

Nr. Apparecchi attivi in esercizio 31/7/2015

Nr. Apparecchi attivi in esercizio 9/11/2016

Nr. Apparecchi attivi al 31.12.2017

ABRUZZO

10.201

10.717

7.141

BASILICATA

3.730

3.918

2.611

CALABRIA

16.853

17.705

11.797

CAMPANIA

39.171

41.151

27.420

EMILIA ROMAGNA

31.781

33.387

22.247

FRIULIVENEZIAGIULIA

8.466

8.894

5.926

LAZIO

37.831

39.743

26.482

LIGURIA

10.129

10.640

7.090

LOMBARDIA

58.790

61.757

41.151

MARCHE

9.396

9.871

6.577

MOLISE

2.449

2.573

1.714

PIEMONTE

27.284

28.663

19.099

PUGLIA

23.296

24.473

16.307

SARDEGNA

13.816

14.514

9.671

SICILIA

20.101

21.117

14.071

TOSCANA

22.941

24.100

16.059

TRENTINOALTOADIGE

4.020

4.223

2.814

UMBRIA

5.319

5.587

3.723

VAL D'AOSTA

749

787

524

VENETO

31.786

33.391

22.250

Totale

378.109

397.211

264.674

 

Tutto ciò comporta anche la realistica previsione di riduzione di circa il 30/35% complessivo dei punti vendita tra bar e tabacchi e generalisti secondari che ospitano Awp.

Successivamente, a seguito della programmata eliminazione degli apparecchi AWP da bar e tabacchi, i punti vendita si ridurranno ulteriormente.

Perciò, a regime, i punti vendita in cui potranno essere presenti le AWP, rispetto agli attuali 98.600 ca, saranno così distribuiti:

un numero massimo di 18.000 ca sale e punti gioco, rispetto ai 29.600 attuali, (con una effettiva riduzione di oltre 10.000 punti vendita ca), così articolati:

  • 10.000 agenzie o negozi aventi come attività prevalente la vendita di prodotti di gioco pubblici (come previsto dalla legge di stabilità 2016),
  • 5.000 ca sale giochi,
  • 3.000 ca sale VLT e Bingo

e la quota residua di esercizi che disporranno di aree o locali dedicati secondo i criteri dimensionali relativi alla superficie dei locali.

Entro tale data andrà pure definita la distribuzione territoriale dei punti gioco, in maniera omogenea, sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna Regione o area territorialmente individuata. I suddetti criteri e la loro applicazione saranno definiti in sede tecnica della Conferenza unificata.

2) innalzare il livello qualitativo dei punti gioco.

A tal fine introdurre, per i punti gioco che rimangono dopo la riduzione di cui sopra, una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) e un rigoroso sistema di controlli.

In questo nuovo contesto vanno considerate valide, in materia di distanze, le decisioni normative adottate finora dagli enti locali, con la eccezione dei punti gioco di tipo A, nei limiti del numero di punti gioco che saranno ammessi nelle Regioni o aree, come previsti al punto 1), così come definiti in sede tecnica della Conferenza unificata.

  • Sono ricompresi nella classe A i punti di vendita gioco che rispondano alle seguenti caratteristiche e/o ad altri criteri che verranno condivisi in sede di Conferenza con gli Enti locali:

