RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

Tra un mese, il prossimo 30 giugno, andranno in scadenza le attuali concessioni delle scommesse.

Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità la nuova gara assegnerà le concessioni, della durata di nove anni, di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”.

Con la gara, in altre parole, verrà azzerata la rete e tutte le concessioni assegnate precedentemente scadranno e dovranno essere riassegnate. Un affare per lo Stato da almeno 410 milioni di euro ma la cifra sarà certamente al rialzo. Ma è ormai certo che l’atteso bando di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni di scommesse viaggerà su tempi molto lunghi.

Secondo una attenta ricostruzione, da parte di “tecnici” del settore e da fonti istituzionali interpellate da Agimeg, dei possibili scenari che coinvolgono uno dei bandi più attesi, si potrebbe arrivare alla primavera del 2017 per vedere attivo il nuovo sistema di concessioni. E la primavera è un termine possibile supponendo che non sorgano intralci nei mesi che verranno. Il percorso del bando dovrebbe iniziare in questo mese di giugno, con la sua stesura definitiva (la variabile “impazzita” sui tempi per la definizione del bando è l’accordo, tra Governo ed enti locali, che si sta discutendo nella Conferenza Stato-Regioni) e la consegna dello stesso al Consiglio di Stato. A questo punto, con l’estate in corso ed i tempi solitamente lunghi del Consiglio di Stato (basta ricordare la gara per il Lotto), si può preventivare che lo stesso liberi il bando delle scommesse, sempre che sia tutto a posto, per settembre. A questo punto la gara potrebbe venire indetta per fine ottobre. Si dovrebbero quindi prevedere 2/3 mesi a disposizione dei concessionari per presentare le proprie offerte. Con la successiva apertura delle buste e controllo delle domande si potrebbe arrivare a marzo per dare l’ok al nuovo sistema di concessioni. Di conseguenza le entrate per l’Erario derivanti dalla gara non potranno essere imputate, come previsto dalla Stabilità, nell’esercizio di quest’anno. Le concessioni attualmente attive inoltre sarebbero di fatto prorogate per circa 9 mesi.

Attualmente in Italia vi sono 13.582 punti di raccolta scommesse, tra agenzie e corner. Nel dettaglio, i diritti riguardano 3.187 negozi di gioco, 2.149 ex ctd, 4.238 corner sportivi e poco più di 4 mila corner ippici. E se l’attuale rete, con 5.336 agenzie e anche ipotizzando che entrino in gara altri operatori, rientrerà al di sotto delle 10 mila agenzie previste dalla Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre, il vero scontro tra i concessionari riguarderà i corner nei bar.

Attualmente, tra quelli ippici e sportivi, sono 8.246, numero ben superiore al tetto dei 5 mila imposto per legge. Ad oggi è Eurobet a guidare la classifica delle agenzie per la raccolta delle scommesse – al netto di quelle che hanno aderito alla sanatoria – con 606 negozi – su un totale di 3.945 – seguita sul podio da Snai con 605 e da Sisal con 400. In top five anche Intralot (con 380) e Lottomatica (con 292).

Complessivamente sono 39 i concessionari che raccolgono scommesse in Italia avendo almeno 9 o più punti di accettazione. Con lo stesso criterio, applicato ai corner attualmente presenti sul territorio, i concessionari sono 24, guidati da Sisal con 3.848 corner (su 8.246 totali), poi Lottomatica con 1.720, Snai (1.405), Eurobet (264) e Intralot (173). Otto invece i concessionari che raccolgono gioco attraverso gli ex ctd sanati: testa a testa SKS 365 e Goldbet, rispettivamente con 975 e 974 agenzie (su un totale di 2.149), seguiti da Oia Service Ltd (97) e Admiral Interactive (32).

Dall’analisi dei diritti dei concessionari di scommesse che andranno a gara emerge che complessivamente, tra agenzie e corner, è Sisal il principale concessionario della rete per diritti di accettazione scommesse, con 4.248 tra corner e agenzie – pari al 31,2% di quota mercato – davanti a Snai, con 2.027, e Lottomatica, con 2.012. Nel dettaglio, per quanto riguarda le sole agenzie attualmente sono SKS 365 e Goldbet a poter contare sul maggior numero di negozi sul territorio, per effetto, rispettivamente, dei 975 e 974 ex ctd sanati, seguiti da Snai ed Eurobet, con 605 e 606 agenzie.

Da ricordare anche i 369 ctd che hanno aderito all’ultima sanatoria. In termini percentuali, oltre il 40% della rete di raccolta scommesse in agenzia è costituito dagli ex ctd che hanno aderito alle due ultime sanatorie del 2015 e del 2016. Sul fronte dei corner sportivi, Lottomatica è in pole position con 1.211 punti (il 28,5% del totale), precedendo in classifica Sisal, che conta 975 corner, e Snai con 875. Per i corner ippici, invece, il mercato è per il 71,6% nelle mani di Sisal, con 2.873 corner sui 4.008 complessivi. Snai (con 530), e Lottomatica (con 509) completano il podio. es/AGIMEG

SLITTAMENTO GARA SCOMMESSE – DICHIARAZIONI GARRISI (STANLEYBET) E UGHI (OBIETTIVO 2016)

SLITTAMENTO GARA SCOMMESSE – DICHIARAZIONI GARRISI (STANLEYBET) E UGHI (OBIETTIVO 2016)

Scommesse, Garrisi (Stanleybet) ad Agimeg: “Favorevoli al rinvio della gara che sarà l’ultima occasione per lo Stato di eliminare il doppio binario di raccolta. Se la gara sarà però fatta male la rete parallela annullerà definitivamente l’attuale rete concessoria”

Ovviamente non potevano passare inosservate le dichiarazioni del sottosegretario alle Finanze Pier Paolo Baretta che ha annunciato un possibile rinvio, dovuto a motivi tecnici, della prossima gara per il rinnovo delle concessioni di scommesse in scadenza a fine giugno. “Siamo favorevoli ad un rinvio della gara se questo servirà a preparare meglio la stessa – ha dichiarato ad Agimeg Giovanni Garrisi, membro del board di Stanleybet – perché è fondamentale che il bando sia inattaccabile sotto ogni punto di vista, soprattutto quello discriminatorio. Questa gara è l’ultima occasione che ha lo Stato per cercare di risolvere una volta per tutto il problema della rete parallela. Se ci saranno le giuste condizioni Stanley parteciperà e di fatto la rete “diversamente legale” cesserà di esistere. In caso contrario sono certo che l’attuale rete concessoria scomparirà perché sarà soppiantata dalla rete parallela”. es/AGIMEG

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): "Lo slittamento della gara è un problema politico non tecnico. Questa situazione potrebbe portare a pericolose rivendicazioni da parte degli operatori transfrontalieri"

