Agipronews: Scommesse, Gdf Lecce: evasione di 50 milioni di euro per il bookmaker austriaco Goldbet

Scommesse, Gdf Lecce: evasione di 50 milioni di euro per bookmaker austriaco

06/02/2013 Ore 15:01

LECCE – L`evasione di imposte per circa 50 milioni di euro a fronte di redditi per 234 milioni realizzati in Italia negli anni 2004-2010 e` stata contestata dal Nucleo di polizia tributaria di Lecce al bookmaker Goldbet che ha sede in Austria, a Innsbruck. Gli investigatori – riporta l`Ansa – hanno accertato che il bookmaker, con circa 400 agenzie, ha omesso di dichiarare i ricavi sui quali avrebbe dovuto pagare 43,4 milioni di euro per imposte sui redditi e circa 6 milioni per imposte sulle scommesse. 

Il gip del Tribunale di Lecce ha disposto un sequestro preventivo di beni per 43 milioni. La guardia di finanza ha verificato che la Goldbet “ha collocato solo formalmente la propria sede all`estero, tuttavia mantenendo il proprio apparato operativo in Italia“ ove si ritiene “abbia esercitato l`oggetto principale della propria attività“.

L`indagine delle fiamme gialle leccesi è la prosecuzione, sul versante fiscale, di un`inchiesta penale conclusasi nel marzo del 2012 con la contestazione a vari soggetti del reato di esercizio abusivo dell`attività di gioco e di scommesse telematiche, 22 dei quali vennero accusati anche di associazione per delinquere. Fu sempre la Guardia di finanza di Lecce, in quel caso, nell`ambito dell`operazione “Poker 2“ ad accertare l`attività illegale della Goldbet Sportwetten Gmbh in quanto priva delle concessioni e delle autorizzazioni necessarie per esercitare in Italia l`attività di bookmaker. 

RED/Agipro

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COMUNICATO STAMPA: ASSOSNAI: SODDISFAZIONE PER LE RECENTI CONDANNE DI CTD A LECCE

Rassegna stampa 5 febbraio 2013

ASSOSNAI: SODDISFAZIONE PER LE RECENTI CONDANNE DI CTD A LECCE

Assosnai accoglie con grande soddisfazione quanto comunicato dall’Avvocato Chiara Sambaldi e dall’Avvocato Stefano Palmisano, difensori di concessionari e gestori Associati, in merito a quanto stabilito lo scorso 30 gennaio dal Tribunale di Lecce – Sezione distaccata di Campi Salentina, che – respingendo le tesi disapplicative della relativa normativa nazionale per presunto contrasto con i principi europei – ha pronunciato tre sentenze di condanna a carico di gestori di centri di raccolta scommesse per conto degli operatori austriaci Goldbet Sportwetten gmbh e Skysport365 (ora Sks365), condannando gli imputati per il reato di esercizio abusivo di giochi e scommesse a sei mesi di reclusione e al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, concessionarie dello Stato per la raccolta delle scommesse e dei giochi leciti.

 E’ una sentenza che rende giustizia alla rete AAMS, che opera nel territorio nazionale nel rispetto della normativa vigente, seguendo le stringenti regole imposte dal Parlamento italiano, versando le imposte, garantendo la legalità e tutelando la salute dei cittadini” – è il commento del Presidente Assosnai Francesco Ginestra. “La rete AAMS subisce da anni la concorrenza sleale di operatori che vendono gli stessi prodotti di gioco (e spesso anche altri non autorizzati in Italia) a condizioni differenti, poiché non sono soggetti alla nostra tassazione, né agli oneri concessori, né ai costi derivanti dall’applicazione di tutte le Leggi vigenti nel settore dei Giochi Pubblici (antiriciclaggio, verifica minori, sicurezza, certificazione bilanci, etc)”.

 Anche la Corte di Appello di Lecce il 31gennaio ha respinto le medesime tesi della difesa "Goldbet" e, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato l'imputato gestore a 4 mesi di reclusione, confermando, per il resto, la sentenza di condanna del Giudice di primo grado. In questo caso il Collegio, dopo ampia discussione dei difensori delle parti, ha evidentemente ritenuto la normativa italiana compatibile con i principi UE e pertanto pienamente applicabile. “L'elemento più significativo di questo secondo provvedimento è rappresentato dal fatto che si tratta del primo vaglio in Corte d'appello, su tutto il territorio nazionale, della posizione Goldbet, in questo tipo di processi penali, dopo la su citata sentenza "Costa – Cifone” continua Ginestra “differenziando la posizione rispetto ad altri operatori privi di Concessione.”

Conclude Ginestra ricordando che “A rischio non c’è solo il rispetto delle regole e la tutela del “cittadino giocatore”, ma anche il futuro delle imprese operanti nel settore con conseguenze nel piano occupazionale: sono a rischio oltre 1.000 imprese e 10,000 lavoratori, in un momento in cui la crisi dell’ippica e le discutibili politiche economiche del Governo sulla tassazione dei Giochi stanno già mettendo in ginocchio gli operatori AAMS. E’ da tempo che questa Associazione chiede interventi radicali e decisi contro qualsiasi tipo di comportamento scorretto nel settore. A tal proposito esortiamo AAMS che non perda ulteriormente tempo nell’aggiudicazione del Bando per 2.000 negozi chiuso lo scorso ottobre 2012, per procedere poi con pugno di ferro contro tutti coloro che operano in posizione irregolare nel nostro Paese, senza più avere alibi di presunte discriminazioni subite”.