    • controllo all’ingresso, con documento d’identità e videosorveglianza;
    • eliminazione di immagini eccessive che inducano al gioco;
    • standard di arredo interno e luci, più segnaletica esterna che attesta la certificazione pubblica (modello “T” di tabacchi);
    • rispetto di vincoli architettonici;
    • formazione specifica per gli addetti anche con approccio di contrasto alla ludopatia;
    • rispetto di limiti minimi sui volumi di spazio dedicati al gioco e sui numeri minimi e massimi di apparecchi adibiti al gioco;
    • trasparenza delle comunicazioni in materia di gioco;
    • obbligo di segnalazione di soggetti patologici ai servizi sociali del comune e divieto di accesso per persone soggette alla ludopatia ed inserite in programma di recupero dalla ludopatia stessa.
  • i punti gioco che superino i limiti numerici territorialmente stabiliti (come indicato nel punto 1) o non rispettino le caratteristiche previste per la classe A saranno classificati di tipo B e per essi varrebbero i vincoli di distanza imposti dagli enti territoriali e, in aggiunta, si dovrebbero comunque imporre limiti minimi sui volumi considerati necessari e idonei ad offrire gioco pubblico (metrature e numero apparecchi), ivi compresi le aree dedicate dei corner e il loro arredo/accesso; nonché sulla trasparenza delle comunicazioni in materia di gioco.
  1. definire un sistema di regole in materia di orari e di controlli.
  • Stabilire per tutti i punti gioco, in materia di orari, una apertura minima di 10 ore per le AWP, dalle 14 alle 16 ore per le sale scommesse e per le sale bingo , la cui distribuzione nell'arco della giornata va definita in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti  che verranno definiti.
  • Inasprire i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai comuni.
  1. accentuare l'azione preventiva e di contrasto alla ludopatia. A tal fine:
  • Impegnare il Governo all'apertura di un confronto a livello europeo per favorire una legislazione comunitaria omogenea sulla pubblicità.
  • Prevedere, che le nuove AWP da remoto mantengano le caratteristiche attuali di bassa giocata e bassa vincita escludendo, pertanto, la possibilità di utilizzare banconote o qualsiasi altra forma di moneta elettronica ed inoltre contengano nuovi interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti della ludopatia, quali ad esempio:
  1. strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa;
  2. messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata dello stesso;
  3. abbassamento degli importi minimi delle giocate;
  • Per le VLT eliminare la possibilità di effettuare giocate di valore superiore a 200 (duecento) euro;
  • Adottare regole e incentivi per la rottamazione delle AWP che vengono dismesse a seguito sia della riduzione prevista di almeno il 30%, sia della sostituzione con la  adozione delle AWPR.
  1. completare l'intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi.

A tal fine, oltre ad applicare tutte le decisioni di cui sopra:

  • predisporre le normative necessarie per il passaggio al sistema del "margine" per il calcolo delle entrate pubbliche;
  • realizzare, in collaborazione col Ministero degli Interni e gli enti locali interessati, una revisione dell'attuale disciplina dei Casinò, finalizzata al risanamento del settore e a una razionale distribuzione nel territorio nazionale, anche allo scopo di aiutare la scelta di ridurre la frammentazione della attuale diffusione territoriale del gioco.
  • completare con il Ministero dell'Agricoltura le modalità di rilancio del settore ippico e della Lega ippica.

6) assicurare un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma; il monitoraggio è affidato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si avvarrà del partner tecnologico Sogei. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze riferirà periodicamente sui risultati del monitoraggio alla Conferenza Unificata che potrà decidere di consultare esperti ed istituti specializzati.

La conclusione dei lavori della Conferenza Unificata verrà tradotta in un decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze.

17/11/2016

RASSEGNA STAMPA – RIORDINO GIOCHI – RACCOLTA NEWS

RASSEGNA STAMPA – RIORDINO GIOCHI – RACCOLTA NEWS

AGIMEG – Giochi, esclusiva Agimeg: ecco tutte le griglie del documento condiviso tra Governo ed Enti Locali, con gli esercizi, divisi per tipologia di gioco, regione e provincia, che violano le distanze dai luoghi sensibili

È certamente l'argomento più caldo dell'estate per quanto riguarda il settore del gioco.

L'accordo tra Governo ed Enti locali è infatti atteso da tutti gli operatori per definire le nuove strategie che disegneranno il mercato del gioco in Italia nei prossimi anni.

Nel documento che il sottosegretario all'Economia con delega ai Giochi, Pier Paolo Baretta, ha illustrato agli enti locali durante il tavolo tecnico della scorsa settimana e che Agimeg ha potuto visionare in anteprima, ci sono anche una serie di griglie sull'indagine fatta sulla distribuzione di sale scommesse, sale bingo ed apparecchi sul territorio italiano.

La distribuzione riguarda le singole regioni e provincie e le violazioni, divise per tipologie di giochi, dai luoghi sensibili quali scuole, sanità, sport e luoghi di culto.

Nelle griglie sono evidenziate anche la distribuzione media degli apparecchi per numero di esercizi.