"Il sottosegretario Baretta parla di slittamento tecnico, ma io lo definirei politico. Sogei funziona e le scommesse vengono trasmesse in maniera corretta, quello che manca è un accordo politico". Così Maurizio Ughi, amministratore Unico di Obiettivo 2016, in merito allo slittamento delle gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per le scommesse sportive e quelle per 210 sale bingo, annunciato dal sottosegretario all'Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta. "Se si è arrivati a questa situazione è perché i vari organi dello Stato non si sono parlati. In pratica è il Governo che non rispetta le leggi, in tema di gioco, come sta succedendo con la Legge di Stabilità che aveva previsto dei termini per l'attuazione di certe disposizioni e che invece sono state già disattesi. Come al solito ci si rende conto del settore dei giochi solo all'ultimo momento e rincorrendo si commettono errori. Se ci fossero state regole certe come previsto dal decreto Balduzzi ora non ci troveremmo di fronte a questo scontro normativo che coinvolge Stato ed enti locali. Obiettivo 2016 ha denunciato il problema pubblicamente da tempo". Il ritardo sarà causa di problemi per le aziende del settore dei giochi? "Il problema sta anche nel fatto che non si specifica bene di quanto potrebbe essere questo ritardo. La mia paura, inoltre, è che qualche transfrontaliero possa sfruttare la situazione come pretesto per rivendicare ancora una discriminazione. Speravo di evitare tutto ciò. Comunque utilizzeremo tutti i mezzi, che ci consente la legge, per denunciare e perseguire legalmente chi sta permettendo ed attuando ". La Prima Sezione Penale della Corte di cassazione, con la sentenza del 2 maggio 2016 scorso, ha stabilito che “Assimilare ludopatia a tossicodipendenza, per il beneficio della continuazione del reato, non ha fondamento”. Cosa ne pensa? "Ecco un problema tecnico e non politico. Le nostre convinzioni sulla fatto che è stata creata solo confusione sul tema della ludopatia sono state confermate anche da un organo di primo rilievo. E' stata annunciata la malattia ma non il malato. Chi è il ludopate? Lo stato non ha stabilito nulla in merito". lp/AGIMEG

Scommesse, Ughi: “Slittamento tecnico del bando rischia di portare a nuova rete parallela”

ROMA – “Lo slittamento tecnico del bando di gara per le scommesse rischia di portare di nuovo a una rete parallela, dove chiunque potrebbe aprire punti vendita solo perché lo Stato non ha trovato l’accordo con se stesso”. A parlare è Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016. “Non sono assolutamente d’accordo con il ritardo, anche se razionalmente sono consapevole che ci sarà – continua Ughi ad Agipronews – il problema che si pone non è tecnico, ma politico e poteva essere risolto, ma finora il Governo ha trovato giustificazioni e non soluzioni. La legge di stabilità ha fissato una data precisa per il bando, dovrebbe essere logico rispettarla. Da questo punto di vista è proprio il Governo ad andare contro la legge”. Sulle misure da adottare per prevenire il gioco patologico e proteggere le fasce più sensibili della popolazione, Ughi appoggia la posizione di Alessandro Aronica, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Le norme sulle distanze minime dai punti sensibili non tutelano ciò che dovrebbero tutelare – spiega – Sono misure prive di senso ed è importante che anche un rappresentate dell’Amministrazione lo abbia detto. Il punto è che i Monopoli fanno solo da consulenti al Governo, a cui poi spetta emanare i provvedimenti in accordo con le Regioni. Se questi non arrivano il problema è loro”. LL/Agipro

Scommesse, Garrisi (Board Stanleybet): "Slittamento tecnico gare utile per trovare accordo con enti locali"

ROMA – Positivo lo slittamento tecnico del bando di gara sulle scommesse. È quanto ritiene Giovanni Garrisi membro del board Stanleybet. "Avevo già auspicato il rinvio di un anno, in modo da dare il tempo a Stato ed enti locali di trovare un accordo", ha spiegato Garrisi a margine di un convegno a Roma. "Stanley, ovviamente, non si opporrà, auspichiamo una situazione normativa chiara prima della partenza del bando", ha concluso. LL/Agipro  

 

 

 

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Politica, Baretta (sottosegr. Mef): “Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Politica, Baretta (sottosegr. Mef): “Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali”

Politica, Baretta (sottosegr. Mef): "Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali"

Slittano le gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per scommesse sportive e quelle per 210 sale Bingo. Il termine di giugno si allungherà in avanti di qualche mese, "non di più" precisa il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che però non vuole sentire parlare di proroga: "l'amministrazione ha predisposto già tutto per le gare previste dall'ultima legge di Stabilità, ma ci sarà uno slittamento tecnico per renderle pienamente compatibili con l'intesa che stiamo cercando di raggiungere con Regioni e Comuni". Intesa che sarebbe dovuta arrivare ad aprile ma che ora attende la chiusura del tavolo tecnico predisposto per trovare la 'quadra' rispetto alle differenti posizioni su orari di apertura e tipologia delle sale o distanze minime dai luoghi sensibili. "L'obiettivo – precisa Baretta in un'intervista al quotidiano Il Sole 24 ore – è dare maggiore certezza sulle regole agli operatori che vogliono investire nel mercato italiano dei giochi, restando allo stesso tempo vigili sull'impatto sociale che questo produce". dar/AGIMEG

Giochi, Baretta (sottosegr. Mef) a Agimeg: “Lo slittamento delle gare è per motivi tecnici perché manca ancora l’accordo con gli enti locali”

“No, non abbiamo ancora fissato nuove date” per le gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per scommesse sportive e quelle per 210 sale Bingo. “Ci sarà uno slittamento tecnico per renderle pienamente compatibili con l’intesa che stiamo cercando di raggiungere con Regioni e Comuni”, il messaggio che volevamo trasmettere è “dare l’idea che si sta lavorando”. E’ quanto afferma a Agimeg il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che questa mattina in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore ha parlato dello slittamento tecnico delle gare previste dalla legge di Stabilità 2016. Quanto all’intesa da raggiungere con gli enti locali, Baretta spiega che “sono loro che devono convocare il tavolo tecnico all’interno della Conferenza Unificata” Stato-Regioni e che per il momento non sono ancora previste convocazioni ufficiali. dar/AGIMEG

Giochi, Palazzo Chigi: “Accordo tra Stato e Regioni va raggiunto in tempi brevi”

"L'ufficio ha provveduto ad interessare le amministrazioni componenti della Conferenza Unificata per acquisire elementi utili al fine di consentire di procedere all'istruttoria nei termini previsti dalla legge. Si assicura che – una volta acquisiti i necessari elementi in via di elaborazione – si procederà sollecitamente per giungere alla definizione delle intese in sede di Conferenza Unificata". Lo scrive l'ufficio Conferenza Stato-Regioni ed Unificata di Palazzo Chigi in una comunicazione inviata ad una società che aveva sollecitato formalmente la conclusione dell'accordo istituzionale sulle caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, previsto dalla legge di Stabilità 2016. lp/AGIMEG

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Presenti alle gare ma senza un accordo con lo Stato chiederemo intervento della magistratura”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Presenti alle gare ma senza un accordo con lo Stato chiederemo intervento della magistratura”

25/01/2016 | 10:47

Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): "Presenti alle gare ma senza un accordo con lo Stato chiederemo intervento della magistratura" 

ROMA – "Stanley si presenterà alle gare previste per il riordino della rete scommesse con lo spirito non di chi partecipa, ma di chi ’impone’ la sua partecipazione. E senza un accordo preliminare, imporrà unilateralmente, rivolgendosi alla magistratura, anche profonde modifiche al sistema, al quale non sarà più consentito di discriminare o violare il diritto dell’Unione. Naturalmente imporrà anche la fine della rete parallela”. 

John Whittaker, Ceo di Stanleybet, presenta così la strategia del bookmaker di Liverpool per i bandi di primavera, nei quali si riassegneranno 15mila punti vendita per le scommesse. "Basterebbe avviare colloqui con Stanley – che ha già mostrato la propria disponibilità – per risolvere facilmente tutta la faccenda. E dovrebbe far riflettere il fatto che Maurizio Ughi, che in passato con la sua Snai è stato il nostro più coerente nemico, sia ora il più illuminato propugnatore della ricerca di un accordo. Quello che non risolverà un bel nulla è la pretesa di imporre nuove sanzioni o nuovi trucchi. L’obiettivo dovrebbe essere quello di passare ad una rete legale unica, in un nuovo sistema concessorio legale che sarà definito dalla prossima gara”. 

