Agripronews: Scommesse alla Corte Ue, Ginestra (Assosnai): “Fiducia nel sistema concessorio, ultima parola ai giudici nazionali”

Agripronews: Scommesse alla Corte Ue, Ginestra (Assosnai): “Fiducia nel sistema concessorio, ultima parola ai giudici nazionali”

 

Scommesse alla Corte Ue, Ginestra (Assosnai): "Fiducia nel sistema concessorio, ultima parola ai giudici nazionali"

Il sistema concessorio italiano "è giustificato ai sensi del diritto UE" e in ogni caso, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea, in futuro "saranno i giudizi nazionali a dover emettere il giudizio finale sul sistema".

E' il commento di Francesco Ginestra, presidente del sindacato Assosnai, alle conclusioni dell’Avvocato Generale Pedro Cruz Villalón, presentate ieri nella causa Costa-Cifone, relative alla conformità della normativa italiana al Trattato Ue.
Ginestra auspica "una ferma presa di posizione da parte di AAMS, in ordine a misure di tutela ed intervento, al fine di scongiurare lo svuotamento dei diritti concessori e il conseguente contenzioso che si aprirebbe con gli operatori che hanno effettuato ingenti investimenti nel settore, nella certezza del diritto nazionale".
Secondo Ginestra le conclusioni dell'Avvocato Generale della Corte confermano "l’impianto del sistema italiano di regolamentazione della raccolta dei Giochi Pubblici. L’Avvocato Generale ha difatti affermato la consolidata giurisprudenza della Corte UE, che da tempo attribuisce agli Stati membri un ampio margine di manovra quanto a obiettivi e livello di protezione perseguiti nel settore del gioco".
Il presidente di Assosnai ritiene che i giudici comunitari sapranno "esaminare con attenzione la normativa nazionale e cogliere gli obiettivi che essa persegue alla luce dei principi vincolanti affermati dalla Corte di Giustizia Ue, confidando che emerga in maniera inequivocabile l’inconciliabilità tra il modus operandi di alcuni operatori tramite i propri Centri Trasmissione Dati e l'attuale sistema concessorio italiano", per porre fine a quello che definisce "un vero e proprio aggiramento di tutte le regole del nostro ordinamento, inclusa quella che vieta l'intermediazione, la cui compatibilità con i principi UE non è mai stata messa in discussione".

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