Ecco in anteprima tutte le tabelle del documento:

  • All. EserciziRegioni all. 1 – Media numero di apparecchi per esercizio diviso per provincia
  • All. EserciziRegioni all. 2 – Totale esercizi, per tipologie di gioco, che violano distanze da luoghi sensibili diviso per regione con percentuale di riduzione
  • All. EserciziRegioni all. 3 – Dettaglio esercizi per tipologia di gioco (scommesse, bingo, apparecchi) presenti vicino a luoghi di sport, scuole, sanità e luoghi di culto
  • All. EserciziRegioni all. 4 – Dettaglio esercizi per tipologia di gioco (scommesse, bingo, apparecchi) violano distanza 500 metri da luoghi di sport, scuole, sanità e luoghi di culto

AGIMEG – Giochi, le distanze minime dai luoghi sensibili possono mettere fuori legge fino al 97,5% delle agenzie di scommesse, il 100% delle sale bingo, e oltre il 94% dei punti slot

Le distanze minime dai luoghi sensibili possono mettere fuori legge fino al 97,5% delle agenzie di scommesse, il 100% delle sale bingo, e oltre il 94% dei punti slot.

Sono dieci le regioni che hanno adottato i distanziometri: Abruzzo, Liguria e Trentino Alto Adige impongono una distanza di almeno 300 metri dai luoghi sensibili; si passa a 500 metri in Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta.

Nel caso delle agenzie di scommesse, la regione con la percentuale più alta di sale a norma è il Trentino Alto Adige (dove comunque il 69% dei punti non rispetta il distanziometro, e quindi 116 punti su 168 non sono a norma).

All'estremo opposto la Puglia, dove addirittura il 97,5% è troppo vicino a un luogo sensibile (1.204 su 1.235).

Nel caso dei bingo, in Abruzzo un terzo delle sale non rispetta le distanze (2 su 6); in Liguria (6 sale), Puglia (7), Trentino Alto Adige (2) e Umbria (2) tutte le sale sono fuorilegge.

Nel caso delle slot, le sale irregolari vanno dal 66,3% della Valle d'Aosta (114 su 172), al 94,2% della Puglia (4.378 su su 4.648). 

Rendere più flessibili le leggi regionali – tagliando l'elenco dei luoghi sensibili – potrebbe produrre effetti contenuti. Se si considerassero solo le scuole ad esempio, nel caso delle agenzie di scommesse si avrebbe una forbice che va dal 50,6% dei punti irregolari in Trentino (la cerchia dei punti irregolari scenderebbe da 116 a 85), al 96,2 della Puglia (ora si arriva al 97,5%, in pratica si passerebbe dalle attuali 1.204 agenzie irregolari, a 1.188).

Una maggiore flessibilità si avrebbe se come luoghi sensibili venissero scelti i soli impianti sportivi come campi da calcio da tennis. In questo caso in Abruzzo solo il 19,3% delle agenzie di scommesse sarebbe fuori norma, contro il 75,1% attuale (in pratica da 327 agenzie fuori norma, si passerebbe a 84). Più marcati gli effetti in Valle d'Aosta, dove il 55,5% delle agenzie violerebbe comunque il distanziometro (ora sono il 77,8%). Tre regioni poi sono comunque vicine al 50%: Liguria (46,1%), Toscana (47,7%) e Friuli Venezia Giulia (49,5%). gr/AGIMEG

Maggiori informazioni

RACCOLTA NEWS SU RACCOLTA GIOCHI 2015 E SU CONFERENZA UNIFICATA STATO REGIONI

RACCOLTA NEWS SU RACCOLTA GIOCHI 2015 E SU CONFERENZA UNIFICATA STATO REGIONI

Giochi, Baretta (sottosegr. Mef): "Entrate fiscali per il 2015 pari a 8,7 miliardi di euro, spesa complessiva pari a 17,5 miliardi"

"La differenza tra la raccolta complessiva 2015 risultante dalla tabella che precede e la raccolta 2015 suddivisa per regioni, dipende dalla raccolta effettuata mediante giochi a distanza, comprensivi delle scommesse sportive". E' quanto afferma in commissione Finanze alla Camera il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, rispondendo all'interrogazione presentata ieri dal gruppo Si-Sel sui dati della raccolta nel 2015. Baretta ricorda che "l’Agenzia fa presente che le entrate fiscali per il 2015 sono risultate pari a 8,7 miliardi di euro. Si sottolinea infine che per determinare la «spesa» nel settore del gioco, dalla raccolta registrata ogni anno deve essere sottratta la somma restituita in vincite. Per il 2015, il totale complessivo della spesa è risultato pari a 17,5 miliardi di euro, di cui circa il 50 per cento è affluito all’erario". Il sottosegretario specifica "come il fatto che il dato relativo al totale della raccolta complessiva del gioco d’azzardo con riferimento all’anno 2015, suddivisa per Regione, risulti inferiore al dato relativo al totale della raccolta complessiva distinta per tipologia di gioco, dipende dalla circostanza che la raccolta del gioco a distanza non può essere riferita a specifiche aree geografiche". dar/AGIMEG