Il rischio, sia secondo Ughi che secondo Whittaker, è che senza un accordo definitivo la rete parallela possa continuare ad esistere per altri 9 anni: "Lo Stato – aggiunge – sembra essere assente. E allora il rischio è che debba essere la Stanley ad assumere il patrocinio del ripristino della legalità anche in favore dei concessionari. Peraltro, condividiamo le dichiarazioni di Maurizio Ughi, anche se Stanleybet ha già aderito alla sanatoria proposta dalla legge di stabilità 2015, utilizzando il comma 644 della norma (in cui è prevista l’autodenuncia da parte del titolare alla questura e il rispetto di una serie di prescrizioni, ndr). Secondo quanto previsto dai tribunali, i nostri centri possono restare aperti a patto che la società sia stato in passato discriminata, il che non viene messo più in dubbio. E la Stanley ha adempiuto a tutte le prescrizioni del 644, tranne quello sul pagamento dell’imposta unica, che riteniamo non dovuta”. 

Whittaker, Ceo della compagnia di Liverpool, risponde così anche a Maurizio Ughi, amministratore di Obiettivo 2016, secondo cui – dopo le recenti decisioni dei Tribunali di Bergamo e Sassari, che avevano dissequestrato Ctd Stanley regolarizzati secondo il comma 644 – lo Stato si è fatto prendere in giro un’altra volta. "Due – aveva detto Ughi ad Agipronews – sono le strade possibili: andare avanti all’infinito con il contenzioso o arrivare a una transazione per un accordo conciliativo, almeno con i soggetti che hanno dalla loro parte alcune sentenze". Secondo Whittaker, "i dubbi espressi dalla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia e dalla Commissione Tributaria Provinciale di Rieti, che hanno mandato il caso dei centri Stanley rispettivamente alla Corte di Giustizia e alla Corte Costituzionale, indicano che l’imposta unica non è dovuta dai gestori. Il motivo è semplice: l’imposta si riferisce non alla loro attività ma, casomai, a quella del bookmaker e non è dovuta da quest’ultimo perché già pagata in un altro Stato. Stanley versa le tasse allo Stato in cui è autorizzata, mentre l’Italia ha fatto di tutto per impedirne l’entrata nel sistema concessorio”.

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RASSEGNA STAMPA – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Stato alimenta l’ambiguità del mercato, serve un accordo conciliativo”

RASSEGNA STAMPA –  Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Stato alimenta l’ambiguità del mercato, serve un accordo conciliativo”

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): "Stato alimenta l'ambiguità del mercato, serve un accordo conciliativo"

ROMA – Una situazione ambigua, con pesanti responsabilità dello Stato. E’ questo il quadro tracciato da Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, dopo le ordinanze a favore di due centri Stanleybet dissequestrati dai Tribunali di Sassari e Bergamo. Secondo i giudici, un’agenzia estera che non ha aderito alla sanatoria prevista dalla legge di stabilità può restare aperta, a patto che abbia adempiuto a una parte degli obblighi indicati della legge 2015 (l’autodenuncia dell’attività, come stabilisce il comma 644) e che faccia parte della rete di un bookmaker senza concessione discriminato. "Lo Stato si è fatto prendere in giro un’altra volta – spiega Ughi ad Agipronews – E’ come se lo facesse apposta, come se non volesse affrontare la situazione. Due sono le strade possibili: andare avanti all’infinito con il contenzioso – con conseguenti danni d’immagine e danni per i concessionari autorizzati – o arrivare a una transazione per un accordo conciliativo, almeno con i soggetti che hanno dalla loro parte alcune sentenze". L’impressione di Ughi è che "c’è la volontà di tenere in piedi due canali di giochi, uno contrattualizzato e  uno no. Con il buon senso si sarebbe già trovata una composizione, ma la confusione serve a fare cassa, con un mercato ordinato sarebbe più difficile. In questo modo si alimenta anche la cattiva reputazione del gioco nei confronti dell’opinione pubblica: da questa i concessionari non hanno modo di difendersi e saranno sempre considerati soggetti che lucrano alle spalle dei cittadini e che incentivano all’eccesso". LL/Agipro www.agipronews.it |agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – SELEZIONE NEWS DEL 21/01/2016

RASSEGNA STAMPA – SELEZIONE NEWS DEL 21/01/2016

Scommesse, Tribunale civile di Sassari: “Nessuna responsabilità per poliziotti che sequestrano agenzie senza concessione”

ROMA – Non c’è alcuna responsabilità civile per gli agenti delle forze dell’ordine incaricati di sequestrare i centri trasmissione dati scommesse collegati a bookmaker senza concessione. Lo ha stabilito la seconda sezione civile del Tribunale di Sassari, in due diverse sentenze, respingendo la domanda di Stanleybet, che aveva citato in giudizio sette militari autori delle azioni chiedendo allo stesso tempo per gli agenti la condanna ad un risarcimento per i danni, da stabilire in un altro giudizio. Secondo il bookmaker, andava accertata la responsabilità dei convenuti “per aver esercitato, in modo illegittimo e con colpa grave, un potere – quello di eseguire sequestri d’iniziativa – che l’ordinamento rimetteva alla loro piena discrezionalità”. Secondo i giudici civili, è obbligo della polizia giudiziaria “prendere notizia dei reati anche di propria iniziativa ed impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, e come per tale intervento non sia necessaria l’assoluta certezza dell’esistenza del reato. Inoltre, il titolare della ricevitoria nella quale è stato effettuato il sequestro era sprovvisto sia della concessione Aams sia della autorizzazione di pubblica sicurezza: i convenuti hanno agito in assoluta conformità ai loro doveri d’ufficio, con conseguente esclusione che nella loro attività potesse rinvenirsi un comportamento avente natura dolosa o colposa”. Non è poi fondato, sempre secondo il Tribunale di Sassari, l’appunto della Stanleybet in merito al fatto che i convenuti “abbiano violato i principi comunitari che consentivano la disapplicazione della normativa interna”. Il giudizio di disapplicazione di una norma interna in favore di una norma comunitaria “appartiene al Giudice e  pertanto l’attività interpretativa non può essere richiesta alle forze dell’ordine quando pongono in essere attività operative”, in particolare dopo una sentenza della Corte di Giustizia che – nel settembre 2013 – ha stabilito che un paese membro dell’UE possa subordinare al possesso di un’autorizzazione rilasciata dalle proprie autorità la possibilità, per un operatore, di “offrire servizi ai consumatori che si trovino nel suo territorio”.

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Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Chiari errori nella sentenza del Tribunale civile, ricorreremo in appello”

ROMA – “Il giudice autore della sentenza non ha letto le carte oppure era distratto. Infatti, scrive testualmente che Stanleybet è in possesso di un’autorizzazione rilasciata dallo Stato federale del Tirolo, in Austria. Dato che la Stanley non ha mai avuto niente a che vedere con l’Austria, tutti capiscono quanto ci sarà difficile prevalere in appello. Ritengo che chi ha fornito la sentenza alla stampa non capisca nulla del settore o non abbia letto con attenzione il provvedimento. Ricorreremo certamente in appello”. E’ quanto dichiara ad Agipronews John Whittaker, Ceo di Stanleybet, commentando le due decisioni, dal contenuto assai simile, del Tribunale civile di Sassari, che ha respinto la citazione in giudizio presentata contro sette poliziotti autori di sequestri ai danni delle agenzie collegate al bookmaker inglese. 