Giochi 2015: a Lombardia, Lazio e Campania il 40% della raccolta (28,4 miliardi)

ROMA – La Lombardia è la regione nella quale si è puntato di più nel corso del 2015. Sono 14 i miliardi di euro raccolti nella regione dai giochi (+1,4% rispetto al 2014), circa il 20% del totale nazionale relativo alla sola rete fisica – il gioco online non è attribuibile a porzioni di territorio – che è pari a 71,2 miliardi (+1,7%). Nei dati illustrati dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, alla Commissione Finanze della Camera, emerge che il secondo posto è occupato dal Lazio, a 7,6 miliardi (-0,5), seguito dalla Campania a 6,8 miliardi (+4,6%). Insieme, le tre regioni hanno totalizzato 28,4 miliardi, il 40% del totale. Dietro Lombardia, Lazio e Campania ci sono Emilia Romagna (5,9 miliardi) e Veneto (5,8 miliardi). LL/Agipro

 

Giochi, la Lombardia la regione dove si è giocato di più nel 2015. Sul podio anche Lazio e Campania. Ecco la raccolta divisa per regione

Quella che segue è la divisione della raccolta, derivante dal settore dei giochi, per l'anno 2015 per ognuna delle 20 regioni italiane.

REGIONE

Raccolta di giochi 2015

ABRUZZO

1.875

BASILICATA

486

CALABRIA

1.651

CAMPANIA

6.821

EMILIA ROMAGNA

5.994

FRIULI VENEZIA GIULIA

1.348

LAZIO

7.611

LIGURIA

1.880

LOMBARDIA

14.065

MARCHE

1.818

MOLISE

352

PIEMONTE

5.060

PUGLIA

4.074

SARDEGNA

1.542

SICILIA

3.890

TOSCANA

4.566

TRENTINO ALTO ADIGE

1.180

UMBRIA

1.029

VALLE D’AOSTA

132

VENETO

5.850

TOTALE (*)

71.225

(*) Dati in milioni di euro. Dal totale manca il gioco online che non è identificabile territorialmente

 

Giochi, nel 2015 il 55% della raccolta derivante da Newslot e Vlt. Ecco come hanno tentato la fortuna gli italiani nel 2015

Lo scorso anno la raccolta derivante dal mercato del gioco è stata di 88.249 milioni di euro, ma la spesa reale (cioè la differenza tra la raccolta e le vincite) è stata di 17,5 miliardi. Oltre la metà della raccolta deriva dal segmento dell’intrattenimento di cui fanno parte Newslot e Vlt. Ecco come gli italiani hanno tentato la fortuna, lo scorso anno, su ogni singolo gioco:

Gioco

Raccolta 2015

Newslot

25.963

VLT

22.198

Comma 7

230

Bingo

1.598

Gioco a base ippica

636

Gioco a base sportiva (scommesse, Totocalcio, etc.)

5.592

Giochi numerici a totalizzatore (SuperEnalotto, Winforlife, etc.)

1.055

Lotterie e Gratta e Vinci

9.063

Lotto

7.077

Giochi di abilità a distanza a torneo

727

Giochi di carte organizzata in forma diversa dal torneo

e giochi di sorte a quota fissa

12.502

Scommesse Virtuali

1.067

Betting Exchange

541

Totale

88.249

(*) Dati in milioni di euro

Giochi, nel 2015 raccolti 88 miliardi (+4,5%): boom per le scommesse e i casinò online

ROMA – Le scommesse sportive e i giochi da casinò online trainano in positivo la raccolta 2015 dei giochi made in Italy, chiusa sopra gli 88 miliardi di euro (+4,5%): i dati sono stati illustrati dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, alla Commissione Finanze della Camera. Per le scommesse la raccolta ha superato i 5,5 miliardi (+31,6%), mentre i giochi online a quota fissa (che includono oltre ai giochi da casinò e le slot, anche il poker cash) superano i 12,5 miliardi (+7,9%). In crescita anche il Lotto (7 miliardi, 6,8%), mentre il trend è meno accentuato per slot e Vlt, che raccolgono rispettivamente 25,9 miliardi (+2,3%) e 22,2 miliardi (+3,8%), ma che insieme rappresentano oltre la metà, il 54,6%, dell’intera raccolta gioco. Tra i giochi in crescita anche il betting exchange, le scommesse in cui gli utenti possono sia puntare che fare da banco: la raccolta lorda è più che raddoppiata, toccando i 541 milioni di euro (+163,9%).   PG/Agipro

Giochi, entrate tributarie: 3,4 miliardi (+13,8%) nei primi tre mesi del 2016

ROMA – Le entrate totali fra gennaio e marzo 2016 relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) sono pari a 3.397 milioni di euro  (+413  milioni  di  euro,  pari  a  +13,8% rispetto allo stesso periodo del 2015). E’ quanto si legge nel bollettino diffuso oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Considerando solo le imposte indirette, il gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 3.303 milioni di euro (+404 milioni di euro, pari a +13,9%). PG/Agipro

Conferenza Unificata: al vaglio del Mef certificazione delle sale e riduzione degli esercizi con slot machine

ROMA – Una certificazione delle sale specializzate per superare il vincolo delle distanze dai luoghi sensibili, riduzione delle slot (almeno il 30%) e “taglio” degli esercizi autorizzati a installarle, maggiori responsabilità a baristi e tabaccai che dovranno “filtrare” l’accesso al gioco e che saranno responsabili di eventuali abusi. Sono alcune delle ipotesi su cui sta lavorando il Ministero dell’Economia – secondo quanto apprende Agipronews da fonti vicine al dossier – alle prese con la difficile intesa con regioni e comuni per sciogliere – come prevede la legge di Stabilità 2016 – il nodo della distribuzione sul territorio dei punti vendita di giochi. In vista delle prossime convocazioni della Conferenza Unificata si discuterà anche degli orari di apertura: il Mef starebbe ragionando su un massimo di 10-12 ore ma sul punto la trattativa resta apertissima e rimane ampia la disponibilità a lasciare l’ultima parola agli enti locali. Si sta anche considerando – su esplicita richiesta degli enti locali – la possibilità di girare una parte della ricca torta di introiti fiscali a sindaci e governatori. Sul punto il Mef non cederà un euro, quindi eventuali risorse dovranno essere “aggiuntive” all’attuale gettito, che il Sottosegretario Baretta ha quantificato in 8,7 miliardi per il solo 2015. Tornando alla proposta del Mef le sale dedicate – scommesse, Bingo, locali con slot e Vlt – dovranno avere certe caratteristiche di sicurezza, in particolare presidio all’ingresso e formazione di preposti e gestori (che saranno chiamati a nuove responsabilità, anche penali, in caso di abusi o di mancati controlli), per poter continuare ad operare all’interno del perimetro di distanze – tra 300 e 500 metri da scuole, chiese, ospedali – disegnato dalle leggi locali: il “pacchetto” verrà valutato e certificato da istituzioni pubbliche, probabilmente con il coinvolgimento del ministero della Salute. Tutti gli altri esercizi specializzati che non dovessero ottenere il “bollino” pubblico, dovranno chiudere o emigrare a distanza di sicurezza dai luoghi sensibili. Novità in vista anche per le slot machine: secondo le ipotesi al vaglio in questi giorni, bar e tabaccherie potrebbero essere gli unici locali autorizzati all’installazione (accanto alle sale dedicate), anche se il limite scenderà dagli attuali otto apparecchi a 4 o 5. Niente più slot in lavanderia, dunque, o negli internet point.   NT/Agipro

Riordino giochi, conflitto normativo Stato-enti locali: gare scommesse e bingo a rischio in otto regioni