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Sanatoria scommesse: punti aderenti potranno trasferirsi dalla sede iniziale

ROMA – I punti scommesse non autorizzati che aderiranno alla prossima sanatoria scommesse, una volta completato il processo di regolarizzazione, potranno trasferire la propria sede di attività sul territorio nazionale. E’ quanto si legge nella serie di risposte fornite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I titolari di rete – dunque gli operatori che gestiscono più punti – che hanno aderito già alla sanatoria 2015, possono essere considerati come concessionari e dovranno sottoscrivere il nuovo “disciplinare” in caso di inclusione di nuovi punti. Il collegamento delle agenzie sanate al totalizzatore nazionale, si legge ancora, dovrà essere effettuato “entro i tempi tecnici strettamente necessari”.

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Scommesse, dissequestrati centri Stanleybet non condonati: “Aperti fino a scadenza concessioni”

ROMA – Un’agenzia estera non condonata può restare aperta, a patto che faccia parte della rete di un bookmaker senza concessione discriminato e che abbia adempiuto ad una parte degli obblighi indicati della legge di Stabilità 2015. Secondo alcune clamorose decisioni di tribunali italiani, soltanto la mancanza delle condizioni soggettive per il rilascio della licenza di PS al titolare del centro e l’omessa dichiarazione alla Questura – entro sette giorni dall’entrata in vigore della legge di Stabilità 2015 – di svolgere attività di scommesse possono determinare la chiusura di un’agenzia di scommesse collegata ad un bookmaker che ha subìto discriminazioni accertate dalla Corte di Giustizia UE. Se un centro Stanleybet, in altre parole, ha adempiuto alle prescrizioni previste per chi non ha aderito alla sanatoria e il titolare ha i requisiti previsti dall’articolo 88 del Tulps, non può essere chiuso, purché la società a cui fa riferimento sia considerata un soggetto discriminato dai bandi di gara. E’ quanto stabilito in due ordinanze – una del Tribunale del Riesame di Sassari e una del Tribunale del Riesame di Bergamo – nei confronti di centri Stanleybet, rappresentati dall’avvocato Daniela Agnello, sequestrati nei mesi scorsi dall’autorità giudiziaria. I giudici hanno ricordato come la società inglese, con la sentenza Costa-Cifone della Corte di Giustizia Europea, "è stata considerata un soggetto discriminato dai banda di gara indetti nel nostro paese". La stessa Corte, un anno fa, ha poi confermato la legittimità dell’ultima gara del 2012 (Bando Monti), ma in un successivo parere ha ribadito "che il giudice nazionale è tenuto a disapplicare la norma nazionale" nel caso in cui ritenga discriminatoria nei confronti di Stanleybet la clausola di cessione della rete prevista dal bando 2012 al termine della concessione. I titolari dei centri sequestrati avevano presentato l’autodenuncia della propria attività, come stabilisce il comma 644 della legge di Stabilità 2015: non c’è quindi, secondo i giudici di Bergamo, “alcun comportamento illecito che si traduca nella consumazione del reato”. Dunque, sottolinea il Tribunale di Sassari, è possibile operare "quantomeno fino alla scadenza delle concessioni vigenti per la raccolta delle scommesse".

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Scommesse, Agnello (avv. Stanleybet): “Centri esteri regolarizzati e discriminati possono continuare attività sino a nuove gare”

ROMA – Due centri Stanleybet  che hanno regolarizzato la propria posizione, aderendo alla sanatoria del 2015 attraverso il comma 644 della legge di Stabilità (che prevede la comunicazione alla Questura della propria attività e il rispetto di una serie di prescrizioni) e non utilizzando il comma 643 che prevedeva anche l’esborso delle tasse arretrate, sono stati dissequestrati dai Tribunali di Sassari e Bergamo. Decisioni inattese per gli addetti ai lavori, non per l’avvocato Agnello, che difende il bookmaker e i centri affiliati: “Innumerevoli tribunali italiani hanno escluso il reato di raccolta abusiva di scommesse sul presupposto che l’indagato aveva presentato la comunicazione, non vi erano elementi soggettivi squalificanti e, pertanto, la raccolta di scommesse era lecita e regolare sino alle nuove gare, così come disciplinato dal legislatore. Oltre al Tribunale di Bergamo e Sassari, vi sono significativi provvedimenti giudiziari resi, sul punto, dal Tribunale di Vercelli, dalla Procura di Taranto, dal Tribunale di Catania, di Avellino, di Grosseto, di Sassari, di Napoli e tanti altri che hanno consentito, nel corso dell’ultimo anno, l’immediata ripresa dell’attività per l’intervenuta regolarizzazione dei centri Stanleybet.‎ Così l’autorità giudiziaria ha immediatamente ripristinato la legalità”. E’ stata la legge stessa, pare di capire, a consentire la pubblicazione di ordinanze di questo tenore: “A seguito dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2015 – spiega il legale – i titolari dei centri Stanleybet hanno trasmesso alla Questura comunicazione di regolarizzazione ai sensi del comma 644 della legge di stabilità 2015. Mentre il comma 643 ha offerto la possibilità, per i soggetti che offrono le scommesse, di collegarsi al totalizzatore e regolarizzare la propria posizione in merito all’Imposta Unica arretrata, il comma 644 ha previsto una seconda modalità di regolarizzazione nei confronti di coloro che offrono scommesse pur non essendo titolari di concessione né collegati al totalizzatore nazionale”.  La posizione di Stanleybet è sempre stata esplicita, ribadisce la Agnello: “La regolarizzazione di cui al comma 643 è stata illegittimamente preclusa alla Stanleybet, con ulteriore grave discriminazione nei confronti dell’operatore già escluso dalle gare del 1999, dalle gare Bersani e dalle successive gare Monti. I titolari dei centri, quindi, sono stati costretti ad aderire alla regolarizzazione prevista dal comma 644 ottemperando alle indicazioni della novella legislativa e ai controlli di ordine pubblico ivi contemplati”. La norma aveva stabilito – anche per chi non aderisse alla sanatoria – misure dettate da esigenze di ordine pubblico e sicurezza, nonchè di tutela dei minori di età e delle fasce sociali più deboli una serie di obblighi e divieti. “I titolari dei centri Stanleybet hanno ottemperato a tutte le prescrizioni legislative e, pertanto, effettuano una raccolta e una trasmissione di dati inerenti prenotazione di giocate prevista e disciplinata dalla legge.  L’applicazione della sanzione penale trova giustificazione solo ed esclusivamente nel caso di sussistenza di requisiti soggettivi squalificanti o comprovati motivi di ordine pubblico”, conclude il legale.