ROMA – Un buco da 500 milioni: è la conseguenza che potrebbe provocare il conflitto normativo sui giochi tra Stato ed enti locali. I prossimi bandi di gara per il rinnovo delle concessioni a 15mila punti scommesse e 210 sale Bingo rischiano di andare deserti in ben otto regioni – Toscana, Liguria, Puglia, Basilicata, Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna  – e nella provincia autonoma di Bolzano, dove sono già effettive disposizioni che prevedono distanze (tra 300 e 500 metri, ndr) delle agenzie di scommesse da luoghi indicati sensibili, come scuole, ospedali, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, mentre in altre sei Regioni – Lombardia, Abruzzo, Friuli, Umbria, Calabria e provincia di Trento – il "distanziometro" è già in vigore anche per le slot machine. Lo rivela lo studio realizzato da Emmanuele Cangianelli per Mag Consulenti Associati che spiega: «il complessivo quadro normativo italiano determina per gli operatori l’assenza di condizioni minime per la partecipazione alla prossima gara per la raccolta delle scommesse: in tale contesto, diventa oggettivamente difficile per ogni operatore la quantificazione del numero di diritti ottimali (e di conseguenza anche l’offerta economia rispetto ai minimi previsti)». Dalle gare il Governo ha stimato entrate per 500 milioni: dai 15 mila diritti delle scommesse le relazioni tecniche del Servizio Bilancio di Camera e Senato hanno stimato «un gettito di 410 milioni di euro per il solo anno 2016», mentre per la gara del Bingo si prevede un gettito di «73,5 milioni di euro». A oggi sono soltanto quattro le regioni che non hanno ancora approvato una normativa per limitare il gioco sul territorio. Si tratta di Molise, Sardegna, Marche e Sicilia, le uniche, dunque, dove i bandi potrebbero svolgersi senza "ostacoli". Servirà, dunque, una soluzione politica per salvare gli introiti previsti dal Mef e contemporaneamente tutelare la salute dei cittadini: la palla passa alla Conferenza Unificata, che dovrà siglare l’intesa tra Governo ed enti locali sulla distribuzione delle sale sul territorio, come prevede la manovra 2016. Oltrepassato il termine del 30 aprile, che era stato indicato dalla legge di stabilità, il tema è oggi all’ordine del giorno della Conferenza che dovrebbe avviare il confronto. MSC/Agipro  

Giochi, fumata nera in Conferenza Unificata. Il governo non scopre le sue carte, le Regioni chiedono un tavolo tecnico

Sì è conclusa con un nulla di fatto la tanto attesa Conferenza Unificata tra Stato e Regioni che secondo la legge di Stabilità 2016 dovrebbe porre fine all'eterno conflitto normativo tra governo centrale ed enti locali. Le premesse del flop erano già emerse ieri, quando dalle Regioni era stato chiesto un ulteriore approfondimento della materia. La conferma è arrivata stamattina al termine della Conferenza delle Regioni, quando l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, incaricato di portare avanti la trattativa tra Stato ed enti locali, ha parlato di "un possibile rinvio della discussione. Siamo in attesa di un documento da parte dal governo che sintetizzi le varie posizioni. Non possiamo dare un parere sul nulla visto che non c'è ancora arrivato il documento di sintesi", ha ribadito Garavaglia lasciando intendere che avrebbe passato la palla al governo. Dal canto suo, il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, lasciando la sede della Conferenza Unificata ha ribadito che il governo non ha presentato alcun documento: "non c'era niente da depositare. Serve un documento condiviso da tutti". Baretta, che ha parlato dell'incontro odierno come dell'"avvio" di un confronto tra le parti, si è detto "fiducioso che si possa arrivare a un'intesa, spero il più presto possibile. Come governo abbiamo dichiarato la disponibilità a discutere a partire dalla tutela della salute pubblica, dalla lotta alla illegalità, dalle valutazione delle conseguenze sulla finanza pubblica". E poi è arrivato l'annuncio di un tavolo tecnico: "su richiesta degli enti locali si terrà a breve un tavolo tecnico dal quale, mi auguro, emerga un'intesa in tempi brevi". Insomma, al momento al tavolo di poker i giocatori non hanno scoperto le proprie carte, ognuno aspetta la mossa dell'altro per provare poi a rilanciare. E allora come si esce da questo impasse? La risposta l'ha fornita il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: "oggi abbiamo chiesto un rinvio per continuare il lavoro ed arrivare alla migliore soluzione possibile. Abbiamo visto che il governo è molto sensibile su questo tema, il lavoro sta procedendo, confidiamo di arrivare a un accordo in tempi brevi". Le questioni più spinose su cui si sta cercando una quadra sono il problema delle distanze dei punti gioco dai luoghi considerati sensibili e le limitazioni orarie per il funzionamento degli apparecchi. Gli enti locali, si sa, hanno legiferato parecchio a riguardo, e ogni Regione in maniera autonoma. Il presidente Bonaccini ha infatti spiegato che tra le questioni su cui si sta sta lavorando c'è proprio "il tema della localizzazione delle sale. Le Regioni hanno leggi differenti in tema di gioco, noi abbiamo chiesto un'ulteriore verifica su questo punto, ci si sta lavorando in commissione". Baretta non si è sbilanciato sulla data del prossimo incontro, né sull'avvio di questo tavolo tecnico. Dal canto suo anche il governo ha pronto un pacchetto di proposte, a partire da un bollino per certificare che le sale dedicate al gioco abbiano alcune caratteristiche particolari, come il rispetto del distanziometro o il presidio all'ingresso del locale. Non solo, si studia anche una possibile riduzione del 30% degli apparecchi e conseguente taglio degli esercizi autorizzati ad installarle, niente più apparecchi in lavanderie o Internet point. Il 12 maggio, data anticipata ieri da Agimeg, sembra restare al momento la più probabile per la ripresa del confronto tra governo ed enti locali. Nella speranza che una delle due parti faccia la propria mossa. dar/AGIMEG