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Gennaro (Cons. Comune Napoli) a Agimeg: "Blindando i centri storici, vogliamo proteggere la fascia più ampia della popolazione"

"Abbiamo ripreso molti punti del regolamento sul gioco adottato a Genova. Abbiamo però beneficiato delle pronunce dei tribunali amministrativi e della Corte Costituzionale in materia. Ma abbiamo anche aggiunto altre misure come gli orari di esercizio, e il divieto di istallare slot nei centri storici, non solo in quello di Napoli, ma anche in quelli delle altre municipalità che compongono il Comune". Così Gennaro Esposito, consigliere comunale di Napoli e primo firmatario del regolamento – approvato nei giorni scorsi – per limitare la diffusione del gioco illustra i contenuti del testo. "Siamo la prima grande città che adotta un provvedimento del genere" commenta a Agimeg. Questi tipi di normativa, tuttavia, possono finire con il relegare il gioco nei quartieri periferici, dove ci sono un minor numero di luoghi sensibili: "anche nelle periferie si applicano le stesse limitazioni sull'istallazione delle nuove sale da gioco" replica Gennaro, puntualizzando poi che "il regolamento non relega il gioco nelle periferie sic et simpliciter, anche perché i centri storici delle periferie vengono tutelati nello stesso modo". Inoltre, "Blindando i centri, abbiamo cercato di arginare con maggiore efficacia il problema, visto che sono le zone con la maggiore densità di popolazione. Certo, potrebbe avvenire che le periferie si affollino di sale da gioco, ma si tratta di quartieri meno densamente abitati. In questo modo, giocherà chi vuole veramente andare a giocare, non la signora che va a fare la spesa". Gennaro respinge inoltre l'idea che un simile provvedimento possa relegare il gioco nelle aree più disagiate: "Non è detto" ribatte. "In ogni caso bisogna considerare che il provvedimento amministrativo è vivo, e non morto. Vedremo qual è l'impatto sul tessuto sociale, e eventualmente interverremo".

gr/AGIMEG

Pucci (Astro): «La guerra al gioco legale fa aumentare la ludopatia»

ROMA – Le ordinanze locali che impongono distanze e orari limitati per il gioco legale non risolvono i problemi dei cittadini, ma rischiano di avere un effetto boomerang. E’ quanto ribadito da Massimiliano Pucci, presidente di Astro e vicepresidente di Confindustria-Sgi, intervistato dal quotidiano “L’Arena” di Verona. «Siamo abituati ad essere attaccati – spiega Pucci – non è un problema solo veronese. Eppure le regioni che hanno deciso di dichiarare guerra al gioco legale, stanno vedendo un incremento di malati di ludopatia». «La Lombardia, secondo i dati del Serd, ha visto un aumento del 42,1%, la Liguria, dati del Comune di Genova, del 197%, la Provincia di Bolzano, dove non esiste più gioco legale, del 120%». Il rischio è che, se viene meno la possibilità di giocare in modo legale e controllato, si finisca nella rete della criminalità. «I videopoker nel 2000 erano 800mila», prosegue Pucci, «oggi invece abbiamo 340mila new slot, con un indotto di oltre 4 miliardi che prima non c’era. Lo Stato deve decidere se dichiarare il gioco illegale, col rischio che tutto vada in mano alla criminalità, perché la domanda non cala, oppure regolamentare e investire con scelte programmatiche, magari destinando gli introiti del gioco al Sociale, come fanno in altri Paesi europei. Si tratta di scelte, ma chiediamo coerenza. Oggi siamo noi gestori che ci stiamo indebitando, perché ci vengono chiesti sempre nuovi investimenti e tasse più alte. E siamo noi stessi che da anni chiediamo una riduzione del numero delle sale slot».

FP/Agipro www.agipronews.it | agipro@agipro.it


Sanatoria scommesse, Sogno di Tolosa presenta domanda di partecipazione

ROMA – E’ in arrivo una nuova domanda di partecipazione alla sanatoria per i centri scommessi privi di concessione prevista dalla legge di stabilità. La societa? Sogno di Tolosa Ltd, con il brand Betn1, ha comunicato in una nota che presenterà "per tutti i propri Sportelli Virtuali la domanda di partecipazione alla regolamentazione", sottolineando che "l’operativita? contabile, fiscale e amministrativa dei propri affiliati e? sempre stata conforme alle normative italiane". Sogno di Tolosa ha più volte ribadito la particolarità della sua situazione fiscale: pur essendo priva di concessione, la società dal 2011 paga l’imposta unica per i suoi 63 centri. "Rammentiamo che la societa? ed i suoi affiliati hanno sempre adempiuto al versamento dell’imposta unica sulle scommesse, nonostante questa non fosse dovuta". Inoltre, "quanto oggi richiesto dallo Stato italiano, Sogno di Tolosa Ltd lo aveva gia? previsto nel 2012 con l’invio ad AAMS, senza pero? ricevere alcuna risposta, della richiesta di collegamento a Sogei". Betn1, dunque, non si considera un evasore fiscale "e lo dimostrera? con la presentazione di tutti gli f24 effettuati da ogni singolo Sportello Virtuale".

RED/Agipro www.agipronews.it | agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – SPECIALE GARA SCOMMESSE

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – SPECIALE GARA SCOMMESSE

Speciale gara scommesse: 100 giorni per sapere se il bando verrà proposto nei tempi previsti o se verrà posticipato

Il Governo ha ancora 100 giorni per risolvere la questione delle fasce orarie e sulle distanze minime, gli strumenti che Regioni e Comuni hanno adottato per contrastare la diffusione del gioco. Negli ultimi anni si è assistito a un acceso scontro nelle aule di tribunale, gli operatori infatti hanno utilizzato tutti gli strumenti a loro disposizione per cercare di modificare norme locali che variavano di comune in comune. Circa un anno fa il Governo aveva provato a intervenire con una norma simile inserita nel decreto delegato sui giochi, ma senza successo, tanto che alla fine dovette rinunciare all'intero decreto. Il conflitto insomma rimane e adesso – come prima conseguenza – rischia di far saltare l'intera gara delle scommesse. Lo stesso Esecutivo, nell'ultima legge di Stabilità , ha stabilito che "entro il 30 aprile 2016" appunto tra 100 giorni – la Conferenza Unificata dovrà definire "le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell'ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età". E non è un caso che – sempre secondo quanto prevede la Stabilità – la gara delle scommesse possa messere indetta solo successivamente. Anzi, nella Relazione Tecnica si ammette esplicitamente che "la partecipazione al bando di gara Scommesse è correlata alla certezza per i potenziali concorrenti/investitori, di poter attivare concretamente i “Diritti” acquisiti con le gare". In altre parole, se non si risolve il problema delle distanze minime imposte da Comuni e Regioni, gli operatori non potranno aprire le nuove agenzie, e la gara andrà deserta. Il Governo ha comunque già previsto una proroga: i concessionari delle scommesse che hanno partecipato alla gara proseguiranno "le loro attività di raccolta fino alla data di sottoscrizione delle (nuove, ndr) convenzioni". La norma ammette che la gara non potrà mai essere espletata entro la scadenza delle attuali concessioni (che hanno come termine il 30 giugno), ma che potrebbe anche assicurare al Governo una scappatoia qualora il tavolo della Conferenza Unificata saltasse un'altra volta. cr/AGIMEG


Scommesse, Conferenza delle Regioni ad Agimeg: "ancora non in calendario il tema del gioco pubblico". La questione potrebbe passare all’Anci

Mancano poco più di 100 giorni alla dead line dettata dalla Legge di Stabilità 2016 per trovare un’intesa tra Stato ed enti locali in tema di distribuzione territoriale delle sale da gioco e l’argomento non è ancora stato calendarizzato. Secondo fonti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome interpellate da Agimeg, “al momento non sono previste riunioni delle nostre commissioni ma abbiamo ancora un po’ di tempo per organizzarci. La competenza è divisa tra le commissioni Affari finanziari e Attività produttive, bisogna capire quale delle due si occuperà della materia”. Nel testo definitivo della manovra finanziaria si stabilisce che, entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata Stato, Regioni ed enti locali siano definite “le caratteristiche dei punti vendita dove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e dei soggetti economici e prevenire il rischio di accesso dei minori di età”. Il tema è oggetto di Conferenza unificata tra Stato ed enti locali e riguarda in prima persona le amministrazioni comunali. Per questo negli uffici di via Parigi si starebbe facendo largo l’idea di "passare la palla" all’Anci, attendere le sue osservazioni per poi verificarle. dar/AGIMEG


Speciale gara scommesse: ecco l’attuale divisione del mercato tra negozi, ex ctd e corner ippici e sportivi

I concessionari di gioco affilano le armi in vista della gara per l’assegnazione delle scommesse: con una gara da svolgere dal 1° maggio 2016, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”. Con la gara del 2016, in altre parole, verrà azzerata la rete e tutte le concessioni assegnate precedentemente scadranno e dovranno essere riassegnate. Attualmente in Italia vi sono 13.582 diritti, tra agenzie e corner, gestiti dai concessionari. Nel dettaglio, i diritti riguardano 3.187 negozi di gioco, 2.149 ex ctd, 4.238 corner sportivi e poco più di 4 mila corner ippici. E se l’attuale rete di 5.336 diritti di agenzia e anche ipotizzando che entrino in gara altri operatori, rientrerà al di sotto delle 10 mila agenzie previste dalla Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre, il vero scontro tra i concessionari riguarderà i corner. Attualmente, tra quelli ippici e sportivi, sono 8.246, numero ben superiore al tetto dei 5 mila imposto per legge.

 

Tipologia di Concessione

n. diritti

NEGOZIO GIOCO

3.187

EX CTD

2.149

CORNER IPPICA

4.008

CORNER SPORT

4.238

Totale

13.582


Speciale gara scommesse: Sisal principale concessionario per punti raccolta gioco, il 40% delle agenzie in mano agli operatori che hanno aderito alla sanatoria

Dall’analisi dei diritti dei concessionari di scommesse che andranno a gara nei prossimi mesi, emerge che complessivamente, tra agenzie e corner, è Sisal il principale concessionario della rete per diritti di accettazione scommesse, con 4.248 tra corner e agenzie – pari al 31,2% di quota mercato – davanti a Snai, con 2.027, e Lottomatica, con 2.012. Nel dettaglio, per quanto riguarda le sole agenzie attualmente sono SKS 365 e Goldbet a poter contare sul maggior numero di negozi sul territorio, per effetto, rispettivamente, dei 975 e 974 ex ctd sanati, seguiti da Snai ed Eurobet, con 605 e 606 agenzie. In termini percentuali, oltre il 40% della rete di raccolta scommesse in agenzia è costituito dagli ex ctd che hanno aderito alla sanatoria. Sul fronte dei corner sportivi, Lottomatica è in pole position con 1.211 punti (il 28,5% del totale), precedendo in classifica Sisal, che conta 975 corner, e Snai con 875. Per i corner ippici, invece, il mercato è per il 71,6% nelle mani di Sisal, con 2.873 corner sui 4.008 complessivi. Snai (con 530), e Lottomatica (con 509) completano il podio.

CONCESSIONARI

NEGOZI DI GIOCO

EX CTD

CORNER SPORT

CORNER IPPICA

TOTALE

SISAL

400

975

2.873

4.248

SNAI

605

17

875

530

2.027

LOTTOMATICA

292

1.211

509

2.012

SKS 365

1

975

976

GOLDBET

974

974

EUROBET

606

1

264

871

INTRALOT

380

2

173

555

ALTRI

903

180

740

96

1.919

TOT. DIRITTI

3.187

2.149

4.238

4.008

13.582


Speciale gara scommesse: ecco le graduatorie, per operatore, per numero di agenzie, corner ed ex ctd

A meno di quattro mesi dalla gara per l’assegnazione delle scommesse – da svolgere a partire dal 1° maggio – attraverso la quale saranno assegnate le concessioni della durata di nove anni per 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e per 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), è Eurobet a guidare la classifica delle agenzie per la raccolta delle scommesse – al netto di quelle che hanno aderito alla sanatoria – con 606 negozi – su un totale di 3.945 – seguita sul podio da Snai con 605 e da Sisal con 400. In top five anche Intralot (con 380) e Lottomatica (con 292). Complessivamente sono 39 i concessionari che raccolgono scommesse in Italia avendo almeno 9 o più punti di accettazione. Con lo stesso criterio, applicato ai corner attualmente presenti sul territorio, i concessionari sono 24, guidati da Sisal con 3.848 corner (su 8.246 totali), poi Lottomatica con 1.720, Snai (1.405), Eurobet (264) e Intralot (173). Otto invece i concessionari che raccolgono gioco attraverso gli ex ctd sanati: testa a testa SKS 365 e Goldbet, rispettivamente con 975 e 974 agenzie (su un totale di 2.149), seguiti da Oia Service Ltd (97) e Admiral Interactive (32).

CONCESSIONARIO

NEGOZI

EUROBET

606

SNAI

605

SISAL

400

INTRALOT

380

LOTTOMATICA

292

COGETECH

171

GAMENET

88

KING BET

61

SPATI

59

HBG

42

SUN BET

41

XBET

28

ADMIRAL INTERACTIVE

27

AGENZIA M3

26

VENETA SERVIZI

25

TIERRE GAME

22

ISIBET

16

TRE ESSE SCOMMESSE

16

SCOMMETTENDO

15

VINCI SEVEN

15

FLASH BET

14

LUDIKA FLY

13

ROMAR

13

TOTALBET

13

GI.LU.PI.

12

REPLATZ

12

BETFIN

11

DOMUS BET

11

PUNTO QUOTA

11

AGENZIA SALVO D'ACQUISTO

10

ALEA

10

SASCOM

10

VENETIAN UNIPERSONALE

10

AGENZIA IPPICA LUCIANO GIOVE

9

CECCA CELESTINA

9

GET BET

9

GIOCOPOLIO

9

IPPICA CIVITAVECCHIA

9

NINEANDNINE

9

CONCESSIONARIO

PUNTI

SISAL

3.848

LOTTOMATICA

1.720

SNAI

1.405

EUROBET

264

INTRALOT

173

GAMENET

96

COGETECH

87

GI.LU.PI.

85

TOTOPARTNERS

70

F.LLI SIMONE

47

SUN BET

41

BETTING 2000

38

VITTORIA BET 2009

36

SCOMMETTENDO

35

ROYALBET

32

ADMIRAL INTERACTIVE

28

SCOMMESSEITALIA

26

BET FOR BET

25

GET BET

18

SEVENBET

14

XBET

13

IPPICA CIVITAVECCHIA

12

SKIRMONY

12

CECCA CELESTINA

11

CONCESSIONARIO

CTD SANATI

SKS365

975

GOLDBET

974

OIA SERVICE

97

ADMIRAL INTERACTIVE

32

SNAI

17

GIERRE GAME

10

GIOCOPOLIO

10

HBG

9

         


Speciale gara scommesse: ecco la divisione, per regione, delle agenzie, degli ex ctd, dei corner ippici e sportivi. Solo in Campania il 20% dei diritti

Sono 13.582 i diritti attualmente gestiti dai concessionari del settore delle scommesse sportive ed ippiche. E’ la Campania la regione che detiene il maggior numero di punti vendita nella rete di raccolta scommesse, ben 2.760, pari a circa il 20%. In altre parole, una scommessa su cinque in Italia – ippica o sportiva – proviene dalla Campania. Sisal è il concessionario con più punti, ben 533, seguito in classifica da Lottomatica (345) ed Eurobet (344). La Campania precede in questa speciale classifica la Lombardia, con 1.708 punti (11,8% di quota mercato) e Sicilia con 1.627 (11,3%). Il Lazio è subito fuori dal podio, con 1.515 punti (10,5%), seguito dalla Puglia con 1.205 (8,3%). In Top ten si piazzano anche Piemonte (740), Toscana (729), Emilia Romagna (698), Veneto (656) e Calabria (621).