Riordino giochi, Ughi (Obiettivo 2016): “Enti locali: più risorse, ma facciano la loro parte per garantire il gioco legale”

ROMA – Maggiori controlli per il settore giochi, coinvolgendo anche gli enti locali per tutelare i soggetti deboli e per limitare l’offerta non autorizzata: per Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, le ipotesi al vaglio del Mef per il riordino del settore “sono quasi tutte condivisibili, a patto che si trovi un equilibrio. Ad esempio sul presidio all’ingresso dei locali, servirà una disciplina omogenea, anche perché oggi abbiamo delle agenzie con una proposta di gioco inferiore ai bar o alle tabaccherie. Dunque si può pensare a soluzioni come la tessera sanitaria o il codice fiscale, oppure a un controllo all’entrata, ma dovranno essere misure non discriminatorie”. Sul tema dei controlli il numero uno di Obiettivo 2016 lancia una proposta: “Si parla sempre di controlli, ma non si capisce bene chi dovrà farli: credo che anche i Comuni potrebbero fare la loro parte, la polizia municipale potrebbe setacciare il territorio e destinare gli importi delle sanzioni al bilancio comunale. La nuova gara per le scommesse, se verrà fatta nei tempi previsti, eliminerà ogni discriminazione, vera o presunta, a quel punto i vigili potrebbero svolgere il controllo sulla regolarità dei punti, accertando che le scommesse siano accettate da chi ha un contratto con lo Stato e usando il pugno duro contro reti parallele”. In quanto alla limitazione degli orari “si può anche fare purché, stabilito un massimo di ore di apertura, si lasci ai gestori e ai concessionari la possibilità di modulare l’offerta, utilizzando anche il sistema di Sogei – Adm, che potrebbe permettere le aperture “a tempo”, ma scelte in base alle esigenze del territorio e della clientela”. Gli enti locali potrebbero giocare un ruolo fondamentale “se si pensa anche a una forma di incentivo – conclude Ughi – lo Stato potrebbe fissare un tetto agli incassi dai giochi, magari i 9 miliardi per l’erario del 2015, dividendo poi l’extra gettito in base alla raccolta regionale. In questo modo ci sarebbe un incentivo sia al controllo che alla canalizzazione del gioco nel circuito autorizzato”.  PG/Agipro

Riordino giochi, Garavaglia (Conf. Regioni): “Probabile un rinvio in Conferenza Unificata, manca il documento del Governo”

ROMA – In Conferenza Unificata si va verso un rinvio del tema della redistribuzione del gioco sul territorio. Lo ha confermato Massimo Garavaglia, coordinatore della Commissione Affari finanziari delle Regioni, a margine della seduta di oggi. "Siamo ancora in attesa del documento di sintesi del Governo, quindi non abbiamo potuto dare il nostro parere. La scorsa settimana abbiamo incontrato il sottosegretario Baretta, oggi ascolteremo cosa ci dirà", ha spiegato Garavaglia. La Conferenza Unificata che, secondo quanto prevede l’ordine del giorno, si occuperà anche dell’intesa tra Governo ed enti locali sui giochi, è convocata per le 13. MSC/Agipro

Giochi, Costa (min. Affari regionali): "Questione va affrontata con attenzione. Mi impegno a calcolare numeri costi sociali"

"Mi impegno a calcolare i numeri dei costi sociali connessi al fenomeno del gioco". È quanto afferma il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, a margine della Conferenza Unificata Stato-Regioni, spiegando che "la questione va affrontata con attenzione. C'è un'evidente contraddizione nello Stato che da una parte combatte l'azzardo e dall'altra introiti più di 8 miliardi di euro l'anno". dar-gr/AGIMEG 

Riordino giochi, Baretta (Mef): “Dialogo con enti locali avviato, tavolo tecnico e intesa in tempi brevi