Regione – Tipologia di Concessione

n. diritti

ABRUZZO

397

CORNER IPPICA

138

CORNER SPORT

90

EX CTD

100

NEGOZIO GIOCO

69

BASILICATA

150

CORNER IPPICA

62

CORNER SPORT

55

EX CTD

10

NEGOZIO GIOCO

23

CALABRIA

598

CORNER IPPICA

221

CORNER SPORT

162

EX CTD

96

NEGOZIO GIOCO

119

CAMPANIA

2.611

CORNER IPPICA

490

CORNER SPORT

769

EX CTD

412

NEGOZIO GIOCO

940

EMILIA ROMAGNA

647

CORNER IPPICA

185

CORNER SPORT

221

EX CTD

80

NEGOZIO GIOCO

161

FRIULI

199

CORNER IPPICA

92

CORNER SPORT

70

EX CTD

1

NEGOZIO GIOCO

36

LAZIO

1.425

CORNER IPPICA

367

CORNER SPORT

421

EX CTD

272

NEGOZIO GIOCO

365

LIGURIA

268

CORNER IPPICA

93

CORNER SPORT

88

EX CTD

41

NEGOZIO GIOCO

46

LOMBARDIA

1.605

CORNER IPPICA

610

CORNER SPORT

643

EX CTD

81

NEGOZIO GIOCO

271

MARCHE

311

CORNER IPPICA

84

CORNER SPORT

116

EX CTD

48

NEGOZIO GIOCO

63

MOLISE

61

CORNER IPPICA

25

CORNER SPORT

17

EX CTD

7

NEGOZIO GIOCO

12

PIEMONTE

704

CORNER IPPICA

221

CORNER SPORT

241

EX CTD

88

NEGOZIO GIOCO

154

PUGLIA

1.133

CORNER IPPICA

273

CORNER SPORT

373

EX CTD

176

NEGOZIO GIOCO

311

SARDEGNA

308

CORNER IPPICA

157

CORNER SPORT

45

EX CTD

90

NEGOZIO GIOCO

16

SICILIA

1.549

CORNER IPPICA

386

CORNER SPORT

329

EX CTD

564

NEGOZIO GIOCO

270

TOSCANA

676

CORNER IPPICA

247

CORNER SPORT

218

EX CTD

58

NEGOZIO GIOCO

153

TRENTINO

161

CORNER IPPICA

93

CORNER SPORT

48

NEGOZIO GIOCO

20

UMBRIA

151

CORNER IPPICA

28

CORNER SPORT

78

EX CTD

3

NEGOZIO GIOCO

42

VALLE D'AOSTA

9

CORNER IPPICA

3

CORNER SPORT

4

NEGOZIO GIOCO

2

VENETO

619

CORNER IPPICA

233

CORNER SPORT

250

EX CTD

22

NEGOZIO GIOCO

114

Totale complessivo

13.582

 

 

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi

 “Ogni anno per i giochi c’è un momento – la legge di Stabilità – di forte instabilità. Se lo Stato riordinasse definitivamente il settore dovrebbe rinunciare alla possibilità di fare cassa con i giochi”.

Maurizio Ughi, AD di Obiettivo 2016, non nasconde il profondo disappunto per le norme della Stabilità che dovrebbero gettare le basi per il riordino del settore: “Le istituzioni, ogni volta che devono fare un annuncio sulla situazione del settore, fanno un’analisi perfetta di quali siano i problemi. Poi però non trovano le soluzioni adeguate” commenta a Agimeg. “Io credo che ormai il problema della doppia rete lo Stato non lo voglia risolvere, perché dalla confusione riesce a fare cassa”. E in particolare sull’adesione che avrà la sanatoria non dà anticipazioni: “Difficile dirlo. Ma bisogna considerare che gli operatori paralleli vanno al traino delle battaglie condotte da un bookmaker in particolare – Stanley, NdR – che è l’unico che finora si è dimostrato in grado di portare avanti un simile contenzioso. Anche qualora tutti gli altri sanassero, se l’ideatore del contenzioso non lo fa, nasceranno altri bookmaker paralleli sulla stessa scia”:

E Stanley ha già annunciato che non parteciperà alla sanatoria, visto che ritiene di non avere alcuna situazione irregolare da sanare: “da quello che capisco dei ragionamenti che ha fatto Stanley, parteciperà alla gara ma non alla sanatoria. Le possibilità a questo punto sono due: o lo ammetto o non lo ammettono alla gara. Nel primo caso, saranno gli altri bookmaker ex-paralleli a impugnare il bando, visto che loro hanno dovuto aderire alla sanatoria. Nel secondo sarà Stanley a farlo, e può darsi che nel tempo ottenga una vittoria a livello comunitario”.

Ughi lancia quindi la proposta di un accordo, non solo con gli operatori paralleli discriminati, ma anche con i concessionari che hanno subito una concorrenza irregolare che lo Stato non è riuscito a eliminare. L'obiettivo è che "chi vanta dei diritti lesi rinuncerà a farli valere, e da quel punto si potrà partire con il piede giusto. Non ci sono altre soluzioni" dice a Agimeg. "Lo Stato è stato condannato più volte dalla CGE a rimuovere i provvedimenti discriminatori. Nelle gare successive lo ha fatto, ma probabilmente non è riuscito a rimuovere i disagi in precedenza creati. Adesso si accinge a dare vita al codice dei giochi su queste basi, ma per avere una base di partenza solida, si deve rimuovere tutto quello che di non solido si è creato finora".

I problemi sono due. Da un lato i costi: "Questi accordi nel futuro genereranno cassa, ma nell'immediato provocheranno un esborso. Non si tratta certo di grosse cifre,  i concessionari saranno favorevolissimi a trovare un punto di incontro". Dall'altro, "Lo Stato deve fare un atto di umiltà e ammettere i propri errori". Secondo Ughi, gli operatori, regolari e non, sono i primi a auspicare una simile soluzione: "Per le aziende è meglio un cattivo accordo, una via di mezzo o anche meno, che non l'incertezza perenne". E non c'è un problema di tempi: "La gara è di diritto subordinata all'accordo con gli enti locali che deve essere siglato entro il 30 aprile. Per inciso, occorre vedere se le istituzioni saranno in grado di rispettare questo termine, altrimenti sarà necessaria una proroga tecnica. In ogni caso, lo Stato può contemporaneamente portare avanti le trattative con gli operatori. Oltretutto si tratta di poche decine di soggetti, non sono le migliaia  di Comuni con cui deve discutere delle distanze minime. E' sicuramente una trattativa più facile".

Ughi respinge infine l'idea che la soluzione che prospetta sia molto simile a quella che da tempo suggerisce la StanleyBet: "Io resto dell'idea che serva la concessione di Stato, visto il timore che circonda i prodotti di gioco, è utile che vengano commercializzati sotto la garanzia dello Stato". Ma poi aggiunge: "bisogna partire dall'analisi di quello che è successo negli ultimi anni, e dalla situazione che si è determinata. Ovvero un sistema che non garantisce regole uguali per tutti. L'unica soluzione a mio avviso è l'accordo transattivo".

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

22/12/2015 | 17:23

Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

ROMA –  Via libera del Senato alla fiducia sulla legge di Stabilità. I voti favorevoli sono stati 162, i no 125. L’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato la fiducia sul testo della manovra, identico a quello licenziato la scorsa settimana dalla Camera, che conteneva alcune modifiche relative alle norme sui giochi.

LE NORME SUI GIOCHI

AUMENTO PREU SU SLOT E VLT – La legge di stabilità 2016 prevede un aumento del prelievo sulle VLT al 5,5% e sulle slot al 17,5%, con la percentuale destinata alle vincite (pay-out) fissata in misura non inferiore al 70%.

TASSA DA 500 MILIONI ABROGATA –  La tassa da 500 milioni prevista dalla manovra dello scorso anno è stata abrogata; per il 2015, la quota in capo a ciascun concessionario si dividerà in maniera proporzionale al compenso effettivamente trattenuto dai singoli operatori della filiera (concessionari, gestori ed esercenti), come stabilito sulla base dei relativi accordi contrattuali.

APPARECCHI SCOLLEGATI E TOTEM – Inasprite le sanzioni per chi gestisce slot non collegate al totalizzatore di Sogei e “totem” telematici. Nel primo caso, i titolari degli esercizi in cui sono installati gli apparecchi non regolari – e i proprietari di questi ultimi – saranno multati con una sanzione di 20mila euro. Analoga stangata per chi possiede e per chi ospita nel proprio locale i “totem” telematici, apparecchiature che consentono il collegamento con siti web non autorizzati e premiano i giocatori con il meccanismo dei giochi promozionali (senza premi in denaro), aggirando così le norme in vigore per le slot autorizzate: la sanzione sale fino a 100mila euro per il titolare della piattaforma web.

SANATORIA CTD – Le agenzie di scommesse collegate ai bookmaker esteri che non hanno aderito alla sanatoria prevista dalla manovra 2014 hanno un’altra possibilità per regolarizzare la propria posizione, versando una tantum di 10mila euro e l’imposta unica pregressa. Con questa norma, si prevede di agire sugli operatori senza licenza che abbiano una “stabile organizzazione” nel nostro Paese, tramite gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate: i centri pagheranno – oltre all’imposta unica anche per l’attività pregressa accertata e le relative sanzioni – anche un extraprelievo. E’ previsto un intervento degli “intermediari finanziari” – dunque banche e istituti di credito – sui versamenti dei centri verso gli operatori esteri: dove è verificata la “stabile organizzazione” verrà applicata una “ritenuta d’acconto pari al 25 per cento” sugli importi “generalmente pagati con carte di credito e bonifici internazionali” dai gestori dei punti alle società estere. Le attività svolte dai gestori potranno "essere desunte dai dati, dalle notizie e dalle informazioni comunicate dalla Guardia di finanza".

GARA SCOMMESSE – Con una gara da svolgere dal 1° maggio, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”. Per evitare interruzioni della raccolta, è prevista la proroga degli attuali concessionari di scommesse e Bingo fino alla firma delle nuove convenzioni siglate dopo il termine delle procedure di gara.  

(Nota: la proroga è prevista ove l’attuale concessionario faccia domanda di partecipazione al nuovo bando)

GARA BINGO E GIOCO ONLINE – Nel 2016 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettuerà una gara per l’attribuzione di 210 concessioni per il bingo con una soglia minima da 350 mila euro, per un totale una tantum di 73,5 milioni. La legge di stabilità prevede anche che "la gara per il gioco online sia bandita per l’attribuzione di 120 concessioni" con base d’asta pari a 200 mila euro. Il Governo prevede di incassare 24 milioni una tantum.

ACCORDO CON ENTI LOCALI – Per risolvere il conflitto normativo tra Stato ed enti locali, la legge di stabilità prevede che, entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata, siano “definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori di età”. Gli accordi nella Conferenza unificata “sono recepiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti”.

PUBBLICITA’ – Stretta sulla pubblicità dei giochi, che sarà effettuata “tenendo conto dei principi previsti dalla raccomandazione della Commissione Europea del 14 luglio 2014”, i cui criteri per l’attuazione dovranno essere individuati entro 4 mesi con decreto del MEF da adottare, di concerto con il Ministro della salute, sentita l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. E’ vietata la pubblicità “nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste” dalle 7 alle 22, ad esclusione dei “media specializzati individuati con decreto del MEF, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico” e “le lotterie nazionali ad estrazione differita”, oltre alle “forme di comunicazione indiretta derivanti dalle sponsorizzazioni nei settori della cultura, della ricerca, dello sport, nonché nei settori della sanità e dell’assistenza”. Le violazioni – da 100mila a 500mila euro – saranno “irrogate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” nei confronti del “soggetto che commissiona la pubblicità, al soggetto che la effettua, nonché al proprietario del mezzo con il quale essa è diffusa”.

SANZIONI DEL DL ABRUZZO – Le sanzioni previste dal decreto Abruzzo saranno applicate "esclusivamente ai concorsi a premio per i quali è stata accertata la coincidenza con attività di gioco riservate allo Stato o l’elusione del monopolio statale". Tali norme "si applicano anche alle sanzioni già irrogate, ma non definitive al momento dell’entrata in vigore della presente legge, in quanto non impugnate o ancora suscettibili di impugnativa".

CAMPAGNE SU GIOCO PATOLOGICO – Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, anche attraverso l’utilizzo dei propri siti web, predisporrà "campagne di informazione e sensibilizzazione sui fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo, al fine di aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza correlati, nonché sui rischi che ne derivano per la salute, fornendo informazioni sui servizi predisposti dalle strutture pubbliche e del terzo settore per affrontare il problema della dipendenza da gioco d’azzardo".

RIDUZIONE E SOSTITUZIONE APPARECCHI – La legge di stabilità prevede una progressiva riduzione del 30% delle slot nei prossimi anni. Il processo tecnologico di trasformazione dalle attuali slot alle cosiddette AWP 3 "da remoto si potrebbe realizzare nell’arco di due anni, a partire dal gennaio 2017, per concludersi nel 2019. "Al fine di semplificare il processo di certificazione dei sistemi del gioco", le modalità di certificazione di slot e VLT saranno uniformate.

TASSAZIONE SUL MARGINE – Dal 1° gennaio 2016, sulle scommesse a quota fissa, escluse le scommesse ippiche, si applicherà la tassazione sul margine (la differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte): in particolare, l’imposta unica sarà fissata al 18% nei punti fisici e al 22% per l’online. Si allinea al 20% la tassazione sul margine per poker a torneo, skill games e bingo online, che finora erano tassati al 3% della raccolta. A partire dal 2017, anche per il bingo a distanza la tassazione sul margine sarà allineata al 20%.

FONDI A DISABILI E DIPENDENZE – Le maggiori entrate derivanti dalle norme sui giochi serviranno a finanziare un fondo da 70 milioni di euro per l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali”. Inoltre, per “garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (GAP), sarà un fondo da “50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016” che si aggiunge ai 50 milioni di euro già assegnati dalla manovra dello scorso anno.

CESSIONE RETE – Abrogata infine la norma che prevede la cessione gratuita della rete di gestione e raccolta del gioco all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al termine del periodo di concessione. Tale norma – che era stata introdotta per evitare una “carenza” di servizio di raccolta e di “presidio” di ordine pubblico e sicurezza – avrebbe potuto costituire un ostacolo alla partecipazione alle prossime gare per le scommesse, bingo e gioco a distanza. MSC/Agipro   

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