ROMA – "Il dialogo tra governo ed enti locali sulla riorganizzazione del settore dei giochi si è formalmente avviato, come previsto dalla legge di stabilità. Come governo abbiamo dichiarato la disponibilità a discutere a partire dalla tutela della salute pubblica, dalla lotta alla illegalità, dalle valutazione delle conseguenze sulla finanza pubblica”. E’ quanto dichiara il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, in merito al riordino del settore affrontato oggi in Conferenza Unificata. “Su richiesta degli Enti Locali – ha aggiunto – si terrà a breve un tavolo tecnico dal quale, mi auguro, emerga una intesa in tempi brevi". PG/Agipro

Riordino giochi, Baretta (Mef): "Al via tavolo tecnico con enti locali, obiettivo è intesa in tempi brevi"

ROMA – "Iniziamo il confronto con gli enti locali sui giochi, partendo dai temi della tutela della salute pubblica, della lotta all’illegalità e delle conseguenze sulla finanza pubblica. Il Governo è disponibile a discutere le posizioni degli enti locali, che ci hanno chiesto un tavolo tecnico. L’obiettivo è raggiungere l’intesa più presto possibile". Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta al termine della Conferenza Unificata di oggi, la prima in cui è stato affrontato il tema della redistribuzione del gioco sul territorio, come previsto dalla legge di stabilità 2016. "L’importante era incardinare il tema nella sede ufficiale. – ha aggiunto Baretta – Non abbiamo depositato nessun documento perché vogliamo arrivare a un testo di sintesi condiviso". MSC/Agipro

Riordino giochi, Bonaccini (Conf. Regioni): “Chiesta verifica su localizzazione delle sale”

ROMA – "Abbiamo chiesto un rinvio per ottenere il miglior risultato possibile e abbiamo chiesto una ulteriore verifica sulla localizzazione delle sale". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, a margine della Conferenza Unificata. "Il Governo si è mostrato sensibile alla questione sociale, sanitaria e di ordine pubblico. Il lavoro procede e confidiamo di raggiungere l’accordo a breve". MSC/Agipro

Giochi, Baretta (Mef) "Rispetteremo il termine del 2016 per le gare di bingo e scommesse"

"Le gare delle scommesse e del bingo si faranno entro il 2016. Per l'inizio dell'estate le trattative con Regioini e Enti locali saranno ampiamente chiuse". E' quanto spiega il sottosegretario Pier Paolo Baretta – segnala Agimeg – al termine della Conferenza Unificata. E su come procederanno le trattative: "Gli enti locali devono dirci quali sono le loro richieste, e non lo hanno ancora fatto. Hanno chiesto una sede tecnica per discutere e li' ci diranno quali sono le loro posizioni. Le loro posizioni saranno il punto di partenza per le discussioni". Quindi ha aggiunto: "Forniremo la mappatura sulla distribuzione dei giochi chiesta dall'assessore Garavaglia ci lavoreremo" ha detto ancora Baretta. "Ma bisogna capire come influiscono le varie leggi regionali, alcune hanno preso come luoghi sensibili le scuole, altre anche palestre e cimiteri. In alcuni casi il gioco potrebbe essere completamente eliminato, e questo non e' possibile". Dar-gr/AGIMEG

Riordino giochi, Puppato (PD): «Conferenza Unificata definisca norme chiare per tutte le Regioni»

ROMA – «Auspico che la Conferenza unificata definisca con chiarezza per tutte e 20 le Regioni italiane le modalità con cui si intende procedere, al fine di permettere al Governo, e quindi alle Commissioni competenti, in tempi rapidissimi, di procedere ai decreti attuativi della norma» sulla distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio. Lo ha detto la senatrice del Pd Laura Puppato, nel corso della discussione sulla Legge europea 2015 in Aula al Senato. «Il mio è un appello a fare presto e bene» e a «definire entro il mese di maggio la struttura delle agenzie di gioco», ha concluso. MSC/Agipro

Riordino giochi, Bianco (Anci): «Al lavoro su regolamentazione che consideri esperienze degli enti locali»

ROMA – «Molti Comuni hanno emanato regolamenti ad hoc sul gioco, in assenza di una normativa nazionale. Stiamo lavorando insieme a Regioni e Governo per arrivare ad una regolamentazione che tenga conto delle esperienze maturate dagli enti locali». Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, al termine della Conferenza Unificata di oggi. RED/Agipro